Napoleone III, ombre e luci di un dittatore-riformatore che cambiò il volto della Francia

17 febbraio 2023
  • Rileggendo la sua storia viene da pensare che le riforme riescono bene se a ‘pilotarle’ è una dittatura! 
  • Despota in patria, fu costretto alla resa dai prussiani

di Nota Diplomatica 

Rileggendo la sua storia viene da pensare che le riforme riescono bene se a ‘pilotarle’ è una dittatura! 

Pare che la Francia rivoglia in patria le spoglie di Napoleone III, Charles Louis-Napoléon Bonaparte, nipote del più noto Napoleone I, ma comunque Imperatore dei francesi anche lui, per 18 anni tra il 1852 e il 1870. Il Napoleone ‘II’ tra il primo e il terzo non conta: regnò solo per un paio di settimane nel 1815… La proposta di riprendersi i resti di Louis-Napoléon dalla sua tomba in un’abbazia benedettina inglese arriva dal Senatore francese Roger Karoutchi. “Napoleone III è l’unico sovrano francese a non essere tumulato in Francia,” dice. “È logico che debba essere sepolto in Patria”. Già nel 2007 un altro politico francese, Christian Estrosi, oggi Sindaco di Nizza, fece lo stesso suggerimento e annunciò che avrebbe fatto visita alla tomba – nell’Abbazia di Saint Michael, a Farnborough, non lontano da Londra – per stare dieci minuti in “riverenza silenziosa” davanti al sarcofago. L’Abate allora commentò causticamente: “Dieci minuti di silenzio dopo 120 anni? E improvvisamente vogliono reclamare il corpo?” Non se ne fece niente…

 

Despota in patria, fu costretto alla resa dai prussiani

Louis-Napoléon finì esiliato in Inghilterra dopo il disastroso esito della Guerra Franco-Prussiana, scoppiata quando tentò di annettere il Lussemburgo e trovò il Cancelliere prussiano, Otto von Bismarck, in forte disaccordo… Già i francesi avevano opinioni contrastanti sul loro Imperatore. Fu un grande riformatore sociale ed economico, e al tempo stesso un brutale dittatore. Eletto popolarmente nel 1848 alla Presidenza delle Seconda Repubblica, nel 1851 compì una sorta di colpo di stato contro se stesso, dichiarandosi Imperatore, sciogliendo l’Assemblea Nazionale e assumendo poteri dittatoriali. Soppresse l’opposizione col sangue e con 26 mila arresti. Usò i suoi nuovi poteri, e parecchia brutalità, per rifare il Paese da cima a fondo. Ampliò il diritto di voto, introdusse il diritto di sciopero per i lavoratori e il diritto delle donne di accedere alle università. Commissionò il grande rifacimento urbano di Parigi operato dal Barone Haussmann, promosse la costruzione del Canale di Suez, modernizzò il sistema bancario francese, consolidò la rete ferroviaria nazionale, fece partire l’industrializzazione del Paese, e – tra molte altre cose ancora – annesse la Savoia e Nizza alla Francia… Fece tutto schiacciando l’opposizione col pugno di ferro. Alla fine, quando Louis-Napoléon si arrese ai Prussiani alla Battaglia di Sedan, il popolo francese – forse ‘grato’ ma anche parecchio stufo del suo autoritarismo – lo cacciò dal Paese. Andò in Inghilterra, dove morì tre anni più tardi. Oggi, la Francia pensa poco a “l’altro Napoleone”. Nemmeno i familiari – i Bonaparte esistono ancora – lo vogliono indietro. Il suo ricordo pare serva principalmente ai politici a corto di idee migliori per andare sui giornali…

Foto tratta da CronacaQui

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