Per Celli “bisogna portare a termine il PNRR, spendere i fondi che sono stati messi a disposizione è fondamentale. Poi bisogna mantenere e magari semplificare i benefici fiscali come Transizione 5.0. Inoltre servono percorsi più semplici per l’innovazione. In sanità capita spesso che un’azienda sia l’unica che fornisce un prodotto perchè ha investito, il nostro sistema non lo assorbe perchè ha bisogno di fare una gara e quindi non può invitare uno solo. Bisogna trovare il modo di semplificare anche questo aspetto e poi bisogna digitalizzare, i cittadini devono accedere in modo più semplice a servizi sanitari”.
Philips ha avuto una importante trasformazione negli ultimi 15 anni: “Da grande conglomerato di business differenti a una focalizzazione sulla salute e sul benessere – spiega Celli -. Oggi è un’azienda che per circa l’80% del suo fatturato si occupa di apparecchiature medicali. Philips è in Italia dal 1923, non siamo mai andati via, siamo sempre rimasti. Abbiamo un centro di ricerca importante a Genova. E’ il nostro centro di innovazione, di ricerca e di servizio per la regione EMEA (Europe, Middle East, and Africa). Abbiamo circa 200 persone a Genova, è lavoro di qualità. Da lì sviluppiamo tutte le soluzioni informatiche a supporto della diagnostica”.
“L’intelligenza artificiale ha tantissime applicazioni in sanità, e in particolar modo nel mondo della diagnostica”, sottolinea l’Ad di Philips Italia, spiegando che il settore in Italia vale circa 3 miliardi di euro e cresce del 30-35% all’anno.
“Faccio tre esempi di applicazione. Il primo sono le risonanze magnetiche. Philips ha sviluppato delle soluzioni di intelligenza artificiale per accelerare il tempo di esame. Si risparmia fino al 50% nel tempo, un esame che si faceva in 25 minuti si fa in 12. Questo ha un impatto positivo sulla persona e sulle liste d’attesa. Il secondo è sulle TAC: abbiamo sviluppato una soluzione di intelligenza artificiale che abbatte dell’80% le radiazioni. La terza applicazione riguarda il mondo dati. Queste apparecchiature producono immagini, se c’è un sistema che non porta quelle rilevanti all’attenzione del medico è importante, perchè così il medico si può concentrare dove c’è un rischio”.
Soluzioni che sono il frutto di scelte precise. “Investiamo il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo, circa 1 miliardo e 800 milioni, tutti gli anni, costantemente”, afferma Celli.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal