Militari ucraini e mercenari occidentali senza armi giocano la carta disperata delle bombe a grappolo. Kissinger a Pechino

19 luglio 2023
  • In questo articolo illustriamo perché l’Occidente sta perdendo la guerra (e la faccia) in Ucraina

Le bombe a grappolo sono certamente pericolose ma sono anche un autogol per ucraini e occidentali. Il tentativo di Kissinger in Cina 

I militari occidentali impegnati nella guerra in Ucraina (in parte ucraini, in parte mercenari pagati dai paesi dell’Occidente) utilizzano ogni giorno una media di 5-6mila munizioni da 155 millimetri. Gli Stati Uniti d’America producono 15 mila munizioni al mese, l’Unione europea e gli altri Paesi dell’Occidente ancora meno. Morale: al di là di quello che raccontano i mezzi di informazione (o disinformazione) occidentali, militari ucraini e mercenari occidentali impegnati nella guerra in Ucraina stanno esaurendo le munizioni. Questo è il motivo per il quale gli americani hanno fornito le bombe a grappolo a militari ucraini e mercenari occidentali. In pratica, l’Occidente impegnato nella guerra in Ucraina, sotto il profilo militare, è con il culo a terra. Tra l’altro, le bombe e grappolo sono armi a doppio taglio. Il perché è semplice. Una bomba a grappolo rilascia in un’ampia superficie una settantina di bombe, alcune esplodono, altre rimangono inesplose nel territorio, pronte a esplodere al passaggio di militari e anche di civili. Se, da un lato, le bombe a a grappolo impediscono ai russi di avanzare (cosa importante, se è vero che militari ucraini e occidentali, a breve, saranno privi di munizioni), dall’altro lato anche i militari ucraini e occidentali non potranno passare da questi territori, per evitare di saltare in aria. Di fatto, se militari ucraini e mercenari occidentali utilizzeranno le bombe a grappolo (cosa probabile, perché a breve non avranno altre armi), i russi resteranno padroni dei territori conquistati in Ucraina. Va anche detto che i russi potrebbero, a propria volta, colpire con le bombe a grappolo i territori ucraini. La guerra si è messa molto male per ucraini e occidentali: e forse è per questo che negli ultimi giorni esponenti di spicco dell’attuale amministrazione americana sono volati a Pechino per cercare di fermare la guerra senza perdere la faccia. Ma non sarà facile. In queste ore anche il centenario Henry Kissinger, Segretario di Stato ai tempi del presidente americano Nixon – si è recato in Cina per cercare di mettere una pezza ai danni prodotti dal suo Paese. Otterrà qualcosa? Al massimo solo la fine della guerra in Ucraina che, ovviamente, il presidente di questo Paese, Zelensky, rifiuterebbe. Un fatto è certo: senza armi non si può fare la guerra…

Foto tratta da Faro di Roma    

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