Egregi sindacalisti, la gestione dell’Amap non ha mai brillato e se non ci sono risorse è meglio chiudere questa esperienza

31 maggio 2023
  • I rappresentanti delle organizzazioni sindacali fanno finta di non sapere cosa è stata e cosa è l’Amap di Palermo, Azienda che non ha certo brillato nella gestione del servizio idrico e della depurazione delle acque
  • Dove dovrebbero essere prese le “risorse aggiuntive”, signori sindacalisti?
  • L’affondo di Andrea Piazza
  • Il grande errore è stato quello di fare assorbire all’Amap i 200 dipendenti della fallimentare gestione privata 

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali fanno finta di non sapere cosa è stata e cosa è l’Amap di Palermo, Azienda che non ha certo brillato nella gestione del servizio idrico e della depurazione delle acque

“Vertenza Amap: oggi nuovo vertice in Prefettura con le organizzazioni sindacali mentre i lavoratori manifestavano con un sit-in”. Così leggiamo in un comunicato sindacale. L’Amap è una società per azioni a maggioranza pubblica che gestisce il servizio idrico a Palermo e in altri 46 Comuni della provincia di Palermo. I rappresentanti dei sindacati hanno incontrato oggi il Prefetto di Palermo: “Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Federenergia Cisal – leggiamo sempre nel comunicato – all’incontro alla presenza del Prefetto Maria Teresa Cucinotta, dell’avvocato di Amap Giovanni Di Benedetto e del vice ragioniere generale del Comune di Palermo, Roberto Pulizzi, sono stati informati dell’avvenuto deposito dell’istanza alla Procura, finalizzata allo sblocco dei conti correnti dell’azienda, con il contestuale impegno di beni immobili e crediti per un valore equivalente a quello sottoposto a sequestro”. Ricordiamo che la Magistratura ha bloccato 20 milioni di euro che non sono altro che un prestito erogato dalla Bei, la Banca europea degli investimenti. Gli amministratori dell’Amap non avrebbero comunicato alla Banca europea che la gestione dei depuratori e lo smaltimento dei fanghi da parte dell’Amap era al centro di un’inchiesta della Magistratura. Su questa vicenda abbiamo ripreso nei giorni scorsi un articolo di PalermoToday, sempre ben documentato sui fatti di giudiziaria: “Non solo i vertici dell’ex municipalizzata non avrebbero rispettato neppure le scadenze per comunicare gli Stati di avanzamento dei lavori (Sal) e, anche quando ormai il Gip Piergiorgio Morosini (oggi presidente del Tribunale) aveva disposto, il 26 Maggio del 2021, il commissariamento giudiziale di un ramo dell’azienda, avrebbero cercato di minimizzare. Per questo il Gip Angela Lo Piparo, che ha disposto il sequestro dei 20 milioni concessi in prestito, parla nella sua ordinanza di ‘condotta fraudolenta e omissiva tenuta da Amap’ che, ‘attraverso il mancato rispetto di una serie di obblighi di comunicazione previsti dal contratto e che avrebbero potuto indurre la Bei a dirottare altrove la concessione del mutuo a tasso agevolato’ si sarebbe invece assicurata il finanziamento a tasso agevolato” (qui per esteso il nostro articolo che riprende l’articolo di PalermoToday).

 

Dove dovrebbero essere prese le “risorse aggiuntive”, signori sindacalisti? 

I sindacati chiedono alla Magistratura lo sblocco dei conti correnti dell’Amap. Domani dovrebbe essere comunicato l’esito del pronunciamento dei giudici. Domanda: nei conti correnti dell’Amap i soldi ci sono? “Le organizzazioni sindacali – leggiamo sempre nel comunicato – esprimono in una nota unitaria grande preoccupazione per il protrarsi dei tempi che mette a serio rischio l’operatività dell’azienda e che non risolve ancora il tema del pagamento degli stipendi, su cui registriamo lo stato di fibrillazione da parte dei dipendenti”. “In attesa del pronunciamento della magistratura – dichiarano i segretari di Filctem Cgil Palermo Calogero Guzzetta, Femca Cisl Palermo Trapani Andrea Perrone, Uiltec Uil Sicilia Palermo Maurizio Terrani e il coordinatore provinciale di Federenergia Cisal Daniele Ciulla – stiamo valutando un pacchetto di iniziative da mettere in campo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e anche della cittadinanza dei 47 Comuni interessati, a partire da domani, con un sit-in sotto Palazzo delle Aquile alle ore 12. Considerata la gravità della situazione, ci aspettiamo di essere ricevuti dal Sindaco Roberto Lagalla in persona. Riteniamo – continuano i dirigenti sindacali di Filctem, Femca, Uiltec e Federenergia Cisal – che la Magistratura debba fare il suo corso ma anche che la politica tutta, a partire dal Comune di Palermo e dall’Ati, per arrivare ai governi regionale e nazionale, debba farsi carico di questa situazione drammatica, anche trovando risorse aggiuntive da mettere a disposizione della Magistratura, per superare quella che a breve potrebbe diventare una vera e propria emergenza sociale”. Infine, la conclusione: “Ricordiamo – concludono i sindacalisti – che a breve l’Amap potrebbe non essere più in condizione di garantire l’erogazione del servizio idrico, di depurazione e fognario”.

