Il pasticcio del concerto di Vasco Rossi a Palermo. Ciro Lomonte: “Nessuna entrata prevista per il Comune”

16 giugno 2023
  • In un post il segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, contesta la scelta del Comune di Palermo. Il Sindaco Roberto Lagalla, da parte sua, dice che le entrate verranno utilizzate per sistemare lo stadio ‘Renzo Barbera’

Questa storia, che sembra chiara, presenta in realtà elementi poco comprensibili che andrebbero approfonditi  

Il Giornale di Sicilia scrive che il Palermo FC (Palermo Calcio) e il Comune di Palermo hanno concordato di destinare i proventi dei due concerti di Vasco Rossi che si terranno allo stadio il 22 e il 23 Giugno per interventi e migliorie dello stesso stadio ‘Renzo Barbera’. Soddisfatto il Sindaco, Roberto Lagalla, che parla di una ricaduta di circa 20 milioni di euro per la città. Gli introiti relativi ai due concerti verranno investiti nello stadio. Che diventa così una spazio aperto al servizio della città, ben oltre gli appuntamenti sportivi. Ciro Lomonte, segretario politico del Movimento Siciliani Liberi, dà un’altra chiave di lettura: “In spregio alla convenzione che regolerebbe la concessione dello stadio alla società calcistica, una SpA privata controllata dal fondo emiratino City Group, la società dà in uso lo stadio ad un’altra società privata per organizzarvi i concerti. Nulla viene comunicato al Comune”. In effetti, nel Dicembre dello scorso anno, il Comune di Palermo non sapeva nulla di questo concerto (come potete leggere qui). I biglietti vengono messi in vendita a Novembre: si va dai 100 euro per tribuna e prato ai 50 euro per le curve. Vengono venduti 74.000 biglietti. Ipotizzando un prezzo medio pagato di 70 euro, sono 5,2 milioni di incasso. Non un centesimo è previsto per il Comune di Palermo, proprietario dell’impianto, le cui finanze, come spiega da mesi Siciliani Liberi, sono in pieno dissesto, con il Comune che a Giugno 2023 inoltrato non ha nemmeno approvato il bilancio consuntivo del 2022. Nessuno interviene. Né le autorità preposte ai controlli sui conti delle pubbliche amministrazioni, né i consiglieri comunali. Tutti a concerto. Dopotutto, costava solo 97,52 euro un biglietto ‘prato gold’. Cosa vogliamo che siano nella città dove in 18.000 hanno fatto domanda a Rap per uno dei 46 posti di autista del camion dei rifiuti solidi urbani? Nel frattempo, non si sa con quali soldi finanziare il rifacimento di una sola palestra scolastica. Gli organizzatori guardano preoccupati il cielo, con le piogge che minacciano lo svolgimento del concerto. Quanto allo stadio, il prato sarà completamente distrutto. Ma la società calcistica non si pone alcun problema: ha già comunicato alla Lega calcistica che gradirebbe iniziare il campionato giocando in trasferta, per dare il tempo all’erba che sarà piantumata dopo di crescere. Che il prato sia, come lo stadio, dato solo in concessione non sfiora nessuno. A Palermo la politica e tutte le autorità di controllo consentono che un bene pubblico sia distrutto. ‘Tanto poi lo rifanno’. Sono gli ultimi giorni della Seconda Repubblica: e si vede”.

Solo una domanda: ma la società estera che oggi controlla il Palermo ha bisogno delle entrate di un concerto per sistemare lo stadio? 

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