Farci ha precisato che “una grande frontiera, in questo momento, è quella delle materie critiche. Di recente c’è stato l’incontro tra il ministro uzbeko della Geologia e il nostro ministro Urso, perchè l’Uzbekistan è ricco di risorse. Quindi c’è stato un grande invito anche alle nostre imprese a guardare a questo Paese”. Il punto centrale, secondo Farci, “quando ci si avvicina a un Paese come l’Uzbekistan”, è quello di “creare con loro una partnership vera”. “Quello che gli Uzbeki cercano spesso sono delle joint venture, qualcosa che si può fare insieme”, ha spiegato. Il vicepresidente della Camera italo-uzbeka ha poi menzionato “dei bellissimi esempi” già esistenti, come nell’istruzione. “Abbiamo, per esempio, una sede del Politecnico di Torino da 15 anni, che ha formato gli uzbeki nel settore dell’ingegneria. L’Uzbekistan è il più grande produttore di auto dell’Asia centrale”, ha detto Farci. “L’internazionalizzazione non è solo vendere il Made in Italy, ma è una reale collaborazione e questo è un tema vincente”, ha aggiunto. Ci sono regioni che più di altre hanno percorso il cammino verso l’Uzbekistan, e a questo proposito Farci ha menzionato la Lombardia. “Ha instaurato un bellissimo rapporto con l’Uzbekistan, è stato realizzato anche un gemellaggio con la regione di Samarcanda. Il presidente della Regione Lombardia è già venuto due volte in Uzbekistan, con una delegazione di imprese. Gli uzbeki hanno anche dato la possibilità, per le imprese lombarde che vogliono investire, di avere una zona speciale in cui possono beneficiare di particolari detassazioni o agevolazioni fiscali qualora volessero avviare le loro attività”, ha ancora spiegato Farci.
Le relazioni regionali, ha poi precisato, sono molto importanti perchè in Uzbekistan le regioni “hanno una certa autonomia e possono fare degli accordi”, focalizzandosi magari su determinati settori. In questo contesto, istruzione e formazione restano temi al centro del futuro dei rapporti fra Italia e Uzbekistan. “L’Uzbekistan ha 40 milioni di abitanti, di cui il 60% sotto i 30 anni. Quindi parliamo di un popolo estremamente giovane che cresce di un milione di abitanti all’anno. Possiamo immaginare quanta necessità di formazione ci sia, una formazione europea che gli permetta poi di trainare lo sviluppo del Paese”, ha spiegato il vicepresidente della Camera di Commercio Italia-Uzbekistan. “Le nostre università hanno trovato un grande spazio, dal Politecnico di Torino all’Università di Pisa alla Tuscia, ma anche Cà Foscari. In questo caso è stato realizzato il Sistema Paese, perchè non ci siamo sovrapposti ma ognuno ha ritagliato un proprio spazio secondo le proprie capacità”, ha concluso.
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