Juan Jesus prosegue spiegando: “Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che ‘è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesà ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e ‘in buona fedè avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase ‘vai via nero, sei solo un negro…’ possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria. Non comprendo, infatti, perchè mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una ‘semplice offesà rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la Var, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto e i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perchè mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto. Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo – ma spero di sbagliarmi – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave e urgente”.
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(ITALPRESS).
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