“L’Ucraina – aggiunge – non ha bisogno di essere persuasa a porre fine alla guerra, non l’abbiamo iniziata noi, le chiavi si trovano al Cremlino e le mediazioni devono partire da lì: occorre che i russi abbandonino le terre occupate. Credo che il Vaticano possa coordinare il monitoraggio delle condizioni di detenzione e di ritorno dei prigionieri ucraini e dei bambini deportati in Russia”.
Per quanto riguarda Putin “emerge un leader debole a capo di un sistema di potere fragile e questo stravolge la tesi di chi pensava che la guerra dovesse finire con la sconfitta russa. Ciò per il fatto che sono a rischio gli arsenali nucleari di un Paese dove diversi attori oscuri stanno già pensando alla redistribuzione del potere. Ormai è iniziato il caos interno. Putin ha perso il controllo, il re è nudo. Dunque, il mondo democratico dovrebbe comprendere che non è più lui il partner con cui negoziare”, aggiunge Podolyak.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
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