Caterina Chinnici ha lasciato il PD? Ha fatto benissimo a dissociarsi da un partito che corre verso il nulla

28 aprile 2023
  • Lasciare un partito nato dalla fusione di una parte dell’ex Pci e di una parte della sinistra Dc che, nel nome della sinistra e degli insegnamenti di don Luigi Sturzo, ha seppellito, contemporaneamente, i valori della sinistra e gli insegnamenti sturziani ci sembra una scelta più che giusta
  • Il ‘nuovo’ PD di Elly Schlein?  Ricorda ‘a carrozza chi curri curri e curri pi ‘gghirisi a sdirrupari cu tuttu ‘u sceccu…

Lasciare un partito nato dalla fusione di una parte dell’ex Pci e di una parte della sinistra Dc che, nel nome della sinistra e degli insegnamenti di don Luigi Sturzo, ha seppellito, contemporaneamente, i valori della sinistra e gli insegnamenti sturziani ci sembra una scelta più che giusta

Ormai è ufficiale: Caterina Chinnici, attualmente europarlamentare del PD eletta nel collegio Sicilia-Sardegna, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana alle ultime elezioni regionali di pochi mesi fa lascia il Partito Democratico e passa con Forza Italia. La notizia è nell’aria da qualche giorno, tra indiscrezioni e mezze ammissioni. Abbiamo aspettato l’ufficializzazione di una notizia che non ci stupisce, perché non siamo mai riusciti a capire perché una personalità come Caterina Chinnici sia finita in un partito-contenitore dove l’unica cosa chiara è la confusione politica. Il PD è un partito di confusi che usa la memoria per difendere idee che sono diametralmente opposte agli atti che, dalla segreteria nazionale di Matteo Renzi ad oggi, ha compiuto e continua a compiere. Un partito nato dalla fusione di una parte dell’ex Pci e di una parte della sinistra Dc che, nel nome della sinistra e degli insegnamenti di don Luigi Sturzo, ha seppellito, contemporaneamente, i valori della sinistra e gli insegnamenti sturziani. Che legami ci possano essere fra la tradizione del Pci italiano e il solidarismo cattolico con un’Unione europea al servizio di un’Unione europea ultra-liberista e globalista (e tedescofila) non si capisce. Eppure ancora oggi ci sono elettori italiani di sinistra (o che dicono di essere tali) ed elettori cattolici (o che dicono di essere tali) che votano PD, ovvero un partito che in Italia è il riferimento di un’Unione europea espressione della destra finanziaria e scristianizzata (ricordiamoci che l’Unione europea con l’avallo di alcuni esponenti della politica italiana ha provato a far passare una Costituzione europea privata delle radici cristiane: questi sono fatti che non possono essere smentiti). Di quegli anni non ricordiamo particolari proteste di ex democristiani con tessera del PD. Poi gli ‘europeisti’ hanno fatto una mezza marcia indietro (anche se si sussurra che qualche ‘radice’ anti-cristiana sia rimasta presente nell’enigmatico Trattato di Lisbona).

 

Il ‘nuovo’ PD di Elly Schlein? Ricorda ‘a carrozza chi curri curri e curri pi ‘gghirisi a sdirrupari cu tuttu ‘u sceccu…

Il PD, lo ribadiamo, è un partito di confusi. Caterina Chinnici, magistrato, figlia del noto giudice Rocco Chinnici, è stata invitata nel PD dopo la sua esperienza nel Governo regionale di Raffaele Lombardo in qualità di assessore. E’ stata europarlamentare e, lo scorso anno, come già ricordato, candidata alla presidenza della Regione in un’atmosfera di grande confusione. All’inizio si ipotizzava una sua candidatura di rottura quando il centrodestra siciliano discuteva e si divideva tra i favorevoli e i contrari alla ricandidatura del presidente uscente, Nello Musumeci. Quando il centrodestra ha trovato la convergenza sul nome di Renato Schifani, la Chinnici avrebbe dovuto essere la candidata di tutto il centrosinistra. Poi, però, i grillini si sono chiamati fuori, dissociandosi dal PD per volere del coordinatore nazionale del Movimento, Giuseppe Conte. Caos su caos. In più, già da tempo, era candidato alla presidenza della Regione anche Cateno De Luca, personaggio sottovalutato che, alla fine, ha ottenuto un buon risultato, soprattutto come numero di deputati eletti. Va detto senza tentennamenti: il centrosinistra ha trattato male Caterina Chinnici, indebolendola e alla fine sacrificando la sua candidatura per i ‘giochi’ interni a PD e Movimento 5 Stelle. Oggi la Chinnici lascia il PD? Ha fatto benissimo. Anche perché, nel frattempo, il PD è notevolmente peggiorato con l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del partito. Di fatto, con l’elezione di questa donna esponente dell’alta borghesia, il PD ha completato la sua trasformazione: è diventato il partito dei diritti civili, una sorta di Partito Radicale senza però avere alle spalle il genio politico di Marco Pannella. Così è aumentata la confusione: il salario minimo, per citare un esempio – che con diverso nome è stato uno dei simboli della battaglia sociale del fascismo (battaglia peraltro perduta da Mussolini) – è diventato un ‘valore’ dello scombiccherato centrosinistra… E il bello è che ancora insistono con tale argomento gli affonda-barche dei grillini in cerca d’autore! La sensazione è che il PD tra ‘fantasie sessuali’, ‘mmiscatini, coppie, doppie, tris, lassa e pigghia con i grillini e via continuando cominci sempre più a somigliare, per dirla in lingua siciliana, ‘a carrozza chi curri curri e curri pi ‘gghirisi a sdirrupari cu tuttu ‘u sceccu… E la Chinnici? Non ci stupirebbe la sua nomina ad assessore o al vertice di qualche importante ente o società della Regione.

Foto tratta da l’Eco del Sud       

 

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