Bonus edilizi: il Governo Schifani andrà contro Roma per tutelare la Sicilia? La proposta di Siciliani Liberi/ MATTINALE 939

18 febbraio 2023
  • Bloccando i bonus – sconto in fattura e cessione dei crediti – il Governo di Giorgia Meloni sta ‘segando il ramo’ che tiene in piedi lo stesso Governo. Perché è stata proprio l’edilizia a rilanciare l’economia italiana facendo crescere il PIL. Il silenzio sull’Unione europea, vera responsabile di quanto sta succedendo in Italia
  • “La Sicilia ha competenza esclusiva sugli enti locali”

Bloccando i bonus – sconto in fattura e cessione dei crediti – il Governo di Giorgia Meloni sta ‘segando il ramo’ che tiene in piedi lo stesso Governo. Perché è stata proprio l’edilizia a rilanciare l’economia italiana facendo crescere il PIL. Il silenzio sull’Unione europea, vera responsabile di quanto sta succedendo in Italia

Anche oggi dedichiamo il nostro MATTINALE alla vicenda dei bonus, dopo che il Governo nazionale, su probabile input dell’Unione europea dell’euro, ha bloccato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti. Sono tanti i soggetti politici e sociali che intervengono, ma nessuno chiama in causa l’Unione europea, che è la vera protagonista ‘occulta’ (o quasi) di questa ennesima porcata contro l’economia italiana. Il tema è scottante e mette e rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende – con relativa perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro – ma nessuno ha il coraggio politico e civile di attaccare la Ue. Il massimo della dabbenaggine politica lo toccano le forze politiche di centrodestra che, su tale argomento, sono tali e quali al Governo di Mario Draghi, felice del fatto che in Italia il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto più che nel resto d’Europa però, contemporaneamente, lo stesso Governo Draghi attaccava e azzoppava il Superbonus 110%, provvedimento che ha rilanciato l’edilizia e l’economia italiana, come fanno notare coloro i quali hanno aperto i libri di economia… La stessa cosa sta facendo il Governo di Giorgia Meloni – Governo ‘pieno di economisti’ – che sta affossando l’economia italiana, perché, come spiegano a Confartigianato Sicilia, “Il decreto di fatto blocca l’esercizio di tutte le cessioni e gli sconti in fattura per tutte le tipologie di bonus edilizi, superbonus 110% compreso”. Che dire? Che l’Italia si conferma “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”, ma di economia non se ne deve parlare. Così il Governo Meloni ha deciso di affossare l’edilizia italiana – e quindi l’economia italiana – perché “ce lo chiede l’Europa”. Demenziale la critica al Governo di Giuseppe Conte: invece di ringraziarlo per avere avuto il coraggio di rilanciare l’economia italiana aggirando i massoni e banditi dell’Unione europea dell’euro, lo denigrano: “La colpa è sua, la colpa è sua”, ripetono gli ‘intelligenti’ del centrodestra (non tutti, in verità, qualcuno che la pensa diversamente c’è). Quale sarebbe la ‘colpa’ di Conte? Avere rilanciato l’economia italiana facendo crescere il PIL, creando, di fatto, una moneta alternativa al fallimentare euro? Non è singolare che i grillini, oggi, non dicano una sola parola contro l’Unione europea che, di fatto, sta bloccando una loro iniziativa politica giusta e lungimirante?

 

La proposta del Movimento Siciliani Liberi

Adesso sono in tanti a temere l’ecatombe economica. Ovvero fallimenti a catena, disoccupazione e caduta del PIL. Un articolo del quotidiano La Sicilia dà la parola a tanti protagonisti dell’economia, dalle organizzazioni economiche ai sindacati. Però nessuno chiama in causa l’Unione europea. Il disastro Ue resiste, così tutti, organizzazioni imprenditoriali e sindacati, invocano il Governo nazionale (che prende ordini dalla Ue), le Regioni, i Comuni. L’ANCI Sicilia era pronta ad acquisire i crediti fiscali ma il Governo Meloni ha bloccato anche questa possibilità. Tutti si lamentano, tutti gridano, tutio chiedono interventi di qua e interventi di là. Ma arrivati alla radice del problema – l’Unione europea dell’euro – tutti ‘se la toccano con il mignolo’. Una proposta arriva dal Movimento Siciliani Liberi: “La recente proposta di ANCI-Sicilia di acquisto dei crediti fiscali delle imprese siciliane sarebbe da salutare con favore – leggiamo in una nota degli Indipendentisti siciliani -. Anzi, aggiungiamo, potrebbe essere l’occasione per trasformare un momento di crisi in una straordinaria opportunità. Intanto l’acquisto di crediti fiscali, da parte dei Comuni siciliani, può essere utilizzato dagli stessi per la copertura di propri oneri tributari, o di aziende ed enti dei rispettivi gruppi cui potrebbero essere ulteriormente ceduti. Non ha quindi mancanza di copertura nel medio termine. Inoltre, potendoli acquistare scontati, ad un tasso non peggiore di quello comunemente praticato dagli istituti di credito, lo sconto rappresenterebbe incidentalmente un vantaggio economico per i Comuni stessi, non meno compromessi da mancanza di liquidità”. La proposta è interessante ma l’Unione europea ha bloccato il Superbonus perché, di fatto, ha creato liquidità aggiuntiva… O ci sbagliamo?

 

“La Sicilia ha competenza esclusiva sugli enti locali”

“Ma Siciliani Liberi – prosegue la nota degli Indipendentisti siciliani – propone di fare un piccolo passo in più, perfettamente lecito, che trasformi il peggiore periodo di recessione della recente storia in un momento di crescita e di occupazione per tutti. Una parte del credito acquistato, una frazione, può essere corrisposta alle aziende che cedano i loro crediti sotto forma di certificati di credito fiscale comunale cedibili al portatore, su supporto tanto elettronico, quanto cartaceo, per favorirne la massima circolazione, a condizione che le aziende aderenti all’accordo (che si immagina siano potenzialmente tutte le aziende siciliane, e quindi decine di migliaia di partite IVA) accettino, anche parzialmente, detti certificati per i pagamenti interni. Una volta accettati da tutte o quasi le partite IVA siciliane, lo strumento diventerebbe di generale accettazione nel pubblico, decretandone il successo”. Anche noi siamo convinti che sarebbe un successo: per l’Italia, ovviamente, non certo per l’Unione europea! “Questo equivarrebbe all’introduzione di una compensazione multilaterale, strettamente interna all’economia siciliana – prosegue la nota di Siciliani Liberi – con notevoli benefici: liberazione di liquidità aziendale per altri usi, incentivazione delle filiere corte e dell’occupazione interna, sostegno alla domanda interna. Si possono studiare i metodi tecnici per l’uso di questi certificati al fine di compensare il pagamento dei tributi comunali, e la loro possibilità di sistematica riemissione. Emessi per importi complementari, e non sostitutivi, della valuta legale, contribuiscono a stabilizzare il sistema economico e a ridurre l’indebitamento complessivo dello stesso, sia nel settore privato che in quello pubblico. Si dirà: ‘Ma il Consiglio dei Ministri ha appena bloccato ogni possibile circolazione dei crediti fiscali!’. Persino quelle acquistate dagli enti locali. È vero. Ma è anche vero che, in teoria, la Sicilia ha competenza esclusiva in materia di enti locali. E i Comuni, coalizzandosi, hanno potestà di iniziativa legislativa regionale (e persino statale, attraverso lo strumento delle leggi-voto regionali). Perché non tentare questa strada? Il Consiglio dei Ministri, certo di una ‘giustizia politica’ da parte della Consulta, lo impugnerebbe certamente? Ma forse sarebbe comunque un modo di fare chiarezza. La Regione, incalzata dai Comuni, potrebbe andare avanti, e mettere il Governo di fronte al fatto compiuto”. Il presidente della Regione Renato Schifani, che ha rinunciato a 9 miliardi di crediti legati allo scippo operato dallo Stato alla sanità pubblica siciliana, che si mette contro Roma? “Nella peggiore delle ipotesi – conclude la nota degli Indipendentisti siciliani – si capirebbe che lo Stato italiano è oggi non solo servo di poteri estranei al Paese, ma uno dei principali nemici del Popolo Siciliano. È nostro auspicio che, per il bene della Sicilia, si mettano da parte divisioni sociali o partitiche e si lavori tutti ad un obiettivo comune. Non manca ad ANCI-Sicilia di farsi promotrice dell’iniziativa e di mettere in campo le migliori risorse umane per la riuscita dell’intervento”.

Foto tratta da Infobuild

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