I ‘terroristi’ (chissà chi li manovra…) colpiscono in territorio russo. E se altri ‘terroristi’ colpiranno in Occidente?

24 maggio 2023
  • Sconfitti in Ucraina, dove la controffensiva è abortita sul nascere, gli occidentali cercano di trasferire il conflitto in territorio russo. Ma è un gioco molto pericoloso 
  • Intanto Cina e Russia diventano alleati sempre più stretti: e anche questa è una brutta notizia per l’Occidente

Sconfitti in Ucraina, dove la controffensiva è abortita sul nascere, gli occidentali cercano di trasferire il conflitto in territorio russo. Ma è un gioco molto pericoloso 

Sconfitti in Ucraina, gli occidentali cercano di trasferire la guerra in territorio russo. Non lo fanno direttamente: se ne occupano ‘terroristi’ che dicono di battersi contro l’attuale Governo russo. In realtà, sembra tanto la nuova strategia dell’Occidente, che serve soprattutto per continuare la guerra, cominciando a colpire obiettivi nel Paese di Putin. Hanno cominciato con i droni, che hanno colpito Belgorod, una città della Russia europea occidentale che si trova sul fiume Severskij Donec, a quasi 700 km a sud-ovest di Mosca. Non è, quello occidentale, un obiettivo scelto a caso, se è vero che Belgorod è un importante nodo ferroviario e sede di varie industrie, dall’alimentare alla meccanica, dell’abbigliamento ai materiali edili. E’ chiaro che gli occidentali vogliono raggiungere almeno tre obiettivi: seminare paura tra gli abitanti della Russia; indebolire economicamente la stessa Russia; e costringere l’esercito di Putin ad allentare la pressione in Ucraina. Anche se nessuno ne parla, lo sfondamento dei russi in Ucraina sta provocando una grande emigrazione di cittadini ucraini verso l’Europa: e questo comincia ad essere un problema, anche perché, se la guerra continuerà, a questi profughi va trovata una soluzione di lungo periodo, con costi pesanti per l’Europa. Contemporaneamente, gli occidentali proveranno a mettere in difficoltà la Bielorussia, Paese alleato della Russia e della Cina, dove corre voce di un colpo di Stato contro il presidente di questo Paese, Aljaksandr Ryhoravič Lukašėnka. A questa prospettiva non sarebbe estranea la Polonia, Paese schierato con l’Occidente. Scrive un canale Telegram: “La Polonia si sta preparando per un colpo di Stato armato in Bielorussia e per partecipare al suo sostegno militare. Lo ha detto l’ex vice ministro della Difesa nazionale della Repubblica, generale Waldemar Skshipchak. ‘Ci stiamo preparando per una rivolta in Bielorussia, perché accadrà’, ha detto Skshipchak sul canale televisivo Polsat”.

 

Intanto Cina e Russia diventano alleati sempre più stretti: e anche questa è una brutta notizia per l’Occidente

Ribadiamo: sconfitti in Ucraina, dove i russi hanno bloccato sul nascere la controffensiva di ucraini e occidentali, questi ultimi stanno provando a trasferire la guerra in territorio russo. Ovviamente, almeno per ora, non lo possono affermare, anzi dicono e ribadiscono di essere estranei agli “atti terroristici” in territorio russo. Ma nessuno ci crede. I primi a non crederci, ovviamente, sono i russi. Che avranno difficoltà a difendere un territorio sconfinato, considerato che la Russia è circondata da paesi NATO. E allora? E allora la Russia e i suoi alleati saranno costretti a trovare una risposta efficace. Manterranno il controllo dell’Ucraina conquistata militarmente e, con molta probabilità, risponderanno ai atti ‘terroristici’. Come? E’ probabile che nel corso della visita del primo Ministro delle Federazione Russa, Michail Vladimirovič Mišustin, in Cina, sia stato affrontato anche questo argomento. Mišustin è stato ricevuto dal presidente della Cina, Xi Jinping (foto a destra). L’incontro è servito per fissare alcuni principi che riprendiamo dal un canale Telegram: Russia e Cina respingeranno le aspirazioni di un certo numero di Paesi di imporre la loro volontà attraverso sanzioni illegali; cooperazione “multiforme” tra i due Paese; attivazione di “riunioni periodiche” dei capi di Governo di Cina e Russia. Dopo l’incontro è stata fatta trapelare la notizia che i rapporti tra Xi Jinping e Vladimir Putin sono sempre più saldi. Che significa tutto questo? Che la Cina sarà accanto alla Russia nel contrastare le eventuali azioni occidentali in territorio russo, anche se presentate come “atti terroristici”. La sensazione è che il livello dello scontro potrebbe salire, nel senso che “atti terroristici” potrebbero materializzarsi in vari Paesi dell’Occidente. Insomma, aspettiamoci di tutto.

Foto tratta da Il Riformista 

 

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