La Coppa dalla grandi orecchie è il grande sogno della ricca proprietà qatariota e l’uomo della Provvidenza potrebbe essere Luis Enrique, che potrebbe eguagliare l’amico Guardiola col secondo “triplete” personale con due squadre diverse. “Siamo molto fortunati a poter disputare la partita più bella che una squadra possa affrontare in una stagione e la giocheremo contro un’altra grande squadra: è un momento da godere”, prova ad allentare la tensione il tecnico asturiano, consapevole delle insidie di domani.
“L’Inter è una squadra un po’ diversa dalle altre, con due attaccanti puri come Lautaro e Thuram. Il nostro obiettivo è preparare la partita nel miglior modo per portarla dove pensiamo di essere più forti e per questo dobbiamo avere il pallone. Loro sanno pressare molto bene, sono una squadra molto completa, abbiamo preparato tutte le possibilità: adattarsi a quello che chiederà la partita sarà la chiave”.
La Champions è stata finora un tabù per i francesi. “Ricordo che alla mia presentazione si disse che l’obiettivo era vincere trofei importanti e questo è quello che ancora manca – ricorda Luis Enrique – C’è quindi una pressione aggiuntiva, ci sono tante aspettative ma io la vivo con tranquillità e consapevolezza. Credo che la cosa importante è che siamo arrivati fin qui giocando in un certo modo e dobbiamo continuare a farlo. La mia più grande motivazione è fare la storia a Parigi. Dare gioia ad una città, a un paese. Daremo il massimo”.
Il fatto che ci siano molti giovani in rosa non è un problema sotto il profilo dell’esperienza per Luis Enrique “perchè comunque hanno già giocato tante partite a eliminazione diretta. Non ho mai avuto paura di rischiare i giovani, deve giocare il migliore senza pensare all’età”.
E poi, fra i pali, c’è un Donnarumma formato Europeo: “Le critiche? Quando uno è al livello più alto, sa che sarà criticato di più. Gigio lo sa, è ormai un uomo esperto, sono contento di lui come di tutti”.
Nella finale persa nel 2020 c’era in campo Marquinhos “ma è tutto diverso oggi. Arriviamo a questo atto conclusivo della Champions bene. Stiamo preparando gli ultimi dettagli e ci faremo trovare pronti domani per affrontare l’Inter, che è una grande squadra”.
L’ex centrale della Roma spende parole importanti su Luis Enrique e sul suo impatto: Dal suo arrivo, non ha lavorato solo sull’aspetto fisico. Ci ha spiegato come gestire le emozioni per portare la partita dove vogliamo e anche questa settimana ha parlato molto con noi. Vogliamo vincere, vogliamo andare a ottenere questa vittoria”.
Per quanto riguarda le minacce in attacco dell’Inter, Marquinhos assicura che “abbiamo lavorato tanto sulla nostra fase difensiva: staremo attenti alle loro due punte, Lautaro e Thuram, ma cercheremo di fare il nostro gioco, senza snaturarlo e senza cambiare tanto. Conosciamo i punti di forza dell’Inter ma noi dobbiamo puntare sulle nostre giocate ed essere aggressivi”.
A guidare l’attacco del Psg, invece, ci sarà Ousmane Dembelè. “Siamo molto orgogliosi di essere qui in finale. Abbiamo lavorato molto, non è stato facile, soprattutto all’inizio della Champions. Abbiamo cambiato questa dinamica, soprattutto nella seconda metà della stagione. Il Pallone d’Oro? La cosa più importante è vincere questa Champions. Sono concentrato sulla squadra e non sui singoli trofei”. Per quanto riguarda l’Inter, “è una grande squadra, meritano di essere in finale. Si conoscono a memoria. Sanno come difendere, come attaccare, dovremo essere concentrati fino alla fine: anche un solo momento di distrazione puoi pagarlo caro”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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