Basta con le elargizioni di denaro pubblico nel nome dell’antimafia a Fondazioni, Associazioni e via continuando

27 maggio 2023
  • Abbiamo assistito ad un’evoluzione dell’associazionismo passando dal modello essenziale, che rispecchiava i veri valori dell’antimafia ad un business dell’antimafia
  • Abbiamo chiesto la vendita del patrimonio confiscato” per rompere il perverso meccanismo delle assegnazioni discrezionali ed opache in nome della legalità
  • Presto arriverà la sentenza di primo grado sul ‘caso’ di Luca Palamara
  • Il Mondo “opaco” dell’antimafia e la necessità di un dibattito sul periodo storico che va dalla caduta del Muro di Berlino alla fine della cosiddetta Prima Repubblica  

di Andrea Piazza

Abbiamo assistito ad un’evoluzione dell’associazionismo passando dal modello essenziale, che rispecchiava i veri valori dell’antimafia ad un business dell’antimafia

Nel leggere l’articolo che riporta le dichiarazioni di Enzo Guarnera, Presidente dell’Associazione Antimafia e Legalità, ritengo opportuno manifestare il mio pensiero per dare un ulteriore contributo valutativo ai lettori. Il mondo dell’antimafia è come una costellazione, dove vi sono alcune stelle che brillano sempre “le vittime illustri”, altre, che brillano ad intermittenza e, dulcis in fundo, la consistente massa dei dimenticati nel buio, pur avendo dato il medesimo contributo tributo di sangue. E’ indubbio che le stragi del 92 “Capaci e via D’Amelio” costituiscono uno spartiacque, infatti da quel dì l’antimafia sociale ha avuto un’accelerazione culturale e finanziaria. Così in un breve volgere di tempo sono sorte Associazioni, Fondazioni, Comitati, sagre e feste a tema etc. Abbiamo assistito ad un’evoluzione dell’associazionismo passando dal modello essenziale, che rispecchiava i veri valori dell’antimafia ad un business dell’antimafia. E’ bene rammentare che nel nome dell’antimafia abbiamo assistito, inermi, ad azioni predatorie o illegali compiute nel nome della stessa. Al contempo l’antimafia giudiziaria è stata contaminata da depistaggi, falsi collaboratori di giustizia ed inquietanti presenze delle intelligences occidentali. Sono arrivato pertanto, alla semplice conclusione che, l’antimafia per essere etica deve necessariamente esercitare la propria funzione senza elargizioni pubbliche, ovvero divenire francescana.

 

Abbiamo chiesto la vendita del patrimonio confiscato” per rompere il perverso meccanismo delle assegnazioni discrezionali ed opache in nome della legalità

Insieme a Carmine Mancuso e pochi altri abbiamo costituito l’Associazione Memoria dei caduti nella Lotta contro la mafia, con l’intento di coltivare la memoria ed il rispetto dei nostri caduti. Con un nostro comunicato datato 24 agosto 2021 (pubblicato dall’AGI e da Antimafiaduemila) abbiamo chiesto ufficialmente il blocco delle elargizioni pubbliche in favore di Associazione e Fondazioni, nonché “la vendita del patrimonio confiscato” per rompere il perverso meccanismo delle assegnazioni discrezionali ed opache in nome della legalità. Al contempo, oltre l’associazionismo, ho scelto, senza nessun turbamento per la mia anima, di entrare a fare parte della Democrazia Cristiana con l’incarico di Responsabile Regionale Legalità e Antimafia. In forza dell’attività politica, la Democrazia Cristiana di cui Totò Cuffaro è neo segretario nazionale, ha avviato “rompendo gli indugi e superando il ruolo passivo della politica” più iniziative tra cui la MOZIONE per il risanamento e la realizzazione in viale Croce Rossa dei “marciapiedi della Memoria” dedicato ed inclusivo per non dimenticare tutte le vittime uccise dalla mafia in Sicilia. In attesa dell’approvazione da parte del CONSIGLIO COMUNALE DI PALERMO, colgo l’occasione per sollecitare il Sindaco e tutti i gruppi politici che compongono il Consiglio Comunale a dare un segnale unico di coesione sotto la bandiera deli valori concreti dell’antimafia (vedasi link mozione e nota tecnica illustrata ) anche l’ approfondimento Sicilia Sera condotta da Filippo Cucina ( https://youtu.be/4yAc16yR28c ). In provincia di Agrigento abbiamo promosso le manifestazioni cittadine “Staffetta della legalità” che include alternativamente vari Comuni, dopo Canicattì, Favara, Raffadali , San Biagio Platani, prossime tappe Aragona e Palma di Montechiaro.

 

Presto arriverà la sentenza di primo grado sul ‘caso’ di Luca Palamara

Limitando le mie considerazioni al solo fronte politico destinatario di aspre critiche, in rapporto alla mia esperienza professionale per essere stato per 25 anni un avvocato, a differenza di coloro che assegnano all’esito processuale valore di certezza assoluta e/o infallibilità rappresento che non sempre la verità processuale e la verità reale e sostanziale coincidono. Prossimamente arriverà a sentenza il processo di primo grado contro il primo pentito della magistratura, il sostituto procuratore Luca Palamara. È altamente probabile che l’ultimo atto comminerà una condanna minima, rimettendo in dubbio i mali che affliggono il pianeta giustizia, ovverosia la terzietà ed infallibilità del giudice in rapporto al SISTEMA di nomine correntizio, minuziosamente descritto dall’imputato PALAMARA, autore di libri dai titoli suggestivi come la Casta, lobby e logge.

 

Il Mondo “opaco” dell’antimafia e la necessità di un dibattito sul periodo storico che va dalla caduta del Muro di Berlino alla fine della cosiddetta Prima Repubblica  

In conclusione, vorrei tanto che maturasse un diverso spirito di confronto nel mondo “opaco” dell’antimafia, si spezzassero le catene di chi o non chi sia da ritenere degno di partecipare ad una manifestazione di cordoglio che ha turbato tutti, avviando un’azione conoscitiva con il coinvolgendo di tutte le ISTITUZIONI PUBBLICHE “Stato Regioni e Comuni” per quantificare, a decorrere dal 1993, l’entità delle somme che sono state erogate sull’altare alle Associazioni e Fondazioni che si professano Antimafia, valutare quali attività concrete con il fiume di denaro sono state svolte, se il sovvenzionamento a pioggia ha prodotto, se i costi complessivi siano o meno in linea ai reali costi di produzione; sarebbe ora di avviare un dibattito pubblico per comprendere crisi economica o se è realmente etico spendere/sperperare milioni di euro generosamente elargiti per coltivare i valori dell’etica e della solidarietà nel nome dell’antimafia. Al contempo sarebbe opportuno AVVIARE un dibattito esclusivamente sul piano storico contemporaneo (processuale è ormai troppo tardi) per mettere in connessione tutti gli eventi pre e post 1992, ovverosia dalla caduta del muro di Berlino nel 1989, gli accordi di Maastricht, le stragi del ’92, l’elezione di Oscar Luigi Scalfaro a Presidente della Repubblica, l’avvio di Tangentopoli e la caduta della classe politica della Prima Repubblica… La spasmodica ricerca della verità ci renderebbe liberi e meno ipocriti.

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