La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen apre alla Cina (e alla Russia) e molla l’Ucraina/ MATTINALE 895

19 aprile 2023
  • Di fatto, la Germania – il Paese della von der Leyen – ha sempre fatto finta di appoggiare l’Ucraina ma sottobanco ha continuato a intrattenere rapporti con la Russia e la Cina. La tedesca von der Leyen ha solo gettato la maschera  
  • Le parole della presidente della Commissione europea, ovvero demagogia spicciola
  • Bisognerà capire come reagirà adesso il gruppo dei Dem americani che fa capo a Obama, ai Clinton, alla signora Pelosi e allo stesso presidente americano Biden

Di fatto, la Germania – il Paese della von der Leyen – ha sempre fatto finta di appoggiare l’Ucraina ma sottobanco ha continuato a intrattenere rapporti con la Russia e la Cina. La tedesca von der Leyen ha solo gettato la maschera  

Ricordate l’armistizio firmato dai generali italiani nel 1943 a Cassibile? Si è trattato, in realtà, una resa senza condizioni dell’Italia che è stato chiamata “armistizio” per salvare la faccia. La stessa cosa sta avvenendo in queste ore tra Unione europea e Cina. Con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che sta raggiungendo con la Cina un risultato molto simile a quello raggiunto dai generali italiani con l’armistizio del 1943. In pratica, l’Unione europea è venuta a patti con la Cina. O meglio, diciamola tutta: l’Unione europea, di fatto, sta mollando gli Stati Uniti d’America e l’Ucraina e si sta piegando alla Cina e, soprattutto, alla Russia, grande alleata della Cina. Di fatto, al di là delle formule linguistiche e demagogiche – in verità demagogia da quattro soldi, un po’ miserabile, demagogia da accattoni, alla fine – l’Unione europea si sta chiamando fuori dalla guerra in Ucraina. Lo sta facendo con il consenso degli Stati Uniti d’America? Questo non lo sappiamo. Ma sappiamo che le dichiarazioni della von der Leyen pro-Cina si sono materializzate nelle stesse ore in cui alcuni ambienti del Partito Democratico americano hanno fatto trapelare la notizia che Robert Kennedy junior potrebbe essere un candidato dei Democratici americani alla presidenza degli Stati Uniti d’America, non si capisce se scontrandosi nelle primarie con il presidente uscente, Joe Biden, o mandando direttamente a casa lo stesso Biden (la seconda ipotesi sembra la più probabile). Di più: le dichiarazioni di sostanziale resa alla Cina della signora von der Leyen arrivano dopo che la Francia di Macron ha accettato di commercializzare alcuni prodotti con la Cina non utilizzando il dollaro statunitense, di fatto entrando a far parte dei Paesi del mondo che hanno iniziato a lavorare per la cosiddetta ‘dedollarizzazione’.

 

Le parole della presidente della Commissione europea, ovvero demagogia spicciola

Vediamo, adesso, cosa ha detto la signora von der Leyen. Leggiamo un lancio dell’ANSA: “L’Europa deve remare verso una eliminazione dei rischi che caratterizzano le relazioni con Pechino ma senza disimpegnarsi… Il partito comunista cinese ha messo da parte la politica che ha caratterizzato il Paese negli ultimi anni, come nel caso di Taiwan”. Questo ovviamente non è vero, perché proprio in queste ore Cina e Stati Uniti si stanno scontrando su Taiwan. Ma alla signora von der Leyen la bugia serve per rendere più ‘digeribili’ le sue parole. Dopo di che la presidente della Commissione si barcamena cercando di indorare la pillola che sta rifilando agli americani: “Non dobbiamo chiudere occhi neanche sulle violazione dei diritti” e bla bla bla. Poi torna sul tema: “Il viaggio che ho fatto a Pechino con Macron è stato necessario perché ci ha dato la possibilità di parlare con Xi Jinping sulle grandi tematiche globali come la riduzione del debito o la transizione climatica. E ci ha dato la possibilità di recapitare il nostro messaggio. Abbiamo voluto sgombrare il campo da fraintendimenti, quello che ho detto a Pechino è che non vogliamo eliminare i legami in termini di commercio e società ma è importante rivedere le nostre relazioni orientandole a trasparenza, prevedibilità e reciprocità…”. E ancora: “Vogliamo che la Cina rispetti la parità di condizioni nell’accesso delle nostre aziende, e rispetti la trasparenza nella proprietà intellettuale. Ecco perché la parte cruciale della nostra strategia sulla Cina è orientata sulla riduzione del rischio”. Non c’è un accenno alla guerra in Ucraina, ma di fatto, aprendo alla Cina, l’Unione europea apre anche alla Russia e molla l’Ucraina.

 

Bisognerà capire come reagirà adesso il gruppo dei Dem americani che fa capo a Obama, ai Clinton, alla signora Pelosi e allo stesso presidente americano Biden

Una novità? No. Come scriviamo da mesi, la Germania non è stata mai schierata con l’Ucraina di Zelensky. E non può essere schierata con l’Ucraina, se è vero che il partito socialdemocratico tedesco ha partecipato – ovviamente per conto della Germania, sin dai tempi della Cancelliera Angela Merkel, grande sostenitrice dell’accordo tra Germania e Russia – alla realizzazione dei due gasdotti che attraversano il Mar Baltico per portare il gas russo non all’Europa ma alla Germania. Si tratta dei due gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 che gli americani dovrebbero avere in parte distrutto. Il condizionale è d’obbligo, perché, in realtà, non si capisce come stanno le cose nella realtà: il Nord stream 2 non è mai stato completato, mentre il Nord stream 1 ha subito un attentato. Quello che si capisce è che, sottobanco, i russi avrebbero fatto arrivare il proprio gas alla Germania, magari indirettamente. Idem per il petrolio russo. La Germania, in oltre un anno di guerra con l’Ucraina, ha sempre giocato con due tavoli: promettendo mare e monti all’Ucraina di Zelensky e mantenendo i rapporti con la Russia e, soprattutto, con la Cina. Oggi che l’Ucraina, o meglio, oggi che l’Occidente ha sostanzialmente perso la guerra contro la Russia, la signora von der Leyen si è sostanzialmente schierata con la Cina. sarà interessante capire come reagiranno, a questo punto, gli Stati Uniti d’America e la NATO. Di fatto, per un altro anno Biden sarà presidente degli Stati Uniti; di fatto la NATO si è rafforzata con l’ingresso della Finlandia, anche se il Governo di centrodestra della Svezia ha bloccato l’ingresso di questo paese nella stessa NATO. Di fatto, Francia e Germania hanno mollato l’Ucraina. Ma non è detto che la vecchia guardia dei Dem americani che ancora controlla la Casa Bianca – ci riferiamo a Obama, ai Clinton, alla signora Pelosi e allo stesso Biden – non reagirà. La partita è ancora aperta. E gli Stati Uniti hanno ancora tante mosse da poter mettere in campo. Vedremo cosa succederà.

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