Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è imputabile a quello delle Amministrazioni centrali (50,6 miliardi) e a quello delle Amministrazioni locali (0,2 miliardi). Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressochè invariato.
La vita media residua è diminuita a 7,8 anni, da 8,0 del mese precedente.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia ha continuato a diminuire, collocandosi al 18,8 per cento (dal 19,1 del mese precedente), mentre a settembre (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti era aumentata al 33,9 per cento (dal 33,7 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) era diminuita al 14,2 per cento (dal 14,4 per cento).
Sempre a ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,4 miliardi, in aumento del 2,5 per cento (1,0 miliardo) rispetto al corrispondente mese del 2024. Nei primi dieci mesi del 2025 le entrate tributarie sono state pari a 462,2 miliardi, in aumento del 2,1 per cento (9,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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