UFO e dintorni: lo sapevate che nella via Lattea si ipotizza la presenza di circa 36 civiltà intelligenti?

20 gennaio 2023
  • Introduzione a un argomento che suscita spesso reazioni estreme 
  • Per provare a ragionale sugli UFO bisogna partire dall’universo
  • I 40 miliardi di stelle della Via Lattea, la galassia nella quale si trova la Terra 
  • La vita è presente solo sulla Terra? Ipotesi presuntuosa e probabilisticamente impossibile

di Vito Pietro Di Stefano 

Introduzione a un argomento che suscita spesso reazioni estreme 

Quando in una chiacchierata comune capita di parlare di hobby o di attività non lavorative, e rispondo con la frase … sono anche ufologo, nascono una infinità di affermazioni e domande da parte degli astanti che spaziano dal solito … sono tutte fesserie a … speriamo che vengono e salgo su un loro disco. E’ normale che “in medio stat virtus” e che quindi sono da prendere con le pinze entrambi gli estremi precedentemente detti. Ciò nonostante la curiosità che si riscontra è molta e, giustamente, esige risposte o, quantomeno, dei ragionamenti che servano a comprendere la fenomenologia. Orbene. Tanto per cominciare, chi decide di studiare il fenomeno UFO è bene che vada a studiare un po’ di tutto. Astronomia, fisica, chimica, elettronica, meccanica filosofia, psicologia, spiritismo, paranormale, religioni, fotografia. Sembra tanto ma non lo è perché, dato che si tratta di un fenomeno apparentemente anomalo e raccontato spesso in modo parziale (per dimenticanza di particolari o di confusione o per la presenza di emotività), è bene che un aspirante ufologo abbia almeno i rudimenti di queste discipline al fine di potere in qualche modo inquadrare il fenomeno visto o raccontato. Tutto ciò nell’ambito di quella che viene definita Indagine Ufologica, cioè lo studio della casistica che la gente vede e racconta.

 

Per provare a ragionale sugli UFO bisogna partire dall’universo

Andiamo ora a chiarire un po’ più per esteso cosa si intende con UFO. L’acronimo UFO (Unidentified Flying Object, definito ultimamente con una nuova sigla UAP) significa Oggetto Volante Non Identificato (OVNI). Punto. E in questo acronimo può essere compreso di tutto e di più. Perché la parola stessa “Non Identificato” significa che è un qualcosa di non riconosciuto. Associato quasi in modo naturale al concetto di alieni, questo connubio UFO/ALIENI comporta una enormità di problematiche collegate ad una presenza di vita intelligente (molto) che proviene da qualche altra parte che non sia la Terra. E porta inevitabilmente ad una ridefinizione del ruolo e della presenza dell’uomo nell’universo. Per far sì che si possa arrivare a comprendere le logiche di questa problematica cominciamo a discutere sul concetto di universo. L’universo è definito come l’insieme di spazio, materia, energia, pianeti, stelle, galassie e il contenuto dello spazio intergalattico che potrebbe essere polvere non facilmente osservabile. Ad oggi, con i moderni mezzi di scoperta ed osservazione possiamo ritenere che la misura di 93 miliardi di anni luce sia plausibile. In esso vi è una serie di leggi fisiche, chimiche, energetiche che valgono in ogni punto dello stesso. Si presume inoltre che l’età approssimata sia di circa 13.8 miliardi di anni. Già da qui si comincia con un problema matematico semplice. Se l’Universo conosciuto ha un diametro di 93 miliardi di anni luce come è possibile che abbia 13.8 miliardi di anni, dato che si sa che la velocità della luce non è superabile? A questo gli scienziati rispondono dicendo che nella fase iniziale si ebbe un fenomeno detto “inflattivo”, cioè tutto si mosse ad una velocità abbondantemente superiore alla velocità della luce e poi si è adeguato alla velocità della luce che conosciamo essere di circa 300.000 km/sec. Quindi problema risolto (quasi).

 

I 40 miliardi di stelle della Via Lattea, la galassia nella quale si trova la Terra 

In questa ipotetica sfera di 93 miliardi di anni luce di diametro troviamo una infinità di agglomerati di stelle dette Galassie ognuna delle quali comprende una media di circa 300 miliardi di stelle, ognuna delle quali, in media possiede qualche pianeta, spesso più di uno. La nostra Terra, per avere una idea, si trova in una galassia detta comunemente Via Lattea e che contiene 400 miliardi di stelle. Ha un diametro di circa 100.000 anni luce. Sul numero di Galassie presenti si ha una stima recente data da un team di ricercatori guidato da Christopher Conselice dell’Università di Nottingham, che ha utilizzato i dati della campagna di studi Goods (Great Observatories Origins Deep Survey), con osservazioni del telescopio orbitale Hubble. Sono circa 2000 miliardi. Pertanto il numero di stelle presenti nell’universo diventa un numero non più percepibile quantitatiamente, tanto è enorme. Inoltre c’è da discutere anche sulla nascita del nostro Universo. Perché il modello più accreditato al momento parla di un Big Bang, cioè uno scoppio sulla natura del quale nulla si sa. A questo proposito, cioè per chiarire cosa c’era prima, vi sono due teorie che danno una qualche spiegazione. Quella quantistica e la Teoria delle Stringhe che presuppone un brodo primordiale atemporale ed infinito di 26 dimensioni in cui non esiste materia ma solo energia formata da agglomerati filamentosi che vibrano. A seconda dei modi di vibrare e di combinarsi di questi agglomerati si formano “gli universi” di dimensioni a scalare fino, si presume, alla nostra tipologia che è tridimensionale. Ma di universi che si formano, si sviluppano e vengono riassorbiti nel brodo a 26 dimensioni ve ne sono un numero spropositato di circa 10 elevato a 500. In questo numero non ben comprensibile di universi e galassie si inserisce il nostro universo con la nostra galassia ove siamo noi, minuscolo pianeta che orbita attorno ad una stella “nana gialla”.

 

La vita è presente solo sulla Terra? Ipotesi presuntuosa e probabilisticamente impossibile

Pensare che in tutto questo vi sia solo il nostro pianeta abitato da vita intelligente è assolutamente presuntuoso e probabilisticamente impossibile. Da studi probabilistici nella nostra galassia dovrebbero esistere almeno alcune dozzine di civiltà attive, assumendo come ipotesi probabile che ci vogliono 5 miliardi di anni affinché su un pianeta si formi vita intelligente, come per la Terra. Questo numero è dato da un calcolo chiamato limite astrobiologico copernicano». Partendo da questa ipotesi, ad oggi i calcoli danno un numero (limite inferiore) di circa 36 civiltà intelligenti presenti nella nostra galassia. Il che dà una ipotesi di una civiltà intelligente ogni 17.000 anni luce. Ovviamente nulla si presume circa il livello evolutivo di una civiltà di questo tipo. Potrebbe esistere una civiltà che ha un miliardo di anni più della nostra per esempio, con quello che comporta in termini di capacità tecnologica e di conseguente spostamento all’interno della nostra galassia o fuori di essa.

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