Il provvedimento è stato emesso a seguito di una complessa indagine mediante attività tecniche di intercettazione telefonica e analisi telematica, avviata a seguito della segnalazione della Prefettura labronica per le insolite modalità di accesso al portale e per l’inconsueto numero di istanze di regolarizzazione di lavoratori stagionali extracomunitari (a norma del cd. “Decreto Flussi”) apparentemente riferibili a note ditte del territorio.
L’attività investigativa ha consentito di accertare come gli indagati avessero allestito un “caf abusivo” ed una “centrale del lavoro”, specializzandosi nella predisposizione di migliaia di domande di ingresso in Italia di presunti lavoratori extracomunitari, producendo documentazione falsificata riconducibile ad ignari legali rappresentanti di centinaia di aziende (24 quelle della provincia labronica interessate).
Nel corso di una perquisizione delegata dall’Autorità giudiziaria di Livorno ed eseguita nel novembre 2024, in concomitanza del periodo di un cosidetto “click day”, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato, decine di devices (tra i quali pc, dispositivi di archiviazione digitale e smartphone), timbri clonati di Amministrazioni Comunali e professionisti, centinaia di documenti di identità falsificati e digitalizzati, nonchè voluminosa documentazione cartacea e digitale artefatta, impedendo la presentazione agli Uffici Territoriali del Governo di tutta Italia di decine di migliaia di false richieste di assunzione.
– Foto: Ufficio stampa Carabinieri Livorno –
(ITALPRESS).
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