‘Viaggio’ 1 nella Finanziaria siciliana 2023: interventi ‘a pioggia’ senza programmazione. Il ‘caso’ dell’Irsap a Belpasso…

17 febbraio 2023
  • Oggi cominciamo a illustrare ai nostri lettori la Finanziaria 2023 – detta anche legge di stabilità – approvata dall’Assemblea regionale siciliana. Cominciamo col dire che si tratta di una legge di spesa senza capo né coda. Una sommatoria informe di interventi per lo più clientelari, senza alcuna programmazione 
  • Regola generale: si finanziano opere pubbliche minime ma non si sa chi e come verranno realizzate 
  • Le solite scene del Comune di Palermo: tutte le opere, piccole e grandi, hanno la precedenza sulla manutenzione delle strade e dei marciapiedi che cadono a pezzi
  • 90 mila euro per l’outsider art contemporanea di Messina
  • Barriere frangiflutti un po’ strane 
  • Al Comune di Ragusa un contributo di 450 mila euro per l’acquisto dell’immobile ‘Ex Standa’

Oggi cominciamo a illustrare ai nostri lettori la Finanziaria 2023 – detta anche legge di stabilità – approvata dall’Assemblea regionale siciliana. Cominciamo col dire che si tratta di una legge di spesa senza capo né coda. Una sommatoria informe di interventi per lo più clientelari, senza alcuna programmazione 

Oggi cominciamo un ‘viaggio random’ nella Finanziaria 2023 – detta anche legge di stabilità regionale – approvata nei giorni scorsi dall’Assemblea regionale siciliana. Si tratta di una legge di spesa omnibus dove non si intravede, nemmeno con il cannocchiale, una strategia per lo sviluppo economico. Governo e Parlamento dell’Isola hanno messo insieme, nel rigoroso rispetto dei criteri ‘consociativi’, una serie di norme che prevedono interventi ‘a pioggia’ dove, spesso, non si conoscono i reali beneficiari e, soprattutto, nulla si dice su chi dovrebbe realizzare tali opere. Sono piccole opere pubbliche dal sapore clientelare. Insomma, la discrezionalità è pressoché totale. Si interviene, come illustreremo, a tutela del territorio, ma lo si fa senza programmazione. Ovviamente, se non c’è programmazione sembra piuttosto difficile che ci sia di mezzo la prevenzione, che pure dovrebbe guidare le pubbliche amministrazioni alle prese con i cambiamenti climatici in corso.

 

Regola generale: si finanziano opere pubbliche minime ma non si sa chi e come verranno realizzate 

Ecco un esempio di interventi ‘a pioggia’ previsti dal comma 5 dell’articolo 26: “Al fine di far fronte ai danni che le alluvioni dell’ottobre 2021 hanno causato nell’area territoriale di competenza dell’I.R.S.A.P. del comune di Belpasso – Piano Tavola, dichiarato in stato d’emergenza ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 443 del 27 ottobre 2021, nonché al fine di sostenere i costi di interventi finalizzati al miglioramento del deflusso delle acque meteoriche sulle strade serventi l’area territoriale suddetta, anche attraverso la pulizia e il ripristino degli elementi del sistema di drenaggio urbano ivi insistenti, è erogato al comune di Belpasso, per l’esercizio finanziario 2023, un contributo di 450 migliaia di euro (Missione 11, Programma 2)”. l’Irsap, per la cronaca, è uno dei tanti ‘carrozzoni’ creati dalla politica siciliana clientelare. Si dovrebbe occupare dello ‘sviluppo economico’ che infatti non c’è. Ebbene, Ars e Governo regionale hanno stanziato 450 mila euro per ‘riparare’ i danni provocati dall’alluvione del 2021 che ha colpito l’area di Piano Tavola, nel Comune di Belpasso, provincia di Catania. Già è singolare che si intervenga dopo quasi due anni dall’alluvione. Ma la vera notizia è come e, soprattutto, da chi verranno realizzate opere per le quali viene stanziato un contributo di 450 mila euro! Contributo significa a fondo perduto. Chi sono i tecnici che effettueranno questi lavori? Visto che il denaro è pubblici ci sarà un bando? O si andrà ad affidamento diretto? Nel complesso, è una norma che suscita monte perplessità.

