“Ho fatto tutto il possibile per gestire l’infortunio – le parole di Djokovic sul problema alla coscia sinistra che lo aveva già condizionato contro Alcaraz – I farmaci e, credo, la fascia e il lavoro di fisioterapia un pò mi hanno aiutato oggi. Ma verso la fine del primo set ho iniziato a sentire sempre più dolore, troppo da gestire per me, non potevo continuare in quel modo. Un finale sfortunato, ma ci ho provato”. Il 37enne serbo, che era a caccia della sua undicesima affermazione a Melbourne che gli sarebbe valsa il 25° Slam in carriera, ammette: “Se avessi vinto il primo set ci avrei provato per qualche altro game, forse ancora un set, ma sentivo che le cose stavano peggiorando. Davanti a me ci sarebbe stata una battaglia di altre 3 o 4 ore e oggi non l’avrei potuta sostenere. Dal match con Alcaraz non mi sono più allenato, a parte il leggero riscaldamento un’ora prima del match. Ho fatto dei controlli, si tratta di uno stiramento del muscolo, infortunio simile a due anni fa ma all’epoca l’avevo gestita meglio in campo, invece questa volta non è andata allo stesso modo”. Djokovic non esclude nemmeno la possibilità che questo possa essere il suo ultimo Australian Open. “Non so, tutto è possibile ma vediamo come andrà la stagione. Se fisicamente starò bene e avrò ancora le giuste motivazioni non vedo perchè non dovrei tornare”.
Il serbo è uscito fra i fischi e il primo a difenderlo è stato proprio Zverev. “Per cortesia, non fischiate un giocatore che esce dal campo in questo modo. Nole negli ultimi 20 anni ha dato tutto e ha vinto questo torneo una volta con strappo addominale, un’altra volta con uno strappo alla coscia. Rimane uno degli amici più cari del circuito, mi ha sempre aiutato tanto. Lui ha vinto questo torneo 10 volte e avrebbe voluto lottare fino alla fine. Se avevo notato che fosse in difficoltà? In realtà ho pensato che fosse un primo set di livello piuttosto alto ma ovviamente più continui a giocare, più le cose peggiorano. Nel tie-break forse non si muoveva bene come nell’intero primo set. Ma ho pensato che era perchè gli scambi erano stati estremamente lunghi, difficili e fisici. Nel tie-break l’ho visto faticare forse un pò di più”. Ma quello che conta è che ora è in finale. “Le finali di uno Slam sono sempre difficili – aggiunge – Si affrontano i due migliori giocatori del mondo, ne ho perse due ed entrambe al quinto, con quella degli Us Open addirittura al tie-break dell’ultimo set. Sono state sconfitte dure, spero stavolta di essere un pò più fortunato”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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