“Nessuna persona di buonsenso – aggiunge – può parteggiare per la teocrazia degli ayatollah. Ma se legittimiamo l’uso della forza unilaterale, calpestando il diritto internazionale, legittimiamo anche il fatto che le peggiori autocrazie possano dotarsi di bombe atomiche. Se non condanniamo l’attacco di Netanyahu e Trump, diventa difficile continuare a condannare l’aggressione di Putin. Trump ha commesso un errore storico, i suoi stessi elettori potranno chiedergliene conto già alle elezioni di mid-term”.
Sulla Difesa “portare le spese al 5% significa di fatto triplicarle. Si tratta di entrare in un’economia di guerra e tagliare sanità, scuola, salari, ma questo Meloni lo nasconde”. Oggi Conte sarà all’Aia per una manifestazione contro la Nato. “La nostra iniziativa non chiede l’uscita dalla Nato ma di preservare il modello sociale europeo. Più missili non significa più sicurezza. Non siamo antimilitaristi, io stesso a palazzo Chigi ho adeguato la spesa per la difesa portandola dall’1,2 al 1,4 per cento del Pil. Ma a fronte di un miliardo in difesa ne ho investiti 12 sulla sanità e 8,5 sulla scuola”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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