Putin gela l’Occidente: la Russia può sostenere la guerra in Ucraina fino al 2026. Quando l’attacco alla centrale nucleare?

6 luglio 2023
  • Stanotte  l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya temuto dai russi non c’è stato. Ma la situazione rimane complicata dalla sostanziale sconfitta dell’Occidente in Ucraina
  • Nel Dicembre del 2020 i Democratici hanno ‘tarcoccato’ le elezioni, sono tornati alla Casa Bianca seminando guerre nel mondo ma hanno condotto l’America in un vicolo cieco
  • Gli effetti di un’eventuale esplosione di una centrale nucleare in Ucraina non risparmierebbero l’Europa

Stanotte  l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya temuto dai russi non c’è stato. Ma la situazione rimane complicata dalla sostanziale sconfitta dell’Occidente in Ucraina

Stanotte l’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya non c’è stato. I russi l’avevano messo nel conto. Ma almeno per ora si sono sbagliati. Oggi la notizia che fa riflettere è una dichiarazione di Putin che leggiamo in un canale Telegram: “Per quelli che si chiedono quando finirà questa Operazione Speciale… Il Presidente Putin è stato chiaro: a meno di eventi e circostanze particolari la Russia non farà valutazioni dei risultati sul campo prima del Febbraio 2026 ovvero 4 anni dall’inizio conflitto”. Insomma, la Russia è pronta a combattere in Ucraina per altri tre anni. Tutto questo avviene mentre nell’Occidente, a cominciare da alcuni settori degli Stati Uniti d’America, ci si chiede quanto potrà resistere lo stesso Occidente nel sostenere l’Ucraina. Sempre su Telegram leggiamo che la CNN dice a chiare lettere che il sostegno alle forze armate ucraine potrebbe diventare più instabile: “Molti dei Paesi che sostengono lo sforzo bellico dell’Ucraina stanno affrontando problemi di alta inflazione, aumento dei tassi di interesse e crescita [economica] lenta. I loro leader – alcuni dei quali avranno le elezioni nel prossimo anno e mezzo – devono trovare un modo per giustificare l’immissione di enormi quantità di risorse in Ucraina mentre i loro elettori riescono a malapena a sbarcare il lunario. Possono sorgere difficoltà con questo se non è possibile mostrare successi significativi sul campo di battaglia”.

 

Nel Dicembre del 2020 i Democratici hanno ‘tarcoccato’ le elezioni, sono tornati alla Casa Bianca seminando guerre nel mondo ma hanno condotto l’America in un vicolo cieco

In Occidente si comincia a pensare come affrontare quella che, nei fatti, si profila come una sconfitta. E’ inutile girarci attorno leggendo e ascoltando le minchiate diffuse dai media occidentali: fino a questo momento la Russia sta vincendo. Su tutta la linea. Anche negli attacchi ai civili i russi ogni tanto vanno a segno, mentre gli attacchi alle città russe da parte degli occidentali vengono quasi sempre ‘stappate’. Non parliamo della controffensiva occidentale e ucraina contro la Russia, che è un disastro militare ed economico. Certo, fino ad ora gli Stati Uniti, con la guerra in Ucraina, hanno ottenuto un successo significativo che solo chi ignora l’economia può negare: hanno bloccato la moneta unica del BRICS che avrebbe sostituito il dollaro americano negli scambi commerciali internazionali. Ma adesso bisogna capire fino a che punto l’America è in grado di sostenere lo sforzo bellico. Anche la Cina – che è il diretto antagonista degli Stati Uniti e che guida la ‘guerra’ all’area del dollaro – accusa stasi economica. Ma c’è una differenza fondamentale tra Cina e USA. La Cina viene da un periodo di secolare povertà e solo nell’ultimo ventennio ha cominciato a porsi come potenza economica; se l’economia cinese andrà indietro – ed è quello che sta succedendo, anche se non si tratta di una crisi economica grave – non ci saranno grandi contraccolpi. Per gli americani è diverso, perché il popolo di questo Paese è abituato ad alti livelli di vita. Per l’economia americana gli otto anni di presidenza Barack Obama sono stati rovinosi; il repubblicano Donald Trump vince le elezioni presidenziali del 2016 grazie al voto dei ceti impoveriti. Nel Dicembre del 2020 i Democratici hanno ‘tarcoccato’ le elezioni, sono tornati alla Casa Bianca seminando guerre nel mondo ma hanno condotto l’America in un vicolo cieco: oggi continuare la guerra in Ucraina e provocare altre guerre nel mondo giova agli Stati Uniti perché questo indebolisce la Cina e riduce il processo di ‘dedollarizzazione’; ma il costo è sempre più elevato: inflazione e stagnazione economica (stagflazione). L’attuale amministrazione di Joe Biden non sa più che fare. L’unica cosa che i Dem americani sanno è che alle elezioni del Dicembre 2024 non vinceranno anche se decidessero di fare votare i morti (cosa che in parte hanno fatto nel Dicembre del 2020).

 

Gli effetti di un’eventuale esplosione di una centrale nucleare in Ucraina non risparmierebbero l’Europa

Alla disperazione di Biden e dei Democratici americani si somma la disperazione occidentale in Ucraina. Come già detto, la guerra contro la Russia è persa, almeno fino ad ora. In questo scenario bombardare la  centrale nucleare di Zaporizhzhya gettando la responsabilità sui russi potrebbe una soluzione. Ma chi ci crederebbe? Con molta probabilità, solo il 15% dei Paesi del mondo che oggi si riconoscono nel cosiddetto Occidente industrializzato; l’85% dei Paesi del mondo, oggi, o è schierato con Cina e Russia, o è indifferente alla guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti, correttamente, temono che il dollaro diventi irrilevanti e combattono questa prospettiva. Ma non si accorgono che ormai è l’Occidente ad essere irrilevante. Persino i Paesi petroliferi oggi hanno abbandonato l’Occidente e vanno in sintonia con Russia e Cina. Era nelle cose anche questo. Dopo la sconfitta subita nei primi anni ’70 del secolo passato, quando gli americani ‘sganciarono’ il dollaro dall’oro, i Paesi petroliferi hanno fatto buon viso a cattivo gioco e hanno accettato la supremazia occidentale. Oggi non è più così. La guerra in Ucraina sta ritardando la crisi del dollaro americano. Ma la ‘dedollarizzazione’ andrà avanti. I Paesi che producono petrolio lo sanno e si allontanano dagli Stati Uniti. Il caos che scatenerebbe l’esplosione di una centrale nucleare in Ucraina ritarderebbe sicuramente la crisi del dollaro ma il prezzo da pagare sarebbe elevato, anche in termini di vite umane. Con molta probabilità, gli effetti dell’esplosione nucleare non risparmierebbero l’Europa, soprattutto l’Europa dell’Est e la Germania. Alla fine a che servirebbe? Forse gli americani hanno sbagliato ad andare allo scontro frontale contro la Cina e a volere la guerra in Ucraina.

Foto tratta da Wikipedia      
 

 

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