Comune di Palermo in dissesto finanziario? Regione siciliana e Corte dei Conti cosa dicono?

4 giugno 2023
  • Un post del segretario politico di Siciliani Liberi fa il punto della situazione sui conti ‘ballerini’ del Comune di Palermo
  • Ciro Lomonte ipotizza problemi di cassa anche per Catania e Messina
  • Con quali soldi verranno pagati gli stipendi ai dipendenti dell’Amap?

Ciro Lomonte ipotizza problemi di cassa anche per Catania e Messina 

Non è un mistero che quasi tutti i Comuni siciliani, a Giugno, sono senza Bilanci. Non è un mistero per nessuno il perché sta avvenendo questo. Non è un mistero per nessuno che tutto viene tenuto nascosto. Non si deve dire che già l’Italia era in difficoltà e che con la disgraziata guerra in Ucraina, a furia di dare sostegno alla stessa Ucraina i conti del Belpaese sono saltati. Poco male: si nasconde tutto riducendo i fondi a Regioni e Comuni. Già ci sono 15 Regioni con la sanità in ‘rosso’. Normale: invece di curare i cittadini italiani aiutiamo l’Ucraina. Perché? Perché è stato deciso che la Russia ‘cattiva’ ha invaso l’Ucraina, quando è noto che sono gli Stati Uniti a volere la guerra per cercare di frenare la ‘dedollarizzazione’, ovvero l’abbandono del dollaro americano da parte di tanti Paesi del mondo. Con le guerre gli americani pensano di incasinare tutto e bloccare i Paesi che non vogliono più commercializzare pagando con la divisa statunitense. Così l’attuale Governo italiano taglia risorse agli italiani per foraggiare l’Ucraina che sta perdendo la guerra. Come fa a reggere questo sistema? Raccontando fesserie. L’inflazione, che è ormai fuori controllo, viene data all’8%. E i Comuni? Si ‘taroccano’ i bilanci e si va avanti. E’ quello che sta succedendo al Comune di Palermo, dove il Sindaco Roberto Lagalla affronta e risolve un problema (gli va riconosciuto che le bare accatastate nel cimitero dei Rotoli sono passate da oltre mille a meno di 200) e ne deve affrontare altri dieci. A cominciare dai conti economici. Scrive Ciro Lomonte (foto a destra), segretario politico di Siciliani Liberi:

 

Con quali soldi verranno pagati gli stipendi ai dipendenti dell’Amap?

“Anche la Regione siciliana e la Corte dei Conti regionale confermano esattamente quanto anticipato da mesi da Siciliani Liberi. Il Comune di Palermo è in pieno dissesto finanziario. Si fa finta di nulla inserendolo nella Tabella dei Comuni siciliani ‘in riequilibrio’. Ma, esattamente come avviene per Messina, la Corte dei Conti non può deliberare perché non esistono più, e da anni, bilanci a consuntivo approvati. Allora si fa così per salvare dalla rabbia popolare i partiti romani co-autori di questi risultati. Si inserisce nella colonna del file relativo alla delibera della Corte in ‘istruttoria’. Poi, nella colonna relativa agli anni in cui i conti sarebbero riequilibrati invece di scrivere ‘calende greche’, si scrive 2040 per Palermo. E 2033 per Messina. E il gioco è fatto. È fatto, come spiega da sola Siciliani Liberi ai siciliani, fino a quando le banche cassiere dei Comuni in questione continuano, per ragioni di ‘opportunità politica’, ad anticipare (a interesse) i pagamenti. Ma basta un fatto come il sequestro dei conti correnti di Amap a far saltare l’artificioso equilibrio. Infatti, senza un trasferimento di liquidità pari ad almeno 3 milioni, la banca cassiera di Amap non pagherà i 700 stipendi del personale pari a un esborso fisso mensile di 2,8 milioni (4000×700, incluse tasse e contributi per una stima in difetto). Il tutto mentre la stessa Regione siciliana, che si fregia del suo Dipartimento Autonomie Locali a Giugno inoltrato non ha né Bilancio consuntivo 2022 né previsionale 2023. A quasi un anno dell’elezione, il Sindaco di Palermo, Lagalla, appare già stanco. Ieri per una delibera sconosciuta si è ritrovato con la Favorita chiusa e il traffico impazzito nel fine settimana del ponte del 2 Giugno. Il Consiglio comunale non può discutere nulla. I fondi del Pnrr non esistono. Basta un mancato trasferimento di liquidità da Roma, con la crisi finanziaria che da domani 5 Giugno conoscerà un’ulteriore accelerazione, al deflagrare della quale i Comuni siciliani – a partire delle 3 città (Palermo, Catania e Messina) – non pagheranno più gli stipendi”.

P. s.

E’ per cercare di capire cosa deve fare con i ‘buchi’ di Bilancio che ha trovato che il nuovo di Catania, Enrico Trantino, è volato a Roma per incontrare il capo del Governo italiano, Giorgia Meloni, e il presidente del Senato, Ignazio ‘Gnazio La Russa? cosa gli hanno detto Giorgia e ‘Gnazio, che tra una fornitura di armi all’Ucraina e l’altra troveranno qualche ‘spicciolo’ per la Città Etnea? Ora poniamo una domanda ai nostri elettori: secondo voi i cittadini siciliani lo sanno che se in Italia, causa guerra in Ucraina, ci sono grandi difficoltà, in Sicilia picciuli un ci nn’è chiù? 

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