 

L’affondo di Andrea Piazza

Sulla vicenda l’avvocato Andrea Piazza, responsabile regionale Legalità e Antimafia della Democrazia Cristiana ci ha inviato un suo intervento nel quale ricorda di aver “sollecitato l’Azienda e l’Amministrazione Comunale in qualità di socio unico a rimuovere dalla fatturazione in bolletta le voci per servizi inesistenti e precisamente:
a. le voci di addebito FOGNATURA E DEPURAZIONE in relazione alle strade o tratti di esse non coperti dalla rete fognaria;
b. la voce di addebito DEPURAZIONE anche se esistente la linea fognaria in relazione alla mancata esecuzione del servizio _ assenza depuratori linea di collegamento fognario etc. E’ inammissibile che ad oggi – scrive sempre Andrea Piazza – l’azienda non pubblichi l’elenco delle strade o tratti/mappatura delle linee fognarie, trincerandosi dietro una burocratica risposta che l’elenco ( come la tela di Penelope ) è in aggiornamento, onerando di contro tutti gli utenti a pagare oltre IVA e nell’ipotesi di inadempimento procedere al distacco dell’utenza. Se non si conosce l’elenco delle strade coperte dal servizio su quali presupposti di concerto con l’amministrazione comunale si programmano le opere impiantistiche?”. Il responsabile e regionale Legalità e Antimafia della Democrazia Cristiana si chiede e chiede: “La non conoscenza dello stato delle fognature potrebbe celare appalti fantasma e opere non visibili realizzate anche parzialmente sulla carta con ingente danno erariale e di riflesso su tutta la cittadinanza? Nell’ipotesi che si accertasse – anche grazie all’operazione verità-pubblicazione elenco analitico – che l’azienda percepisce un fiume di denaro per servizi inesistenti, è indubbio che le norme di diritto tutelerebbero l’utente, legittimato a pretendere il rimborso retroattivo oltre interessi, con drastica riduzione dei volumi di fatturazione. Sarebbe opportuno accertare, a tutela della cittadinanza, se ci si trovi dinanzi a una condotta penalmente rilevante e se sia legittimo imporre pagamenti per servizi pubblici non erogati. Ovviamente si tratta di una patata più che bollente, riconducibile al non operato delle precedenti gestioni amministrative e politiche. Rimaniamo nel dubbio amletico se è più grave la condotta aziendale diretta ad imporre il pagamento per servizi inesistente e/o l’ipotesi alternativa di tollerare dietro pagamento del canone servizio inesistente la diversa destinazione dei reflui a discrezione dell’utente privato”.

 

Il grande errore è stato quello di fare assorbire all’Amap i 200 dipendenti della fallimentare gestione privata 

Che dire? Intanto chiediamo ai sindacalisti da dove dovrebbero essere prese le “risorse aggiuntive”. Lo sanno i sindacalisti che lo Stato italiano, per foraggiare la guerra in Ucraina, ha tagliato fondi alle Regioni e ai Comuni? Lo sanno che quasi tutti i Comuni siciliani non hanno approvato i Bilanci preventivi perché non hanno soldi? Quanto alla parte finale del comunicato, ovvero che l’Amap “potrebbe non essere più in condizione di garantire l’erogazione del servizio idrico, di depurazione e fognario”, chiediamo: la depurazione delle acque è ancora gestita dall’Amap? I sindacalisti sono a conoscenza delle denunce dell’avvocato Andrea Piazza? La volete sapere qual è la verità, egregi sindacalisti? Che l’Amap non avrebbe mai dovuto assorbire i circa 200 dipendenti della fallimentare gestione privata APS. Questo personale ha appesantito i costi di gestione, peraltro non migliorando il servizio. L’Amap non ha brillato durante la sindacatura di Leoluca Orlando e non sembra migliorata con l’arrivo del nuovo Sindaco Roberto Lagalla. Noi crediamo che la cosa migliore, a questo punto, non considerando i 20 milioni sequestrati dalla Magistratura, sia quella verificare quanti soldi ha in ‘cassa’ l’Amap: se è in grado di continuare a svolgere il servizio pagando i dipendenti, bene; sennò è meglio chiudere un’esperienza che è stata disastrosa. Altro che trovare “risorse aggiuntive”!

Foto tratta da Sicilianews24

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