 

Le solite scene del Comune di Palermo: tutte le opere, piccole e grandi, hanno la precedenza sulla manutenzione delle strade e dei marciapiedi che cadono a pezzi

Comma 6, sempre dell’articolo 26 della Finanziaria 2023: “È erogato, per l’esercizio finanziario 2023, un contributo straordinario di 350 migliaia di euro in favore del Comune di Palermo per interventi di riqualificazione e rigenerazione del Centro polivalente sito in Largo Gibilmanna nel quartiere Borgonuovo (Missione 6, Programma 1)”. Al Comune di Palermo arrivano 350 mila euro per un centro che si trova in un quartiere del capoluogo siciliano un po’ abbandonato. Potrebbe essere un intervento giusto. Ci chiediamo è chiediamo: tale opera è prioritaria, ad esempio, rispetto ai lavori di manutenzione delle strade e dei marciapiedi del capoluogo della Sicilia che cadono a pezzi?

 

90 mila euro per l’outsider art contemporanea di Messina

Comma 9, sempre articolo 26: “9. È erogata, per l’esercizio finanziario 2023, la somma di 90 migliaia di euro al comune di Messina per la progettazione, la messa in sicurezza, il restauro e la fruizione della casa del Cavaliere Cammarata (Missione 5, Programma 1)”. Sono 90 mila euro per sistemare un’opera artistica che ha suscitato sempre dibattiti. Vediamo di che si tratta leggendo Wikipedia: “Si tratta dell’abitazione del Cavalier Giovanni Cammarata (Messina, 1914-2002). Muratore in pensione, seppur privo di una vera formazione artistica, a partire dal 1970 iniziò ad abbellire e decorare la propria abitazione attraverso la realizzazione di opere artistiche originali e fantasiose. Situata in quella che lui stesso ribattezzerà Via delle Belle Arti n. 20, nella periferia industriale di Messina, (e che sarà la sua dimora fino al 2002, anno della morte), la ‘casa del cavaliere’ fu spesso al centro di polemiche e rischiò più volte di essere abbattuta. Della struttura originale è rimasta in piedi solo la facciata, molte opere sono state distrutte e il resto della casa è stato raso al suolo per la realizzazione del parcheggio di un supermercato. Grazie all’attività di numerose associazioni cittadine, che ne hanno difeso e promosso il valore artistico, nel 2009 il Comune di Messina decise di disporre interventi di recupero e messa in sicurezza del monumento. L’opera di Cammarata è oggetto di studi, pubblicazioni, e documentari ed è universalmente considerata una delle più interessanti espressioni dell’outsider art contemporanea. La Casa del Puparo è stato uno dei pochi siti italiani compresi nella ricerca fotografica di Deidi von Schaewen Fantasy Worlds (testi di John Maizels, Taschen 1999 n. ed.: 2007). Il monumento, oltre ad essere meta turistica, è anche oggetto di iniziative culturali che vedono il coinvolgimento degli studenti delle scuole cittadine. Nel 2018, la Commissione Cultura della III Circoscrizione del Comune di Messina, ha predisposto le strategie e interventi da mettere in atto per la salvaguardia di Casa Cammarata”. Norma corretta.

 

Barriere frangiflutti un po’ strane 

Comma 11, sempre articolo 26 della Finanziaria regionale siciliana: “È erogata, per l’esercizio finanziario 2023, la somma di 360 migliaia di euro al Comune di Messina per la progettazione e la collocazione di barriere frangiflutti nella zona compresa tra Ponte Schiavo e Giampilieri (Missione 9, Programma 1)”. Norma sbagliatissima nella forma e nella sostanza. Per queste opere esistono fonti di finanziamento diverse. Tra l’altro, 360 mila euro per la realizzazione di frangiflutti sono una cifra irrisoria, a meno che non si intenda realizzare una barriera di pochi metri. Ribadiamo: è una norma strana, perché per realizzare questa tipologia di opere occorre, a monte, un’analisi sulla sedimentologia e la presenza di mezzi pesanti che hanno costi non indifferenti. Se si fosse trattato del completamento di un’opera sarebbe già stato singolare ma almeno più comprensibile. Ma la “progettazione e la collocazione di barriere frangiflutti” con una somma così esigua desta perplessità.

 

Al Comune di Ragusa un contributo di 450 mila euro per l’acquisto dell’immobile ‘Ex Standa’

Comma 12, sempre articolo 26: “È erogato, per l’esercizio finanziario 2023, un contributo straordinario di 450 migliaia di euro al comune di Ragusa per l’acquisizione al patrimonio comunale dell’immobile ‘Ex Standa’ sito in via Roma, al fine di ampliare i locali e l’offerta turistica del Museo Archeologico Ibleo ivi adiacente (Missione 5, Programma 2)”. Anche questa norma è particolare. la cifra è notevole: 450 mila euro! Dopo di che va dato atto al Comune di Ragusa di avere i conti in ordine e di essere uno dei pochi Comuni siciliani ad aver approvato il Bilancio preventivo. Detto questo, un contributo a fondo perduto della Regione pari a 450 mila euro per acquistare un immobile è una nella somma.

Fine prima puntata/ Continua  

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