Qatergate, Antonio Panzeri: “Avevo troppi euro e ho gettato le banconote nel cassonetto”

10 marzo 2023
  • Vi presentiamo la ‘sinistra’ italiana ed europea, o presunte tali. E, soprattutto, il Parlamento europeo 
  • In questa storia non c’è solo un problema di tangenti: c’è anche un problema, ben più grave, che riguarda il voto dei parlamentari europei. Ma di questo non si sta parlando, se non di sfuggita
  • Chi sono gli eurodeputati che sarebbero stati contattati per votare questo o quel provvedimento? 

Vi presentiamo la ‘sinistra’ italiana ed europea, o presunte tali. E, soprattutto, il Parlamento europeo 

Se volete approfondire le vostre conoscenza sul Parlamento europeo e sulla ‘sinistra’ europea dovete leggere le dichiarazioni rilasciate in queste ore da Antonio Panzeri, ex europarlamentare del PD. Noi le abbiamo lette sul quotidiano Il Mattino di Napoli. “Antonio Panzeri, colto in flagrante con una valigia piena di contanti, frutto delle mazzette ricavate dal Marocco, dal Qatar e dalla Mauritania è ormai un libro aperto. Panzeri non sapeva dove conservare le banconote che riceveva e ha pensato di gettarne una parte nell’immondizia. A rivelare il contenuto delle interrogazioni dell’esponente dei democratici è stata l’emittente televisiva tedesca Deutsche Welle. Il flusso di banconote è cominciato a circolare dal 2014, ma le vagonate di soldi sono arrivate solo nell’ultimo anno. Panzeri e l’assistente Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, avrebbero stretto un accordo illecito con il Marocco e la Mauritania: denaro per ottenere voti favorevoli all’Ue. Il salto di qualità, però, è avvenuto con il Qatar”.

 

In questa storia non c’è solo un problema di tangenti: c’è anche un problema, ben più grave, che riguarda il voto dei parlamentari europei. Ma di questo non si sta parlando, se non di sfuggita

Voti favorevoli per questo o quel provvedimento. Già il fatto che circolano “vagonate di soldi” quando al Parlamento europeo si deve votare deve fare riflettere. Non c’è solo un problema di tangenti: c’è anche un problema, ben più grave, che riguarda il voto dei parlamentari europei. Ma di questo non si sta parlando, se non di sfuggita. Già questo squalifica l’istituzione parlamentare. E pone alcuni interrogativi sui voti espressi dal Parlamento europeo su provvedimenti che hanno penalizzato alcuni e favorito altri. In politica, si sa, capita che il pronunciamento del Parlamento accontenti una parte e ne scontenti un’altra. E’ fisiologico. Ci sono, è vero, provvedimenti che sono approvati all’unanimità, ma di solito maggioranza e opposizione votano in modo diverso. Nel Parlamento europeo, a quanto pare, c’era chi cercava voti corrompendo gli eurodeputati per far approvare provvedimenti che favorivano alcuni Paesi. E questo avveniva con i soldi che giravano a sacchi.

 

Chi sono gli eurodeputati che sarebbero stati contattati per votare questo o quel provvedimento? 

Avveniva o avviene ancora? Di fatto, di questo punto – i voti acquistati – non si sta parlando, anche se il vero Qatergate è questo. Eppure sarebbe importante sapere quanti e quali europarlamentari sono stati pagati e, soprattutto, per votare quali provvedimenti sono stati pagati. I magistrati che indagano hanno appurato questi punti? Leggiamo che Panzeri “ha parlato”. Ha fatto alcune ammissioni. Avrà uno sconto della pena. Panzeri e l’assistente Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, avrebbero incassato tanti soldi dal Qatar. Ciò significa che hanno convinto eurodeputati a votare provvedimenti in favore del Qatar? Non sarebbe il caso di fare chiarezza su tali punti? Se non altro perché, quando c’è un corruttore, ci dovrebbero essere anche i corrotti. Infine ‘complimenti’ vivissimi alla ‘sinistra’ europea.

Foto tratta da Il Mattino 

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