Nuova strage di migranti nel Mediterraneo: 30 dispersi nelle acque libiche

12 marzo 2023
  • Può un gommone con 47 persone a bordo avventurarsi con le condizioni del mare avverse?  
  • Il gommone si è ribaltato durante le operazioni di soccorso
  • Le solite polemiche contro l’Italia anche se il naufragio è avvenuto in acque libiche

Può un gommone con 47 persone a bordo avventurarsi con le condizioni del mare avverse?  

Nuova strage di migranti nel Mediterraneo. Un gommone con 47 migranti a bordo che si trovata nelle acque Sar libica – ovvero nelle acque di ricerca e soccorso della Libia – si è capovolto durante le operazioni di soccorso. Il mare piuttosto mosso ha complicato le operazioni di salvataggio. Il gommone si è rovesciato, 17 migranti sono stati tratti in salvo, 30 migranti risultano dispersi. I migranti hanno contattato Alarm Phone (volontari provenienti da Europa, Tunisia e Marocco che si occupano del salvataggio in mare dei migranti: non abbiamo capito se con proprie imbarcazioni o avvertendo le autorità: in questo caso hanno avvertito le autorità). Alarm Phone ha segnalato la presenza al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma, alle autorità maltesi e alle autorità libiche. Il gommone, come già accennato, è stato localizzato in area Sar libica a circa 100 miglia dalle coste di questo Paese nordafricano. Il gommone è stato avvistato dal mezzo aereo Seabird che ha allertato il mercantile Basilis L che si è diretto verso il gommone. La Guardia Costiera italiana ha fatto sapere che tutte le informazioni sono state fornite anche alle Autorità libiche e maltesi. Da quello che si capisce, a causa delle condizioni meteo avverse il mercantile Basilis L non è riuscito a soccorrere i migranti.

 

Il gommone si è ribaltato durante le operazioni di soccorso

Le autorità libiche, che a quanto pare non hanno navi per effettuare i soccorsi, si sono rivolte al Centro Nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma. da qui è partito un messaggio satellitare di emergenza indirizzato a tutte a tutte le navi dalla zona dove si trovava il gommone. Sul posto sono arrivati quattro mercantili. Uno dei quattro mercantili – la motonave Froland -a iniziato le operazioni di salvataggio. Il pare mosso ha provocato il capovolgimento del gommone. Come già scritto, 17 migranti sono stati salvati (due sono feriti e sono stati trasferiti a Malta, 15 migranti sono stati portati in Italia), 30 migranti risultano dispersi. mentre scriviamo le operazioni di ricerca dei migranti dispersi continuano con i mercantili presenti in zona e con due aerei Frontex. “L’intervento di soccorso è avvenuto – spiega la Guardia Costiera in una nota – al di fuori dell’area di responsabilità Sar italiana registrando l’inattività degli altri Centri Nazionali di coordinamento e soccorso marittimo interessati per area”. Comer sempre, gli unici che si sono mossi sono gli italiani.

 

Le solite polemiche contro l’Italia anche se il naufragio è avvenuto in acque libiche 

Non mancano, come sempre, le polemiche. Con attacchi all’unico Paese che nel Mediterraneo salva e accoglie i migranti: l’Italia! Alarm Phone sostiene che le autorità italiane hanno ritardato i soccorsi. Sul quotidiano La Sicilia leggiamo, addirittura, che le autorità italiane “hanno ritardato consapevolmente i soccorsi e li hanno lasciati morire”. Dichiarazione un po’ strana, dal momento che il naufragio è avvenuto in acque libiche e con condizioni meteo-marine che avrebbero dovuto sconsigliare di affrontare un viaggio in un gommone: e infatti il gommone si è rovesciato per le cattive condizioni del mare. Il nuovo naufragio arriva dopo i fatti di Cutro, in Calabria, dove si cercano ancora i morti. Confessiamo che abbiamo difficoltà a credere la Guardia costiera, la Marina militare italiana e la Guardia di finanza dell’Italia non soccorrano le persone in mare. Tuttavia, queste polemiche nascono non soltanto dalla strumentalizzazione delle opposizioni all’attuale Governo di centrodestra ma anche dalla constatazione oggettiva che, essendo l’unico Paese dell’Unione europea che si affaccia nel Mediterraneo che, come già, sottolineato soccorre i migranti in mare, l’Italia finisce con l’essere responsabile di tutti i naufragi. Perfettamente inutile prendersela con l’Unione europea che non ha mai – né lo farà mai – invitato altri Paesi europei, a cominciare dalla Grecia e da Malta ma non solo, a salvare e accogliere i migranti. A quanto pare – anche in forza di accordi firmati da governanti italiani del passato – solo l’Italia deve occuparsi dei migranti nel Mediterraneo. Con l’aggiunta che, ai migranti che arrivano dalla Libia e dalla Tunisia (cioè grazie ai criminali che gestiscono il traffico umano da questi due Paesi), si sono aggiunti anche i migranti che arrivano dalla Turchia (un grande affare  gestito da bande criminali turche a quanto pare appoggiate dal Governo turco).

Foto tratta da La Gazzetta del Sud  

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