La proposta: acquistare la farina da grano macinato davanti a voi con piccoli mulini a pietra

19 maggio 2023

 

E’ una proposta interessante sulla quale cominciare a ragionare

Pagina Facebook COLTIVATORI DI GRANO E CEREALI leggiamo un post di Paolo Azzara: “Scusate non sono un produttore di cereali ma sono un artigiano che costruisce mulini a pietra naturale con macine a vista ecc. ecc. (MULINI BAROCCO). Giustamente vi lamentate per il prezzo basso del grano. Visto che siete proprietari della materia prima, perché non fate un piccolo investimento innovativo, comprate 4 mulini e li piazzate in comodato d’uso gratuito nelle rivendite locali. Al cliente basta premere un tasto e osserva la macinazione in diretta; raggiunta la quantità che necessita spegne, passa dalla cassa, paga lo sfarinato che oggi si vende a circa 5 euro al kg. Il cliente rimane soddisfatto, perché ha un prodotto macinato dal vivo senza conservanti e senza nessuna manipolazione, non necessita né di confezionamento, né di etichettatura”. A noi l’idea non sembra sbagliata. Anche se va ricordato che non sono tante le persone che acquistano la farina per poi preparare in casa il pane, la pasta, le pizze, i dolci e via continuando. Però, considerato che l’Italia è letteralmente invasa da grano estero – soprattutto grano canadese e grano arrivato dall’Ucraina; accertato che il prezzo del grano duro è crollato: sotto i 40 euro al quintale il grano duro pugliese, sotto i 30 euro al quintale il grano duro siciliano; appurato che, con il rinnovo dell’accordo sul corridoio umanitario nel Mar Nero, arriverà un’altra ondata di grano ucraino in Italia, facendo ulteriormente abbassare i prezzi e peggiorando la qualità dei derivati del grano; rilevato che il grano duro arrivato dal Canada potrebbe contenere residui di glifosato (è così se viene coltivato nelle aree fredde e umide dove non riesce a maturare naturalmente e viene fatto maturare artificialmente con il glifosato) e che il grano ucraino contiene contaminanti frutto della guerra in corso che ha inquinato i suoli e, in generale, l’ambiente; ebbene, alla luce di tutto questo bisognerebbe portare in tavola solo pasta, pane, pizze, dolci e via continuando preparati con il grano siciliano.

 

E’ una scommessa che va tentata per tutelare la salute dei consumatori (soprattutto dei bambini e dei ragazzi) e per migliorare le condizioni economiche degli agricoltori  

Sappiamo benissimo che non c’è l’abitudine di acquistare il grano appena macinato per poi preparare pasta, pane, pizze e dolci in casa. Ma con tutto quello che sta succedendo è bene che i cittadini comincino ad abituarsi a un cambiamento di stile di vita. Del resto, un tempo il pane, la pasta, le pizze e i dolci si preparavano in casa; si tratta solo di tornare alle tradizioni, soprattutto chi ha figli piccoli dovrebbe valutare attentamente di cominciare a preparare pane, pasta, pizze e dolci in casa. Si può trovare una formula per fare guadagnare gli agricoltori che producono grano – che oggi ha costi elevati – e i cittadini. facciamo un esempio concreto. Un agricoltore vendendo un kg di frumenti a 60 centesimi ci guadagnerebbe; e ci guadagnerebbero anche i consumatori, considerato che oggi la pasta supera spesso i 2 euro al Kg e il pane costa, in media 5 euro al kg. Sta agli agricoltori organizzarsi, per liberarsi dei commercianti e degli industriali che non premiano il loro lavoro ma che, al contrario, sfruttano il lavoro di chi coltiva il grano a proprio rischio. Può sembrare un sogno, ma il post pubblicato dalla pagina Facebook COLTIVATORI DI GRANO E CEREALI può essere l’avvio di un ragionamento. Se nei mercati locali e nei mercati contadini oggi è possibile acquistare formaggi, salumi, frutta, ortaggi e via continuando, perché non provare – con un piccolo mulino a pietra portatile – a vendere il proprio grano macinato? I consumatori comincerebbero a familiarizzare con le varietà di grano duro siciliane, anche di grani antichi, e con qualche varietà di grano tenero siciliano, ottima per fare i dolci in casa (e anche altro). E’ una questione di abitudine: all’inizio si partirebbe con l’acquisto di uno due kg di farina; una volta abituati si potrebbe acquistare la farina per una settimana o per un mese. E’ una scommessa che va tentata per tutelare la salute dei consumatori (soprattutto dei bambini e dei ragazzi) e per migliorare le condizioni economiche degli agricoltori.

Foto tratta da InformazioneOggi.it  

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti