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Sbagliamo o nella strage di migranti nel mare di Crotone ci sono responsabilità della Ue che paga la Turchia per bloccarli?

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  • II migranti naufragati all’alba di oggi nel mare di Crotone, in Calabria, non sono arrivati dalla Libia o dalla Tunisia: sono arrivati dalla Turchia, il Paese che, dal 2015, prende ogni anno una barca di soldi dall’Unione europea affinché tali migranti – in maggioranza siriani – non entrino in Europa. Come mai c’è poca informazione su questo ‘dettaglio’?
  • Le dichiarazioni allucinanti del commissario europeo che si occupa di questo problema
  • La verità è che i migranti morti nel mare di Crotone – che potrebbero arrivare anche a 180-190 – sono un peso terribile sulla coscienza dell’Unione europea che in queste ore fa finta di nulla

I migranti naufragati all’alba di oggi nel mare di Crotone, in Calabria, non sono arrivati dalla Libia o dalla Tunisia: sono arrivati dalla Turchia, il Paese che, dal 2015, prende ogni anno una barca di soldi dall’Unione europea affinché tali migranti – in maggioranza siriani – non entrino in Europa. Come mai c’è poca informazione su questo ‘dettaglio’? 

Per ora i migranti morti nel naufragio avvenuto in queste ore nel mare di Crotone, in Calabria, sono oltre 40. Ma purtroppo il bilancio potrebbe essere ancora più pesante. Qua e là leggiamo notizie frammentarie. Alcuni dicono che sul peschereccio dove viaggiavano i migranti – che non doveva essere un’imbarcazione nuova fiammante – erano ammassati 150 migranti, altri dicono che erano 180, altri 200. Il Fatto Quotidiano scrive che potrebbero essere 250. Se è vero che i migranti tratti in salvo fino ad ora sono 57, ebbene, potremmo essere davanti a una strage avvenuta a pochi metri dalla riva. Da quello che si capisce il peschereccio si stava avvicinando alla costa ma non ha retto alla furia delle onde. L’imbarcazione si è spezzata e i migranti sono finiti in mare. I migranti, questa volta, non arrivavano né dalla Libia, né dalla Tunisia ma dalla Turchia. A questo punto qualche domanda è d’obbligo, perché l’Unione europea non è certo estranea a quello che sta succedendo. La Ue, infatti, dal 2015, paga la Turchia per evitare che i migranti – provenienti in maggioranza dalla Siria – non entrino nei confini europei. L’atteggiamento dell’Unione europea è inumano, perché i migranti siriani scappano da un Paese in guerra che è stato anche colpito da una terribile carestia e, qualche settimana fa, anche da un terremoto. Ed è veramente singolare che, in queste ore, nessuno stia ricordano che l’Unione europea, dal 2015, paga la Turchia con centinaia e centinaia di milioni di euro all’anno per tenere prigionieri circa 4 milioni di persone, di cui 3,6 milioni di siriani che – in quanto in fuga da un Paese in guerra e colpito da una carestia – avrebbero diritto ad essere accolti. Lo stesso discorso vale anche per i migranti l’Afghanistan (per la cronaca, nell’imbarcazione affondata nelle acque calabresi ci sono – e purtroppo c’erano nel caso dei deceduto – migranti provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Iraq).

 

Le dichiarazioni allucinanti del commissario europeo che si occupa di questo problema

