Lo sfascio del cimitero Rotoli come lo sfascio della sanità pubblica di Palermo: non ci sono responsabili e il caos trionfa

9 maggio 2023
  • Bare abbandonate senza etichette, bare dentro un frigo spento forse da sette, forse da nove anni: e nessun responsabile. Anche questa è la Palermo di oggi  
  • Senza responsabili tutto è lecito: proprio come lo sfascio della sanità pubblica del capoluogo siciliano dove la gente comune che ha bisogno di cure ne vede di tutti i colori  
  • La memoria corta e l’ironia fuori luogo dei ‘compagni’ di Rifondazione comunista 

Bare abbandonate senza etichette, bare dentro un frigo spento forse da sette, forse da nove anni: e nessun responsabile. Anche questa è la Palermo di oggi  

Prima la scoperta delle sette salme abbandonate dentro un frigo spento non si sa ancora se sette o nove anni fa. In queste ore ecco spuntare quattro bare sempre abbandonate senza etichetta: di fatto, morti senza nome. Questo è lo scenario del cimitero di Santa Maria dei Rotoli di Palermo. Anzi, volendo essere onesti, la situazione è nettamente migliorata, perché rispetto a prima dell’insediamento del nuovo Sindaco, Roberto Lagalla, le bare abbandonate senza sepoltura erano più del doppio delle attuali. Perché succede tutto questo? semplice: perché nessuna autorità è intervenuta per fare chiarezza durante le gestioni passate del Comune del capoluogo siciliano. Né si può intervenire oggi che la situazione – lo ribadiamo – è migliorata, anche se la vergogna rimane. Negli ultimi anni della sua amministrazione, l’ex Sindaco, Leoluca Orlando, si era più volte impegnato ad affrontare e risolvere la vergogna delle bare senza sepoltura abbandonate tra i viali del cimitero, sotto le tende montate alla buona e persino dentro gli uffici del cimitero. Parole alle quali non sono seguiti i fatti.

 

Senza responsabili tutto è lecito: proprio come lo sfascio della sanità pubblica del capoluogo siciliano dove la gente comune che ha bisogno di cure ne vede di tutti i colori  

Ribadiamo: la situazione è così da anni e nessuna autorità è intervenuta. E’ stato ritenuto normale accatastare le bare dove capitava. Tanto ad aspettare il Godot delle sepolture erano e sono le persone normali, i cittadini comuni: per i morti importanti di famiglie importanti la soluzione si trova. E’ la stessa logica degli ospedali pubblici: se sei un cittadino comune e finisci in un Pronto Soccorso sono cavoli tuoi: se stai male ti piazzano dentro lo stesso Pronto Soccorso in attesa che si liberi – semmai si libererà – un posto letto nel reparto dove dovresti essere ricoverato. Se sei una persona importante ti visitano subito e, se devi essere ricoverato, il posto lo trovano. Se stai male e devi fare un esame diagnostico e telefoni al CUP – il Centro Unico Prenotazioni – ti fissano l’esame dopo tre mesi, dopo quattro mesi, dopo sei mesi, dopo nove mesi… Se hai i soldi per pagarti la visita da un privato o, al milite, in intra-moenia, ti visitano subito; se non ha i soldi sono cavoli tuoi. Così funzionano le cose a Palermo: se ti piace è così, se non ti piace è così lo stesso. Chi è il responsabile di questo sfascio? Non si capisce. Così come è impossibile sapere chi sono i responsabili del forno crematorio che non funziona, della mancata programmazione delle sepolture, delle bare abbandonate senza etichette, delle bare abbandonate dentro un frigo spento non si sa se da sette o nove anni, non si capisce come abbia potuto la sanità pubblica di Palermo trasformarsi in una sanità classista dove l’assistenza è riservata solo ai potenti e ai raccomandati, mentre i cittadini senza Santi in Paradiso debbono sperare di non finire mai in un Pronto Soccorso. Nessuno è responsabile della mancanza di posti letto nei reparti, nessuno è responsabile della carenza di medici nei Pronto Soccorso: tra sfascio del cimitero di Santa Maria dei Rotoli e sfascio della sanità pubblica di Palermo nessuno è responsabile di nulla. Con la certezza dell’impunità ognuno fa quello che vuole.

 

 

La memoria corta e l’ironia fuori luogo dei ‘compagni’ di Rifondazione comunista 

Sempre a proposito del cimitero dei Rotoli di Palermo sono veramente un po’ fuori luogo le dichiarazioni del segretario cittadino di Rifondazione Comunista Palermo, Ramon La Torre. “Il museo degli orrori scoperto al cimitero dei Rotoli – dice l’esponente di Rifondazione – è una ulteriore conferma di quando non vi sia piena consapevolezza del disastro funzionale del sistema cimiteriale palermitano, che beninteso non troverà soluzione nelle azioni messe in atto dal comitato emergenziale presieduto dal Sindaco Roberto Lagalla. Siamo ancora ai pannicelli caldi, e non sono state annunciate soluzioni che prefigurino un cambio radicale dell’uso delle strutture cimiteriali a disposizione. Cessata la disponibilità delle nuove sepolture programmate dalla precedente gestione, continua Ramon La Torre, le conseguenze di un flusso aimè fisiologico di seimila decessi l’anno circa si ripresenteranno nella loro drammaticità. Noi consigliamo di non smontare i tendoni”. E’ evidente che La Torre dimentica – o forse è troppo giovane e non lo sa – che “il museo degli orrori scoperto al cimitero dei Rotoli Palermo è cominciato quando ad amministrare la città era una Giunta di centrosinistra. Un’amministrazione comunale della quale Rifondazione comunista ha fatto parte per un decennio, dalla Primavera del 2012 alla Primavera del 2022. L’ironia nelle parole “consigliamo di non smontare i tendoni” è fuori luogo, perché di mezzo di sono i morti abbandonati. Se questa è la sinistra di Palermo, ebbene, dobbiamo prendere atto che tale schieramento politico non farà molta strada.

 

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