La Russia entra nel sistema cinese CIPS, un autogol clamoroso per l’Occidente (soprattutto per l’Europa)

28 maggio 2023
  • Se un anno fa aver messo fuori la Russia dal sistema di pagamenti bancari occidentale SWIFT sembrava una sanzione contro il Paese di Putin, oggi quella mossa appare per quello che è: un clamoroso errore che ha ‘regalato’ la Russia alla Cina e ai Paesi che lavorano per isolare l’Occidente e renderlo sempre meno influente nell’economia mondiale
  • Il vero dramma è che gli attuali governanti europei, con le menti obnubilate da liberismo globalista, non sono nemmeno in grado di capire i danni che hanno provocato alla stessa Europa spingendo la Russia – che è sempre stato un grande Paese europeo – tra le braccia della Cina  

Se un anno fa aver messo fuori la Russia dal sistema di pagamenti bancari occidentale SWIFT sembrava una sanzione contro il Paese di Putin, oggi quella mossa appare per quello che è: un clamoroso errore che ha ‘regalato’ la Russia alla Cina e ai Paesi che lavorano per isolare l’Occidente e renderlo sempre meno influente nell’economia mondiale

Le banche russe si sono collegate al sistema di bonifico bancario CIPS (Cross-Border Interbank Payment System) della Cina. Si tratta di un sistema bancario analogo al sistema SWIFT occidentale. Si tratta di un acronimo che sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, un sistema che consente alle banche di tutto il mondo di spostare denaro in modo rapido e sicuro. In pratica, le banche sono collegate tra loro. Questo collegamento consente di movimentare investimenti e flussi finanziari per migliaia di miliardi di dollari. Si tratta di un sistema di interconnessione bancario occidentale dal quale la Russia è stata esclusa da quando è esplosa la guerra in Ucraina. La Russia si è collegata al CIPS, un sistema di pagamento cinese che offre servizi di compensazione e regolamento per i suoi partecipanti ai pagamenti e al commercio transfrontaliero in renminbi, valuta avente corso legale nella Repubblica Popolare Cinese. In pratica, il sistema cinese fa a meno del dollaro americano e contribuisce al processo di ‘dedollarizzazione’ in atto, con un numero crescente di Paesi del mondo che rifiuta di utilizzare la moneta americana negli scambi internazionali.

 

Il vero dramma è che gli attuali governanti europei, con le menti obnubilate da liberismo globalista, non sono nemmeno in grado di capire i danni che hanno provocato alla stessa Europa spingendo la Russia – che è sempre stato un grande Paese europeo – tra le braccia della Cina  

La notizia non è secondaria. E, soprattutto, va ‘letta’ nel contesto economico interazionale in evoluzione. “Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi, mentre il dominio globale degli Stati Uniti continua a precipitare”, si legge in un canale Telegram. Quando l’Occidente a guida USA ha messo la Russia fuori dal sistema SWIFT sembrava un colpo duro per il Paese di Putin. A oltre un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina la mossa americana suona come un autogol. Perché oggi l’economia occidentale è in caduta libera, tra inflazione e il crescente numero di Paesi del mondo che rifiuta l’area del dollaro. Alla fine, come scriviamo spesso, su 8 miliardi di persone che vivono sul Pianeta Terra, sì e no un miliardo di persone si riconoscono nell’Occidente. Non solo. Se fino a qualche anno fa il Prodotto Interno Lordo (PIL) del cosiddetto Occidente industrializzato era maggioritario a livello mondiale, oggi rappresenta poco più del 40%, con le economie occidentali in crisi, tra inflazione e produzioni in calo. Mettendo la Russia fuori dal circuito SWIFT, l’Occidente ha ‘consegnato’ il Paese di Putin alla Cina. Per gli americani – che in questa fase storica, per difendere l’area del dollaro sempre meno ‘gettonata’, hanno interesse a fare crescere il caos sociale, economico e monetario nel mondo – può anche andare bene, anche se non benissimo (la Russia è un sempre un Paese dalle risorse immense ancora oggi non sfruttate e in parte sconosciute: vedere i ‘misteri’ della Siberia); ma per l’Europa il distacco dalla Russia è un errore – culturale prima che economico – perché la Russia, storicamente, ha fatto sempre parte del contesto europeo. Ma si tratta di argomenti che l’attuale Unione europea ultra-massonica e ultra-liberista non è nemmeno in grado di capire. Il fatto che questa notizia verrà fatta ‘sparire’ dagli algoritmi occidentali a guida americana è la misura dell’inconsistenza europea di oggi. Siamo al trionfo della stupidità geopolitica.

Foto tratta da crudiezine 

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