Tante pillole Merck anti-Covid alle Regioni del Nord e poche alle Regioni del Sud e alla Sicilia. Grazie, presidente Draghi!

11 gennaio 2022
  • Anche nella gestione e nella divisione dei farmaci per contrastare il Covid c’è una questione meridionale, nel senso che, anche in questo caso, ad essere fregati sono i cittadini di Sud e Sicilia
  • La distribuzione di questo farmaco alle 20 Regioni italiane e stata effettuata dalla struttura commissariale del generale Francesco paolo Figliuolo 
  • E i parlamentari nazionali eletti in Sicilia che dicono? E la Regione siciliana? parla invece il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “È una vergogna. Siamo pronti a rivolgerci alla magistratura penale”

Anche nella gestione e nella divisione dei farmaci per contrastare il Covid c’è una questione meridionale, nel senso che, anche in questo caso, ad essere fregati sono i cittadini di Sud e Sicilia

L’Italia non si smentisce mai. Anche nella gestione del Covid. Il riferimento, questa volta, è alla distribuzione di un farmaco – le pillole Merck anti-Covid – che potrebbe evitare conseguenze gravi in pazienti a rischio per età o particolari condizioni fisiche. Che succede? La notizia la leggiamo in un post della pagina Facebook del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale. Dove si illustra come il Governo nazionale di Mario Draghi, tramite la struttura commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo, ha distribuito questo farmaco alle venti Regioni italiane: più dosi del farmaco alle Regioni del Nord e meno dosi del farmaco alle Regioni del Sud e alla Sicilia. Nel post della pagina Facebook del Movimento 24 Agosto leggiamo che la questione è finita in Parlamento con un’interrogazione che porta la firma del del deputato pugliese, Ubaldo Pagano.

La distribuzione di questo farmaco alle 20 Regioni italiane e stata effettuata dalla struttura commissariale del generale Francesco paolo Figliuolo 

Per la cronaca, la cura è piuttosto costosa: negli Stati Uniti un trattamento costa 7 mila dollari. La struttura commissariale per l’emergenza Covid-19 ha avviato la distribuzione delle 11.899 confezioni da 40 compresse in Italia. Il deputato Pagano racconta come è stato distribuito tale farmaco: “All’Abruzzo 360 confezioni, alla Basilicata 60, alla Calabria 120, alla Campania 480, all’Emilia Romagna 840, al Friuli Venezia Giulia 240, al Lazio 1.680, alla Liguria 1.080, alla Lombardia 1.800, alle Marche 600, al Molise 60, al Piemonte 739, alla Provincia autonoma di Bolzano 60, alla Provincia autonoma di Trento 60, alla Puglia 240, alla Sardegna 60, alla Sicilia 360, alla Toscana 1.440, all’Umbria 60, alla Valle d’Aosta 120, al Veneto 1.440”. “Come si evince dall’elenco – scrive il parlamentare – la ripartizione è stata effettuata senza tener alcun conto di criteri oggettivi come quello della popolazione residente; ciò genera il paradosso di veder distribuiti, a titolo d’esempio, a Puglia e Toscana, che contano rispettivamente 4 milioni 77mila abitanti e 3 milioni 744 mila abitanti, un numero ingiustificatamente diseguale di confezioni di medicinale: 240 per la Puglia e 1.440 per la Toscana, ossia 6 volte in meno alla Puglia malgrado 300 mila abitanti in più; tale tendenza è riscontrabile più generalmente in ogni confronto tra Regioni meridionali e regioni settentrionali”. Il deputato Pagano si rivolge al Presidente del Consiglio Draghi e chiede: “Quali criteri sono stati utilizzati per definire la ripartizione delle confezioni di medicinali anti-Covid… e se può indicare quali siano le ragioni a sostegno di una così plateale distribuzione dei farmaci a vantaggio delle Regioni del Nord Italia e a discapito di quelle del Sud”.

E i parlamentari nazionali eletti in Sicilia che dicono? E la Regione siciliana? parla invece il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “È una vergogna. Siamo pronti a rivolgerci alla magistratura penale”

Insomma, se c’è la possibilità di salvare pazienti affetti da Covid, prima vengono i pazienti del Nord Italia, poi quelli di Sud e Sicilia. Nel post è allegato un articolo di La C News24 dove si legge un passaggio interessante sulla Sicilia: “La Sicilia non fa eccezioni: con un milione 300mila abitanti più della Toscana, ottiene solo 360 dosi di pillole antivirali: quattro volte meno. Se fosse stato rispettato il diritto alla salute dei siciliani nella stessa misura dei toscani (ovvero, nel rispetto della Costituzione), nell’isola sarebbero state inviate 1950 confezioni, cinque volte e mezzo di più”. Ci chiediamo e chiediamo: i parlamentari nazionali eletti in Sicilia che fanno? Sono al corrente di questa ingiustizia? E la Regione siciliana che fa? Si è già mosso, invece, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (dichiarazione letta sempre su La C News24: “Ad aprile dello scorso anno, in polemica con il commissario di Governo, ho parlato di mercato nero dei vaccini perché quella era la realtà. La Campania aveva ricevuto meno dosi tra tutte le regioni in proporzione alla popolazione. Ora ho la sensazione che stia iniziando il mercato nero dei farmaci antivirali. Questo tipo di farmaci è prezioso, perché ci consente di decongestionare gli ospedali e curare a domicilio i pazienti che non hanno sintomi gravi. Questi farmaci al momento sono stati così distribuiti: Campania, 480 colli (scatole); Emilia Romagna (1.3 milioni di abitanti in meno della Campania), 840 colli; Lazio (stessa popolazione della Campania), 1680 colli; Lombardia, 1080 colli (è un errore: 1800, non 1080; ndr), adeguati alla popolazione; Toscana (2 milioni di abitanti in meno della Campania), 1440 colli; Veneto (quasi 1 milione di abitanti in meno della Campania), 2160 colli. È una vergogna. Siamo pronti a rivolgerci alla magistratura penale. Chiediamo al commissario di ripartire i farmaci antivirali in base alla popolazione”.

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