In Francia il popolo contrario alla riforma delle pensioni potrebbe occupare Assemblea nazionale, Champs-Elysées e Place de la Concorde

17 marzo 2023
  • Il presidente Macron ha sfidato il popolo in rivolta dimenticando che la Francia qualche rivoluzione l’ha già fatta…
  • La grande differenza tra la Francia e l’Italia dei partiti e dei sindacati professionisti del ‘lecchinaggio’…

Il presidente Macron ha sfidato il popolo in rivolta dimenticando che la Francia qualche rivoluzione l’ha già fatta…

Prosegue senza sosta la battaglia politica e sindacale dei lavoratori francesi contro l’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. E qui non possiamo non notare una grandissima differenza tra politici e sindacalisti francesi e politici e sindacalisti italiani. Questi ultimi, quando nel 2012 il Governo di Mario Monti con la Ministra Elsa Fornero innalzarono a 67 anni l’età pensionabile rimasero zitti. Tutti i partiti e i sindacati tradizionali si accodarono a questa porcata. E dire che il pensionamento di vecchiaia era previsto a 65 anni d’età, ovvero con almeno 40 anni di contributi. La legge Fornero abbattuto questi parametri, portando l’età per la vecchiaia a 67 anni e l’anticipata (anzianità) a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne. In Francia, ormai da alcune settimane, fiumi di persone invadono le vie e le piazze di Parigi e di tante altre città. Per tutta risposta il presidente Emanuel Macron non si arrende e ha deciso di tirare dritto. Per tutta risposta il popolo in protesta ha deciso – anche se il giorno non è ancora stato fissat – di organizzare grande manifestazioni all’Assemblea nazionale, agli Champs-Elysées o a Place de la Concorde. Per tutta risposta Macron sta moltiplicando la presenza delle forze di sicurezza per provare a ‘militarizzare’ Assemblea nazionale, Champs-Elysées e Place de la Concorde. Insomma, in Francia tira aria di rivoluzione…

 

La grande differenza tra la Francia e l’Italia dei partiti e dei sindacati professionisti del ‘lecchinaggio’…

Sarà interessante capire cosa succederà. Macron non gode di una maggioranza in Parlamento. E’ diventato presidente perché la sinistra comunista di Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise (“La Francia Indomita”), pur di non fare eleggere Marine Le Pen, leader della destra del Rassemblement National, ha di fatto determinato l’elezione di Macron. Ma ovviamente il partito di Mélenchon non appoggia Macron né, tanto meno, la sia riforma delle pensioni. Idem la destra di Marine Le Pen. E’ interessante sottolineare che in Francia è la popolazione che spinge partiti e sindacati alla rivolta contro il Governo. Scenario completamente diverso dal popolo italiano che nel 2012 ‘inghiottì’ anche la grandissima porcata degli esodati. Non c’è niente di male ad ammettere che in Italia non solo non servono a nulla partiti e sindacati – che rispetto ai temi dei diritti sociali fanno ridere – ma non funziona nemmeno il popolo italiano, che al massimo si ‘infervora’ per le partite di calcio… Questi sono i fatti. Del resto, la Francia ha fatto la rivoluzione francese, che ha cambiato il mondo, l’Italia ha fatto il Risorgimento con l’affarista, speculatore e antimedirionale di Cavour e con il ladro di cavalli e scafista, Giuseppe Garibaldi. Spiace ammetterlo, ma la differenza è sostanziale! Come finirà? Noi speriamo a bordello, perché l’Union europea di massoni e banditi non ha solo bisogno dei cinesi che, grazie a Dio, stanno terremotando Borse e banche dell’Occidente, ma ha anche bisogno di una rivoluzione per far tornare al centro del dibattito politico il lavoro e l’uomo.

Foto tratta da Il Riformista 

 

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