Per i siciliani (e per i turisti) anche la Pasqua con prezzi dei biglietti aerei da e per la Sicilia sempre stratosferici!

13 marzo 2023
  • Dopo la grande speculazione di Natale si pensava che le compagnie aeree avrebbero abbassato i prezzi dei biglietti. Invece non è così e Federconsumatori Sicilia spiega anche qual è il ‘trucco’ messo in atto 
  • Ricordiamo che ad essere penalizzati non sono soltanto i cittadini siciliani che tornano nella nostra Isola per le vacanze pasquali, ma anche i turisti che con i prezzi così elevati dei biglietti aerei sono incentivati a scegliere mete turistiche alternative alla Sicilia. Il Governo Schifani che fa? 
  • Oltre alla speculazione al rialzo del prezzo dei biglietti aerei c’è anche la speculazione al ribasso del prezzo del grano duro siciliano  

Dopo la grande speculazione di Natale si pensava che le compagnie aeree avrebbero abbassato i prezzi dei biglietti. Invece non è così e Federconsumatori Sicilia spiega anche qual è il ‘trucco’ messo in atto 

La follia dell’ultraliberismo e del globalismo economico del cosiddetto Occidente industrializzato non ha limiti. Non contenti di aver provocato un terremoto nei mercati mondiali con il fallimento della Silicon Valley Banck, con effetti imprevedibili che si materializzeranno durante questa settimana, gli speculatori dei biglietti aerei che imperversano nei cieli della nostra Isola si sono inventati un altro modo per ‘alleggerire’ le tasche dei siciliani che vivono e lavorano in altre Regioni italiane e all’estero e che, magari, vorrebbero passare le vacanze in Sicilia. A illustrare quello che sta succedendo è la Federcosumatori Sicilia: “Le compagnie aeree nonostante sappiano benissimo che in occasione di Pasqua (ma anche Natale, Ferragosto e tutte le feste comandate) la richiesta di posti in aereo è sempre massiccia, non prevedono per tempo un congruo aumento dei voli. Si limitano, invece, a ‘riempire’ un aereo alla volta causando la totale imprevedibilità dei prezzi. In pratica, man mano che i posti disponibili vanno diminuendo, i prezzi di conseguenza salgono. Quando l’aereo è completo, nel giro di poco appare un nuovo volo prenotabile con prezzi di nuovo bassi che poi, esattamente come per il volo precedente, vanno salendo. Il risultato, paradossale, è che chi compra prima un posto su un aereo quasi pieno paga di più di chi compra dopo un posto su un aereo quasi vuoto. Se le compagnie aeree mettessero subito a disposizione tutta la capienza disponibile, allora la crescita dei prezzi sarebbe lineare, prevedibile e, in un certo senso, molto più accettabile”.

 

Ricordiamo che ad essere penalizzati non sono soltanto i cittadini siciliani che tornano nella nostra Isola per le vacanze pasquali, ma anche i turisti che con i prezzi così elevati dei biglietti aerei sono incentivati a scegliere mete turistiche alternative alla Sicilia. Il Governo Schifani che fa? 

“Chiediamo che l’Osservatorio permanente regionale per il trasporto aereo prenda in mano la situazione – afferma il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – perché si tratta di qualcosa di assolutamente prevedibile, un fenomeno per il quale ci sono anni e anni di esperienza pregressa e dati più che sufficienti per fare una programmazione efficace molti mesi prima. Purtroppo – conclude La Rosa – ormai per Pasqua è tardi e, se andrà bene, vedremo qualche risultato per i voli del 25 aprile e del 1° maggio”. Vista la situazione appena descritta, Federconsumatori “non può che consigliare a chi deve acquistare un volo in occasione di Pasqua di controllare anche più volte al giorno disponibilità e prezzi di tutte le compagnie: la sera, infatti, potrebbe essere disponibile un volo più economico di quello della mattina”. E i provvedimenti messi in campo dal Governo regionale siciliano di Renato Schifani per fronteggiare la speculazione ai danni dei siciliani e dell’economia siciliana? Già, dell’economia siciliana. Perché il giochetto messo in campo dalle compagnie aeree non danneggia soltanto i siciliani che pensano di tornare in Sicilia per le vacanze pasquali. Anche i possibili turisti, che ipotizzano di passare la settimana della Santa Pasqua in Sicilia, con i prezzi dei biglietti così elevati, a meno che non siano ricchi, si fanno quattro conti e scelgono una meta diversa. Noi non ce la sentiamo di scrivere che le iniziative messe in campo dall’attuale Governo regionale – l’arrivo in Sicilia di AeroItalia – non stiano funzionando. Però il Governo siciliano dovrebbe intervenire, anche in termini mediatici, per illustrare come stanno le cose.

 

Oltre alla speculazione al rialzo del prezzo dei biglietti aerei c’è anche la speculazione al ribasso del prezzo del grano duro siciliano  

La Regione siciliana ha istituito l’Osservatorio permanente regionale per il trasporto aereo. Non sappiamo se è grazie a questo Osservatorio che Federcosumatori ha ‘sgamato’ l’ennesima speculazione in danno dei siciliani. Nel comunicato di Federconsumatori Sicilia si dice che le rivelazioni dell’Osservatorio vanno avanti da metà Febbraio. “La rilevazione dei prezzi del 7 Marzo 2023 – leggiamo sempre nel comunicato di Federconsumatori – conferma la necessità di rendere quanto
prima operativo l’Osservatorio permanente regionale per il trasporto aereo”. Detto questo, un modo per non penalizzare siciliani e i turisti che decidono di venire in Sicilia per passare nella nostra Isola le vacanze pasquali ci sarà. Segnaliamo che quella in corso non è l’unica speculazione ai danni della Sicilia. In questo momento il prezzo del grano duro nel mercato di Foggia è pari a circa 44 euro al quintale, mentre in Sicilia è pari a 36 euro al quintale. In questo momento i prezzi del grano vanno giù in tutto il mondo. Ma non si capisce perché in Sicilia – seconda Regione italiana per la produzione di grano duro con circa 270 mila ettari – il prezzo di questo cereale debba essere pari a circa 8 euro in meno rispetto al grano duro pugliese. Anche su questo punto il presidente della Regione siciliana Schifani dovrebbe esautorare l’attuale assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, per prendere in mano la situazione. La Sicilia produce oltre 770 mila tonnellate di grano duro. La perdita di 8 euro al quintale rispetto al prezzo del grano duro pugliese è un danno enorme non soltanto per gli agricoltori ma per tutta l’economia siciliana!

Foto tratta da Travelnostop       

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