Il CTO dell’ospedale di Villa Sofia bloccato per il concerto di Vasco Rossi: la protesta del sindacato Sinalp

23 giugno 2023
  • Protesta legittima: non c’era bisogno di bloccare una struttura sanitaria pubblica
  • “Sarebbe bastato predisporre un corridoio di accesso permettendo di poter continuare ad erogare i servizi sanitari anche nei due giorni di concerto”
  • I disabili esclusi dal concerto

Protesta legittima: non c’era bisogno di bloccare una struttura sanitaria pubblica

Si può bloccare l’attività di un ospedale pubblico perché, nelle vicinanze, si svolge un concerto? Succede a Palermo in occasione del concerto di Vasco Rossi presso lo stadio comunale. Il caso lo solleva il sindacato Sinalp con il suo segretario regionale, Andrea Monteleone: “Da tempo ormai assistiamo all’evoluzione o per meglio dire all’involuzione della nostra società verso l’idea dell’effimero e dell’apparire, a scapito della capacità sociale di riconoscere come prioritarie, le concrete esigenze e necessità che giornalmente i cittadini affrontano. Bene che la città di Palermo accolga iniziative di rilevanza nazionale come il Concerto di Vasco Rossi, sicuramente questo evento, distribuito in due giorni, creerà un notevole indotto economico che darà una boccata di ossigeno alle imprese cittadine. Ben vengano iniziative di questo rilievo che sicuramente sono positive per il territorio, ma contemporaneamente chi amministra la Città ha il dovere di non distrarre mai l’attenzione dalle reali esigenze di chi vive nel territorio. Apprendere che per dare vita al concerto di Vasco Rossi l’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello decide di sospendere gli interventi programmati al CTO solo perché il presidio si trova difronte allo stadio è un assurdo ed una mancanza di rispetto verso tutti quei cittadini che hanno bisogno di cure”. In effetti, la decisione appare folle, considerato che la sanità pubblica siciliana è già in affanno a causa di una politica nazionale di ‘banditi’ che ha scippato una barca di soldi al sistema sanitario della nostra Isola e a causa, anche, siciliana di ascari, pronti a svendere la Sicilia ai Governi nazionali.

 

“Sarebbe bastato predisporre un corridoio di accesso permettendo di poter continuare ad erogare i servizi sanitari anche nei due giorni di concerto”

“Non sappiamo chi abbia deciso di chiudere il CTO per il concerto di Vasco Rossi – dichiara la Delegata Sinalp alla Sanità Dr.ssa Vittoria Di Bella – ma anteporre un evento musicale, importante per quanto possa essere, alla salute dei cittadini è un errore che non ha scusanti. Questa scelta è inaccettabile sapendo che oggi il SSN (Sistema Sanitario nazionale ndr) sta implodendo. Per una errata programmazione delle assunzioni e della gestione delle piante organiche, il SSN sta costringendo parecchie Aziende Ospedaliere a chiudere interi reparti per mancanza di medici ed operatori sanitari, costringendo i cittadini a prenotazioni vergognose che sempre più frequentemente superano anche i 12 mesi di attesa per una semplice visita specialistica che però può essere l’ago della bilancia tra il vivere o il morire”. In realtà, non c’è solo un problema di errata programmazione delle assunzioni; la verità è che la sanità pubblica italiana è stata massacrata dai vari Governi italiani – a partire dal disastroso Governo di Mario Monti – per pagare gli ‘strozzini’ dell’Unione europea grazie alla truffa del debito pubblico. Una situazione che si è ulteriormente complicata con la guerra in Ucraina, se è vero che i soldi che dovrebbero servire per la sanità pubblica vengono in parte impiegati per acquistare armi consegnate agli ucraini che stanno comunque perdendo la guerra. Aggiunge la Delegata di Sinalp Sicilia, Natascia Pisana: “Apprendere quindi della decisione di chiudere per due giorni l’intero CTO di Palermo è inaudito, bastava che il Comune di Palermo si coordinasse con l’Azienda Ospedaliera del Villa Sofia Cervello e predisporre un corridoio di accesso permettendo di poter continuare ad erogare i servizi sanitari anche nei due giorni di concerto. Da tempo come Sinalp denunciamo le improponibili liste d’attesa per una visita specialistica che di fatto non permettono più ai cittadini di potersi curare e effettuare quella prevenzione da sempre sbandierata dal Ministero della Salute. Oggi sempre più i cittadini per curarsi sono costretti a rivolgersi alla sanità privata con costi divenuti talmente proibitivi che costringono ormai un buon 27% della popolazione italiana a
rinunciare a curarsi”.

 

I disabili esclusi dal concerto

Sempre a proposito del concerto di Vasco Rossi va una nota del Coordinamento fra le associazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità (Salvatore Di Giglia) e dell’Ufficio o Nazionale del Garante della Persona disabile APS (Marilina Munna): “Giunge una segnalazione a mezzo mail al ‘Centro di ascolto Telefono D’ da parte di un utente, della provincia di Palermo, che intende presenziare all’evento in oggetto, nella quale lamenta la totale scarsità di informazioni
in merito alle modalità con le quali una Persona con disabilità possa accedere allo stadio e potere fruire di appositi posteggi nelle vicinanze. Sono state infatti, fino a questo momento, pubblicate al riguardo tre ordinanze ( 870 – 871 e 875 di questi giorni) che disciplinano ed individuano le zone di transito, le aree di posteggio dei numerosi pullman, etcc, ma in nessuna di esse è contenuta menzione in merito alle diverse esigenze dei ‘fan di Vasco’ che si trovano in condizione di disabilità”. nel comunicato si legge che l’utente ha contattato le autorità ma non ha trovato “nessuna info pubblica e nessuna ordinanza in merito a questo. Perché ho contattato
vari uffici, parlato con vigili e polizia e non sanno niente. E’ questo è tutto molto frustante” . I rappresentanti dei due organismi “condividono lo sfogo dell’utente con disabilità e auspicano che nelle prossime ore si provveda a diramare in via d’urgenza un comunicato relativo alle specifiche modalità con le quali le persone con disabilità potranno partecipare all’evento e, per il futuro, che la disattenzione verso le esigenze delle persone con disabilità registrata in occasione dell’odierno importante evento, non abbiano in futuro a ripetersi. Si annota, infine, che non si è a conoscenza dell’esistenza di un regolamento ad hoc che a tale scopo preveda in modo rigoroso l’obbligo in capo al responsabile dell’organizzazione di eventi simili e su tutti i soggetti coinvolti nella loro programmazione, di dovere guardare in primis a questi aspetti per garantire che i principi costituzionali di parità di trattamento e di uguaglianza non rimangano concetti meramente astratti”.

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