- Stando a quello che si legge qua e là, torinesi e romani si sarebbero messi in viaggio per andare a Milano e ‘gustare’ le nuove prelibatezze entomologiche. Questa è l’Italia che vuole l’Unione europea: obbediente e mangia-insetti
- Dalla Milano da bere alla Milano dei panino con farina di grilli
- Che speranze ha un Paese dove c’è la fila per mangiare panini con farina di grilli e dove torinesi e romani si mettono in viaggio per partecipare a questa ‘degustazione europeista’?
Stando a quello che si legge qua e là, torinesi e romani si sarebbero messi in viaggio per andare a Milano e ‘gustare’ le nuove prelibatezze entomologiche. Questa è l’Italia che vuole l’Unione europea: obbediente e mangia-insetti
Secondo voi in quale città italiana poteva essere sperimentata la farina di grillo? Ve lo diciamo noi: nel Nord Italia. La finestra di Overton applicata agli insetti a tavola non poteva che partire dal ‘Nord Italia evoluto’ e pronto a recepire le ‘novità’. E cosa c’è di più ‘evoluto’ e ‘nuovo’ dei grilli a tavola? Così, a fare da battistrada per i grilli da gustare è stata scelta Milano. Sì, avete letto bene, a Milano hanno cominciato a mangiare la farina di grilli. Però, attenzione, per fare diventare ‘accettabile’ il cibo a base di insetti bisogna andare piano piano. E infatti i promotori del nuovo, succulento panino con farina di grilli hanno cominciato piano piano: i panini contengono appena l’1,6% della farina di grilli. Via, grilli in tavola sì, ma in dosi ‘omeopatiche’, almeno all’inizio. Il tempo di ‘allargare la finestra’… Sembra che tanti milanesi si siano presentati all’appuntamento con i grilli ‘sfarinati’ a tavola. E’ un caso che gli ‘europeisti’ insetti a tavola abbiamo cominciato l’avventura nella terra dei ‘polentoni’ e dei leghisti? Addirittura – stando a quello che si legge sulle cronache – anche tanto torinesi avrebbero addirittura prenotato per assaggiare la nuova prelibatezza. Milanesi e torinesi: ci sta, neanche questo ci stupisce. Via, cosa credete: anche i torinesi amano le novità, soprattutto se gastronomiche. A Torino, lo sappiamo tutti, non c’è solo il Museo dedicato a Cesare Lombroso ma anche tanto altro. Su qualche giornale leggiamo anche che qualche romano stanco della carbonara e della griscia si sarebbe presentato a a Milano…
Dalla Milano da bere alla Milano dei panino con farina di grilli
Non sappiamo se queste cronache rispondano al vero. Di vero c’è, però, che la ‘finestra dell’accettabilità’ è stata aperta a Milano. Insomma, dalla ‘Milano da bere’ di fine anni ’80 alla Milano di Berlusconi e di Forza Italia degli anni ’90 e del 2000 stiamo passando alla Milano dei grilli a tavola. Sarà il futuro a dire si saremo in presenza di un’evoluzione o di un’involuzione. Intanto prendiamo atto che i grilli a tavola – ‘sfarinati’ – hanno iniziato l’avventura in Lombardia. L’appuntamento è stato studiato bene. Non solo bisogna convincere le persone a mangiare gli insetti, ma bisogna creare anche, come dire?, una sorta di ‘attesa escatologica’, quasi che mangiare insetti sia qualcosa di fantastico, sublime, unico, degno solo delle persone di grande intelligenza e di grande cultura. E allora, oplà!, è necessario creare il ‘desiderio’ di mangiare insetti. Così è stato stabilito che la nuova ‘leccornia’ potrà essere disponibile per i milanesi e per i torinesi e romani in gita solo per qualche giorno. Interessante anche l’aspetto economico. Un buon panino ben condito quanto può costare? Circa 4 euro, considerato che Milano è Milano, 5-6 euro. Quanto costa invece il panino con farina di grilli, ovviamente ben condito? Minchia: 13,90 euro! Da quello che abbiamo letto qua e là, si tratterebbe di un panino artigianale (a Milano panini artigianali?) dal colore verde-speranza tagliato ovviamente a metà con hamburger con polvere di grillo, scamorza fusa, cavolo, patata americana crispy e salse varie. Cosa possono volere di più i ‘paninari’ Milanesi di Milano e i paninari torinesi e romani in gita?
Che speranze ha un Paese dove c’è la fila per mangiare panini con farina di grilli e dove torinesi e romani si mettono in viaggio per partecipare a questa ‘degustazione europeista’?
L’Unione europea dei ‘popoli’ ha fatto un altro passo avanti. Ricordiamo che se gli insetti stanno arrivando sulle nostre tavole lo dobbiamo al nuovo e ‘innovativo’ regolamento approvato dall’Unione Europea lo scorso 24 Gennaio, data che rimarrà negli annali dell’alimentazione ‘europeista’. Grazie alla ‘Grande Europa’ che ha reso ‘felici’ circa 500 milioni di abitanti, oggi il commercio della farina del grillo Acheta domesticus è libero. Però, visto il costo dei panino alla farina di grillo – quasi triplo rispetto a un panino normale – per far diventare questa nuova ‘specialità’ gastronomica accettabile, più che la semplice finestra di Overton ci vuole un ‘finestrone’ o, magari, un balcone con terrazza ampia. Mettetevi nei panni degli ‘europeisti’ che ci debbono fare mangiare gli insetti: non solo i romani e i torinesi debbono affrontare le spese di un viaggio fino a Milano ma debbono anche pagare il panino ai grilli quasi 14 euro! Che cosa studiare, allora? Via, le grandi proprietà nutrizionali dei grilli! Grandi proteine di elevatissimo, quasi irraggiungibile valore biologico! Non vi basta? Mizzica quanto siete esigenti! E allora eccovi le fibre, le vitamine, il sodio, il calcio, il ferro. E le possibili allergie? Sono problemi di chi soffre di allergie, non certo dell’Unione europea che in questo momento è impegnata a distruggere la tradizione gastronomica italiana. Alla fine, dalla Sicilia colonia del Nord ‘intelligente’ e mangia-grilli solo una domanda: che speranze ha un Paese dove c’è la fila per mangiare panini con farina di grilli e dove torinesi e romani si mettono in viaggio per partecipare a questa ‘degustazione europeista’?
Foto Wikipedia
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