Per bloccare i migranti la Ue paga ogni anno alla Turchia oltre un miliardo di euro e alla Tunisia offre quattro soldi. Dilettanti!

16 luglio 2023
  • Ursula von de Leyen e Giorgia Meloni si illudono che la Tunisia si terrà i migranti per quattro soldi. Tra l’altro, le due ‘genie’ ne hanno parlato con il Governo della Cina, che oggi esercita un grande ascendente in Africa?   
  • Ma il vero nodo è la guerra in Ucraina: se Commissione europea e Governo italiano pensano di continuare a fornire armi all’Ucraina e chiedere contemporaneamente la riduzione del flusso di migranti dalla Tunisia faranno solo un buco nell’acqua  

Ursula von de Leyen e Giorgia Meloni si illudono che la Tunisia si terrà i migranti per quattro soldi. Tra l’altro, le due ‘genie’ ne hanno parlato con il Governo della Cina, che oggi esercita un grande ascendente in Africa?   

Dalla battaglia navale per fermare l’invasione dei migranti il Governo di Giorgia Meloni è passato alla creazione di nuovi centri di accoglienza che vedranno la luce in Sicilia e in Calabria, mentre sulla ripartizione dei migranti tra tutt’e venti le Regioni italiane sta già scoppiando un gran casino! Finita la campagna elettorale, incamerati i voti di coloro i quali sono contrari al continuo e crescente flusso di migranti che arrivano a Lampedusa, in Sicilia e nelle altre Regioni italiane, l’esecutivo mette da parte la demagogia e affronta la realtà, provando a convincere il presidente della Repubblica tunisina, Kaïs Saïed, a bloccare il flusso di migranti che arrivano da questo Paese. Per la seconda volta la ‘capa’ del Governo italiano Meloni, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il primo Ministro dell’Olanda, Mark Rutte, si sono recati in Tunisia. La prima volta poco è mancato per un finale terribile, con il presidente tunisino che ha detto a chiare lettere che la Tunisia non si fa comprare dall’Unione europea. In questa seconda occasione Giorgia, Ursula e Mark si sono presentati nel palazzo residenziale di Cartagine con i soldi: 150 milioni di euro a sostegno dell’economia tunisina e 105 milioni di euro per il controllo delle frontiere. Una cifra ridicola, offensiva, che è stata giustamente contestata da Saïed. Per fermare il flusso di migranti dalla Turchia la Ue, dal 2015 ad oggi, sborsa ogni anno oltre un miliardo di euro e alla Tunisia la Commissione europea offre quattro soldi! Ribadiamo: l’Unione europea è ridicola! La sensazione è che la Tunisia – con il placet della Cina, alleato ormai di ferro di Tunisi – si prenderà il ‘malloppo’ (che non guasta mai) per alleggerire, per qualche settimana, il flusso di migranti, sempre che la Ue aggiunga almeno altri 400-500 milioni di euro ai 105 milioni di euro per il controllo delle frontiere.

 

Ma il vero nodo è la guerra in Ucraina: se Commissione europea e Governo italiano pensano di continuare a fornire armi all’Ucraina e chiedere contemporaneamente la riduzione del flusso di migranti dalla Tunisia faranno solo un buco nell’acqua  

I giornali italiani dedicano grande spazio al memorandum firmato a Cartagine dove si racconta anche di intese su energia e altre cose (come potete leggere qui). A noi questo accordo sembra fragile, perché il vero nodo è la guerra in Ucraina: la Tunisia, come quasi tutti i Paesi africani, è schierata con la Cina che sostiene la Russia. Pensare di alleggerire il flusso di migranti in arrivo dal Nord Africa continuando a fornire armi e soldi all’Ucraina è una stupidaggine. Pensare di farlo erogando un tozzo di pane alla Tunisia è tragicomico. Al massimo, come già accennato, la Tunisia, dopo aver incassato i soldi dalla Ue (un bel po’ di soldi, non certo 250 milioni di euro che sono veramente una cifra micragnosa) alleggerirà un po’ il flusso di migranti, magari con la Libia – altro Paese dove Cina Russia e Turchia esercitano un grande ascendente – che aumenterà il flusso di migranti verso Lampedusa e la Sicilia. Insomma, per dirla con estrema chiarezza: se Commissione europea e Italia vogliono veramente ridurre il flusso di migranti verso l’Italia debbono smetterla di fornire armi e soldi all’Ucraina. Il resto sono solo grandi minchiate.

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