Dichiarato lo stato di crisi per l’uva da tavola Igp di Canicattì e Mazzarrone

18 aprile 2023
  • Lo ha deciso la Giunta regionale siciliana
  • L’uva da tavola è in crisi perché se ne consuma meno per non ingrassare. E, in ogni caso, l’uva senza semi viene preferita all’uva Italia siciliana che ha i semi

Lo ha deciso la Giunta regionale siciliana

“La Giunta regionale, su proposta dell’assessorato all’Agricoltura, ha dichiarato lo stato di crisi eccezionale per il settore uva da tavola Igp di Canicattì (Agrigento) e Mazzarrone (Catania)”. Così si legge in un comunicato stampa della presidenza della Regione siciliana. “Un settore – prosegue il comunicato – messo in grave difficoltà sia nella produzione che nella distribuzione a causa dell’aumento della spesa energetica che ha determinato costi di produzione pari a 0,60 euro al chilo contro un prezzo medio di vendita di 0,20-0,30 euro al chilo, con una perdita complessiva di circa 200 milioni di euro. A questo si è aggiunto il recente aumento dei tassi di interesse che ha colpito ulteriormente le aziende del settore che sono particolarmente esposte con il sistema bancario, perché anticipano rilevanti somme necessarie alla coltivazione. Fattori contingenti, che si sono sommati a criticità strutturali del comparto, come la forte concorrenza internazionale e la variabilità delle richieste dei consumatori dei vari Paesi europei. Tutti temi che sono stati affrontati nel corso di diversi incontri tenuti in assessorato a partire dallo scorso Dicembre e descritti in documenti presentati dai Comuni di Canicattì e Mazzarrone. L’obiettivo della Regione adesso è anche quello di avviare un programma di qualificazione e orientamento al mercato dell’uva da tavola in Sicilia attraverso strumenti di politica agricola comune (Piano strategico della Pac) da elaborare di concerto con i produttori”.

 

L’uva da tavola è in crisi perché se ne consuma meno per non ingrassare. E, in ogni caso, l’uva senza semi viene preferita all’uva Italia siciliana che ha i semi 

Va aggiunto che oggi l’uva da tavola è oggetto di una sorta di ‘guerra dietetica’ dichiarata da chi ha paura di ingrassare. Può sembrare un’esagerazione ma, in realtà, le cose stanno proprio così. L’uva da tavola viene considerata troppo zuccherina e viene scartata. Se qualcuno deve dimagrire o non deve ingrassare lo stop all’uva da tavola è tra le prima indicazioni. In più c’è anche il problema dell’uva apirene: chi porta in tavola l’uva da tavola preferisce l’uva senza semi e l’uva Italia di Canicattì e di Mazzarrone è un’uva da tavola con i semi. sappiamo benissimo che è un problema superabile, però il consumo di oggi crea anche queste disparità: l’uva con i semi viene considerata di qualità inferiore all’uva senza semi. Può non piacere ma è così. Anche se l’uva senza semi è di qualità inferiore rispetto all’uva Italia siciliana – e questo può capitare, i consumatori preferiscono, in maggioranza, l’uva apirene. Può non piacere ma è così.

Foto tratta da Agrigento    

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti