Con la moneta unica del BRICS agganciata all’oro gli USA potrebbero dire basta alla guerra in Ucraina/ MATTINALE 951

13 luglio 2023
  • Per gli americani, con l’imminente avvento della moneta unica del BRICS alternativa al dollaro e agganciata all’oro, la guerra in Ucraina non avrebbe più senso
  • Gli Stati Uniti – che non contano più nulla in Africa e in Medio Oriente – sono destinati a perdere anche la loro ‘proiezione’ in Sudamerica
  • Con molta probabilità, gli americani non rinunceranno all’Europa, quanto meno a una parte di questo Continente

Per gli americani, con l’imminente avvento della moneta unica del BRICS alternativa al dollaro e agganciata all’oro, la guerra in Ucraina non avrebbe più senso

Ieri sera abbiamo anticipato che, a nostro modesto avviso, la guerra in Ucraina potrebbe anche finire in tempi brevi. Oggi proveremo a illustrare il perché. Partendo da una notizia forse un po’ troppo sottovalutata: l’imminente lancio, da parte dei Paesi che fanno parte del BRICS, di una nuova valuta alternativa al dollaro statunitense agganciata all’oro. Chi legge I Nuovi Vespri sa che non si tratta di una novità, se è vero che, da anni, i Paesi del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) lavorano per dare vita a una divisa alternativa alla moneta americana. La novità di queste ore è che questo progetto – interrotto con lo scoppio della guerra in Ucraina – è tornato prepotentemente alla ribalta. Il fatto che la notizia sia stata resa nota in questi giorni significa che, nonostante la guerra in Ucraina, i Paesi del BRICS (e i tanti Paesi che hanno chiesto di entrare nel BRICS, tra Africa, Medio Oriente e Sudamerica), hanno continuato a lavorare al varo della nuova moneta, che potrebbe vedere la luce a breve, magari il prossimo Autunno. Questa notizia cambia completamente lo scenario geopolitico. Ricordiamo che uno dei motivi – forse il principale motivo – che sta alla base della guerra in Ucraina è proprio il progetto del BRICS di una moneta unica alternativa al dollaro statunitense e agganciata all’oro. Il varo di questa moneta era previsto per il 2022 e, guarda caso, è scoppiata la guerra in Ucraina, motivata dal fatto che la stessa Ucraina ha chiesto di entrare nella NATO. In realtà, come scriviamo da tempo, la guerra in Ucraina è stata voluta dagli Stati Uniti d’America per bloccare la nascita della moneta unica del BRICS. E, in effetti, per un anno e oltre – grazie proprio alla guerra in Ucraina – gli americani sono riusciti a bloccare la nascita della moneta unica del BRICS. Ma adesso lo scenario cambia, perché i tanti Paesi del BRICS o comunque legati allo stesso BRICS si accingono a varare una divisa che renderà il dollaro americano sempre meno influente, con una inevitabile crisi dell’economia americana e, in generale, di tutti i Paesi legati all’area del dollaro, che sono quasi tutti occidentali.

 

Gli Stati Uniti – che non contano più nulla in Africa e in Medio Oriente – sono destinati a perdere anche la loro ‘proiezione’ in Sudamerica

Peraltro, se è vero che la guerra in Ucraina ha interrotto per un anno e mezzo circa il progetto della moneta unica del BRICS alternativa al dollaro americano, è anche vero che la Cina, durante la guerra in Ucraina, ha portato avanti il processo di ‘dedollarizzazione’, intendendosi con tale accezione il processo – in questo caso lento – di abbandono del dollaro negli scambi commerciali internazionali. Quando, nelle prime settimane della guerra in Ucraina, la Russia ha imposto il pagamento del proprio gas in rubli, a tanti osservatori, forse un po’ disattenti, tale mossa sembrò per un capriccio di Putin per creare disagi all’Occidente. In realtà, era l’inizio di un lento processo di abbandono del dollaro americano sotto la sapiente regia della Cina di Xi Jinping. Dopo la Russia, piano piano, sempre sotto la regia cinese, altri Paesi del mondo hanno cominciato ad abbandonare il dollaro. Gli americani, che non sono stupidi, hanno capito il gioco quando ormai avevano trascurato il Medio Oriente. Così hanno cercato precipitosamente, anche se in modo confusionario, di recuperare un rapporto con l’Africa ormai quasi tutta ‘cinesizzata’. E, di corsa, hanno promosso un colpo di Stato in Perù. Grazie alla disinformazione occidentale, che ha ormai raggiunto livelli vergognosi, il presidente socialista del Perù, Pedro Castillo (foto a destra tratta da Wikipedia), è stato fatto passare per un mezzo ‘golpista’ proprio mentre gli americani organizzavano il golpe per impedire l’alleanza del Perù con la Cina. Mossa fallimentare, perché tutto il Sudamerica è oggi in subbuglio, con quasi tutti i Paesi di questo Continente che sono ormai stanchi di fornire a prezzi stracciati cereali, soia e altri prodotti agricoli all’Occidente, utilizzando a piene mani glifosato e pesticidi occidentali. A differenza degli europei, in buona parte rincretiniti dai tedeschi che in Europa continuano a farsi i ‘cazzi propri’, i sudamericani hanno capito che glifosato, pesticidi occidentali e altri strumenti economici di sfruttamento occidentali debbono essere banditi. Così come hanno capito che debbono evitare coma la peste il Fondo Monetario Internazionale. E, ovviamente, giocano di ‘sponda’ con la Cina. Cosa vogliamo dire? Che, a breve, tutto il Sudamerica – compreso il Perù – si distaccherà dall’Occidente liberista e globalista.

