Nell’Unione europea calano le famiglie con figli. Perché è aumentato il benessere o perché è aumentata la povertà?

14 aprile 2023
  • Duecento anni fa, quando fare figli era un investimento per assicurarsi la vecchiaia 
  • La verità è che il costo di un figlio non sempre è sostenibile e prima di fare un figlio di fanno cento conti
  • “One-and-done”, ‘uno ed è fatto’, basta così…

di Nota Diplomatica

Duecento anni fa, quando fare figli era un investimento per assicurarsi la vecchiaia 

Fino a tempi relativamente recenti la famiglia ‘convenzionale’ era anche una famiglia numerosa, caratterizzata da figli multipli. È facile immaginare il perché. Storicamente, il tasso di mortalità infantile era parecchio più alto di quanto non sia oggi. Si calcola, infatti, che duecento anni fa oltre un quarto dei bambini moriva prima di raggiungere i cinque anni d’età. Bisognava dunque averne di ‘rimpiazzo’… Inoltre, nelle lunghe epoche senza la copertura pensionistica, i figli erano anche una sorta di garanzia economica per la vecchiaia dei genitori. Non è necessario poi dilungarsi sulla relativa inefficacia dei metodi anticoncezionali di una volta… Ad ogni modo, nel 2021, delle 197 milioni di ‘famiglie’ residenti nell’Unione europea, solo un quarto (il 24%) aveva dei figli in casa. Di quelle con figli a carico, invece, il caso del ‘figlio unico’ era di gran lunga il più comune, nel 49% dei casi. Il 39% aveva due figli e solo il 12% ne aveva tre o più. Sempre nel 2021 l’Ue ha registrato -rispetto al 2009 – un aumento del 14,5% tra le famiglie del tutto senza prole e, in generale, un calo del 3,4% per le famiglie con figli.

 

La verità è che oggi il costo di un figlio non sempre è sostenibile

A livello nazionale, la maggior parte dei Paesi (23 dei 26 presi in considerazione) ha riscontrato – sempre nel periodo 2009-2021 – un marcato incremento del numero di famiglie senza figli. Gli aumenti maggiori dei ‘senza prole’ si sono registrati a Malta (+65,7%), Lussemburgo (+41,8%), Cipro (+39,4%) e Svezia (+35,8%). Solo in Slovacchia (-1,6%), Bulgaria (-1,9%) e Grecia (-7,4%) si è registrato un numero minore di famiglie senza figli rispetto al 2009. Per dare una spiegazione completa del fenomeno, sarebbe necessario poter leggere nella mente della gente, ma un elemento emerge con chiarezza: è ovunque parecchio costoso allevare un figlio dalla nascita fino alla maggior età. Secondo vari studi – non sempre direttamente confrontabili – negli Usa costerebbe, mediamente, $155.300 (circa €140 mila) allevare un figlio fino alla maturità, senza tenere conto degli eventuali costi universitari. Nel Regno Unito si stima che ogni figlio ‘costi’ £160.000 (€180 mila), e in Australia attorno agli AU$160,000 (circa €100 mila). Tutto questo mentre l’aver partorito tenderebbe ad abbassare il reddito delle neo-mamme di un valore che oscilla tra il 3,6 e il 3,8% …

 

“One-and-done”, ‘uno ed è fatto’, basta così…

Senza tirare in ballo le molte altre difficoltà associate all’essere genitori, in queste circostanze parrebbe già quasi un miracolo che la gente, almeno una parte, continui a ‘procreare’, anche se la tendenza in senso contrario è più che evidente nei Paesi più sviluppati. Non è però il caso di allarmarsi troppo: possiamo sempre contare sull’incoscienza e sull’ottimismo per la sopravvivenza della popolazione terrestre. Intanto, dato il particolare talento con cui gli anglosassoni esprimono i temi più complessi attraverso un semplice slogan – forse idiota, ma conciso – hanno dato un nome anche al nuovo boom delle famiglie con un solo figlio: “One-and-done”, ‘uno ed è fatto’, basta così…

Foto tratta da European Economic and Social Committee | – europa.eu

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