Oggi – cosa che non facciamo mai, perché ormai da tempo siamo nauseati dalla televisione – abbiamo seguito il telegiornale delle 13 del Tg2 e il telegiornale delle 13 e 30 del Tg 1. Nulla da dire sulla cronaca dai fatti ma siamo rimasti stupiti nel non aver sentito nemmeno un accenno al legame tra Unione europea e Turchia in ordine a un accordo – ribadiamo: inumano – tra Unione europea e Turchia per impedire ai migranti di entrare nei paesi che fanno capo alla Ue. Ecco un articolo pubblicato da EUROPA TODAY lo scorso 12 Dicembre. Titolo: “Dall’Ue 1,2 miliardi di euro alla Turchia per fermare i migranti”. Sommario: “Sono i fondi stanziati quest’anno all’interno del patto tra Bruxelles e Ankara per la gestione dei flussi e per ospitare nei campi profughi milioni di rifugiati soprattutto siriani”. Sconcertante la dichiarazione di Olivér Várhelyi, componente della Commissione europea con il ruolo di per il Vicinato e l’Allargamento: “Lavoreremo per sostenere la sicurezza delle frontiere orientali della Turchia per prevenire la migrazione irregolare, mobilitando 220 milioni di euro, attraverso la fornitura di attrezzature di sorveglianza all’avanguardia”. Lo scorso 12 Dicembre in Turchia e in Siria non c’era stato ancora il terremoto, ma come abbiamo già ricordato, in Siria c’è in corso una guerra e c’è stata una terribile carestia: che cosa ci sarebbe di “irregolare” nel fatto che i siriani in fuga da una guerra e da una carestia cercano rifugio in Europa? La verità è che, al cospetto dei signori che governano l’attuale Unione europea, i farisei di evangelica memoria sono dei santi! L’ipocrisia, il cinismo e la mancanza di umanità, da parte dell’Unione europea non ha limiti. “Dal 2015 la Turchia ospita la più grande comunità di rifugiati al mondo, circa 4 milioni di persone, di cui 3,6 milioni di siriani 330mila migranti provenienti da altri Paesi – leggiamo sempre nell’articolo -. Da allora l’Ue ha mobilitato 9,5 miliardi di euro per i rifugiati e le comunità ospitanti della penisola anatolica. Questo include lo Strumento per i rifugiati in Turchia, del valore di 6 miliardi di euro, di cui 3 miliardi provenienti dal bilancio comunitario 3 dagli Stati membri. Fino ad oggi sono stati erogati oltre 4,9 miliardi di euro dalla dotazione di questo strumento”. Ribadiamo ancora una volta che i migranti siriani hanno diritto ad essere ospitati, perché provengono da un territorio dove è in corso una guerra, da una carestia e, da qualche settimana, anche da un terremoto.

La verità è che i migranti morti nel mare di Crotone – che potrebbero arrivare anche a 180-190 – sono un peso terribile sulla coscienza dell’Unione europea che in queste ore fa finta di nulla

Di fatto, l’Unione europea paga la Turchia affinché non faccia entrare i migranti per lo più siriani in Europa! E oggi i governanti italiani – che non sono certo estranei agli accordi tra Ue e Turchia – attaccano i criminali che gestiscono il traffico di essere umani. Lo fanno per ‘lavarsi’ la coscienza? Questa posizione, infatti, va bene per i migranti che arrivano dalla Libia e dalla Tunisia, ma tali parole sono fuori luogo con i migranti che arrivano via mare dalla Turchia – da un Paese che l’Unione europea (e quindi anche l’Italia) paga per non fare arrivare i migranti in Europa. La verità è che i migranti morti nel mare di Crotone – che potrebbero arrivare anche a 180-190 – sono un peso terribile sulla coscienza dell’Unione europea che in queste ore fa finta di nulla. Anche l’atteggiamento della Chiesa cattolica è molto strano. Come mai la Santa sede non ricorda l’accordo assurdo e inumano tra Unione europea e Turchia per impedire ai migranti di arrivare in Europa? Fuori luogo anche alla Ue per una linea comune sul dramma dei migranti. In questo caso la linea comune c’è: come già ricordato pagare la Turchia per non fare entrare i migranti in Europa. Ultimo aspetto che non è certo meno importante: “Il barcone – leggiamo sul quotidiano Avvenire (dove trovate anche video) – un ‘caicco’ di legno, era partito 4 giorni fa da Izmir, in Turchia. Era stato avvistato per la prima volta Sabato sera da un aereo di Frontex in pattugliamento, a 40 miglia marine dalle coste calabresi. I soccorritori erano usciti in mare, con una motovedetta e un pattugliatore della guardia di Finanza, ma il mare agitato non avrebbe consentito di raggiungere il barcone e alla fine i mezzi sono rientrati per non mettere a repentaglio la sicurezza degli equipaggi”. Ma davanti a una barca con 200-250 persone a bordo che naviga nel “mare agitato” non c’è stata la possibilità da Sabato all’alba di oggi di soccorrere queste persone – tra queste anche bambini – con mezzi navali attrezzati? E che c’era un maremoto?

Foto tratta da Il Riformista

 

 

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