 

Con molta probabilità, gli americani non rinunceranno all’Europa, quanto meno a una parte di questo Continente

Il passaggio fondamentale che provocherà sconvolgimenti in tutto l’Occidente sarà il ritorno dell’aggancio all’oro non soltanto della divisa del BRICS ma di tutte le monete del mondo. Sta per chiudersi il tempo delle monete speculative, anzi, per essere precisi, sta per finire il tempo della moneta speculativa per antonomasia: il dollaro americano. Ricordiamoci che è anche grazie alle speculazioni monetarie funamboliche che gli Stati Uniti sono riusciti a mantenere un alto livello di vita economica della propria popolazione: basti pensare alla crisi dei subprime del 2008 con la quale gli americani hanno indebolito gli altri Paesi dell’Occidente (e non soltanto dell’Occidente). Solo l’incompetenza (o la disonestà?) dei governanti di tanti Paesi europei che hanno aderito all’euro poteva far passare la tesi che, sostanzialmente, l’andamento economico dei Paesi della Ue non sarebbe dipeso dalla moneta… Idiozia economica allo stato puro: basti pensare che tanti prodotti italiani, all’indomani dell’entrata in vigore dell’euro – 1 Gennaio 2002 – diventarono improvvisamente poco competitivi proprio a causa del passaggio dalla lira all’euro. In questo scenario – con il dollaro statunitense in fase calante – gli USA non dovrebbero avere interesse a tenere in piedi la guerra in Ucraina. O, quanto meno, non dovrebbero avere interesse a prendervi direttamente parte. E’ probabile che inizino a trattare con la Cina un ‘atterraggio morbido’ verso un’economia mondiale imperniata sulle monete legate all’oro. Per l’Europa, invece, gli USA potrebbero continuare a imporre la guerra in Ucraina. Per un motivo semplice: perché gli statunitensi sanno che l’Unione europea è priva di dignità politica. Gli ‘europeisti’, così come hanno appoggiato e riempito di armi l’Ucraina dicendo peste e corna di Putin, sarebbero capaci di passare nel giro di poche ore con la Cina andando a ‘inginocchiarsi’ al cospetto di Putin cospargendosi con la cenere… Tra l’altro, sanno che il progetto della Cina e della Russia è sempre stato quello di un’Unione europea ‘piazza neutra’: non a caso, nei mesi precedenti lo scoppio della guerra in Ucraina, Cina e Russia avevano chiuso un accordo economico con la Ue (pagamento in euro di una megafornitura trentennale di gas russo alla Cina a spese del dollaro americano). Anche se in difficoltà, proprio conoscendo l’anima ‘proteiforme’ dell’Unione europea – ‘espressione geografica’ totalmente priva di morale – è probabile che gli americani giochino a sfasciare la Ue per tenersi almeno una parte di questo Continente (foto bandiera Ue tratta da Italia chiama Italia). Che effetti avrà l’avvento della moneta unica del BRICS alternativa al dollaro americano sulla follia occidentale della globalizzazione espressione delle multinazionali e dell’economia americana? Di questo ci occuperemo in un prossimo articolo.

P. s.

Ultima notazione: il passaggio dalla moneta speculativa alle monete legate all’oro ci dirà se l’Italia della Seconda Repubblica ha conservato il proprio oro… 

Foto di prima pagina tratta da Nigrizia

 

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