Palermo, pronto Soccorso ospedale Cervello: ristrutturazione o chiusura?

15 febbraio 2023
  • La domanda è pertinente. La vecchia ipotesi di un istituto di ricerca ad alta specializzazione nell’area dell’ospedale Cervello  
  • Dopo la Cisl siciliana, anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars parla di possibile chiusura del Pronto Soccorso del Cervello 
  • Un po’ strano che i grillini si accorgano solo adesso che la sanità siciliana è stata massacrata 

La domanda è pertinente. La vecchia ipotesi di un istituto di ricerca ad alta specializzazione nell’area dell’ospedale Cervello  

E’ notizia di queste ore che nel Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo dovrebbe cominciare una ristrutturazione. L’ospedale Cervello, in forza di un’errata riforma della sanità siciliana realizzata ai tempi del Governo nazionale di Mario Monti, è stato fuso con l’ospedale di Villa Sofia. Il tutto per ‘risparmiare’, al di là delle minchiate che hanno raccontato. Da anni si sussurra di chiudere il pronto Soccorso del Cervello per dare vita, almeno sulla carta, a un istituto di ricerca di alta specializzazione. Ora arriva la notizia delle ristrutturazione, Ieri, in per la cronaca, la Funzione pubblica della Cisl siciliana ha parlato di chiusura. Tesi smentita ai vertici dell’Azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello.

 

Dopo la Cisl siciliana, anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars parla di possibile chiusura del Pronto Soccorso del Cervello 

In queste ore arriva un comunicato del capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Antonio De Luca, dove si ipotizza la chiusura del Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello per mancanza di personale medico. “La preoccupante situazione del Pronto Soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo – dice De Luca – che rischia la chiusura, ufficialmente per ristrutturazione ma in realtà anche per la cronica mancanza di medici, potrebbe essere la punta di un iceberg di cui è persino difficile intuire le reali, enormi proporzioni. La triste verità è che tutte le aree di emergenza dell’Isola sono in crisi per carenza di personale e di sicurezza, come testimoniano le numerose e sempre più frequenti aggressioni al personale. Non è più possibile andare avanti con soluzioni tampone che puntualmente si rivelano inefficaci, occorre trovare una volta per tutte soluzioni strutturali e per questo occorre che l’Ars accenda un faro permanente sulle aree di emergenza, magari istituendo una sottocommissione che raccolga suggerimenti di operatori, vertici aziendali e sigle sindacali, per trovare assieme una via d’uscita ad una situazione vicina al tracollo. La paventata chiusura del Pronto Soccorso del Cervello – continua Antonio De Luca – inevitabilmente finirebbe con l’impattare negativamente sugli altri Pronto Soccorso palermitani, acuendo i grossi disagi che già lamenta l’utenza. Bisogna studiare tutte le possibili vie d’uscita ad una situazione che è comune a tutte le aree di emergenza siciliane, pensando a forme di incentivazioni per i medici, deroghe alla norme di reclutamento dei medici, come avvenuto in periodo Covid, arrivando perfino a sensibilizzare il Parlamento nazionale a rivedere e aggiornare la normativa che regolamenta l’accesso alla dirigenza ospedaliera, ormai obsoleta. Questo solo per fare qualche esempio, ma dovrebbe essere la sottocommissione che immagino a proporre le soluzioni migliori per uscire da quello che sembra essere al momento un vicolo cieco”. De Luca, che fa parte della Commissione Salute-Sanità del Parlamento siciliano ha chiesto al presidente della stessa Commissione, Giuseppe Laccoto, l’istituzione della sottocommissione per occuparsi del caos che ormai da tempo imperversa nei Pronto Soccorso della Sicilia.

 

Un po’ strano che i grillini si accorgano solo adesso che la sanità siciliana è stata massacrata 

Per completezza di informazione va detto che i grillini sono stato al Governo dell’Italia per cinque anni e non hanno mosso un dito per far restituire alla regione siciliana i soldi che lo Stato, a partire dal 2007, ha scippato al Fondo sanitario regionale della Sicilia. Non sappiamo se i dubbi della Cisl siciliana e del capogruppo dei grillini si materializzeranno nella chiusura del Pronto Soccorso del Cervello. Una verità c’è ed è oggettiva: la carenza di personale medico – medici e infermieri – in tutti gli ospedali della Sicilia. non per voler fare due più due, ma la tentazione di pensare che con il personale del pronto Soccorso dell’ospedale Cervello si punti a incrementare il Pronto Soccorso di Villa Sofia per operare con un solo Pronto Soccorso c’è. Anche perché l’attuale Governo ha deciso di rinunciare ai 9 miliardi di euro che lo Stato ha rubato con un volgare raggiro parlamentare al Fondo sanitario della Sicilia. Dopo di che siamo pronti a chiedere scusa se in tempi brevi il Pronto Soccorso dell’ospedale cervello tornerà a lavorare a pieno ritmo. Sulla vicenda interviene anche Rifondazione Comunista, che chiede al Governo regionale di far venire in Sicilia i medici da Cuba e di eliminare il numero chiuso nelle facoltà di Medicina. Ma se la sanità siciliana è stata derubata e non ha i soldi per pagare un robusto potenziamento degli ospedali della nostra Isola con medici e infermieri siciliani perché mai dovrebbe pagare i medici cubani? Quanto al numero chiuso nelle facoltà di Medicina della Sicilia, ricordiamo che è stato introdotto perché l’Università non ha le risorse finanziarie per incrementare le attività didattiche in questa facoltà. chissà, magari i compagni di Rifondazione diventeranno sicilianisti…

Foto tratta da PalermoToday    

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