Cosa c’entra l’attuale assessore Elvira Amata con i buoni risultati ottenuti dal turismo culturale siciliano nel 2022?

5 gennaio 2023
  • Il merito di questi risultati è del passato Governo regionale. L’attuale assessore Elvira Amata farebbe bene a riconoscerlo
  • L’ex assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà, al quale va il merito di questi risultati, aggiunge che negli uffici di questo assessorato ci sono vuoti di organico. Com’è possibile che ciò avvenga con oltre 17 mila dipendenti regionali?  

Il merito di questi risultati è del passato Governo regionale. L’attuale assessore Elvira Amata farebbe bene a riconoscerlo

Per il turismo culturale della Sicilia le cose non vanno male. “Il 2022 – si legge in un comunicato dell’assessorato regionale ai Beni culturali – è stato un anno da record per i parchi archeologici e i principali musei siciliani. Sono state, infatti, oltre tre milioni e 300 mila le visite registrate, quasi il doppio rispetto al milione e 700 mila del 2021. Punta di diamante il Parco di Naxos Taormina che, con il sito archeologico, il Teatro greco e Isola Bella, fa registrare 844.542 visitatori a fronte dei 352.484 dell’anno precedente (+139%). Segue il Parco della Valle dei Templi con 809.513 (quasi l’82% in più rispetto ai 445 mila del 2021) e il parco di Siracusa con i 764.853 del 2022 a fronte dei 254.713 ingressi del 2021 (+200%)”. Commenta  l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Elvira Amata, che con questi risultati non ha nulla a che vedere, visto che si tratta di un risultato ottenuto dal precedente Governo: “Uno straordinario successo che conferma il crescente interesse verso i nostri luoghi della cultura. Stiamo investendo molte risorse nell’adeguamento delle strutture per renderle sempre più accessibili alle esigenze dei diversi visitatori e nella digitalizzazione del patrimonio culturale, così da rendere i nostri beni più fruibili e dinamici anche nella capacità di offrire prodotti più stimolanti e attrattivi. I Parchi e i musei siciliani sono pronti ad affrontare una sfida che passa attraverso il rafforzamento delle collaborazioni internazionali e la definizione di una programmazione che consenta di coinvolgere per tempo un turismo internazionale. Parchi e musei non sono solo i luoghi della cultura e della bellezza ma rappresentano, insieme all’ambiente e al paesaggio, alle tradizioni e alla cultura eno-gastronomica, ciò che rende la Sicilia unica agli occhi del mondo. Investire in cultura – conclude Amata – vuol dire dare respiro alla creatività e all’economia dei territori”. Qualche parola su chi l’ha preceduto l’attuale assessore poteva anche spenderla. Noi abbiamo criticato spesso il passato Governo regionale di Nello Musumeci, soprattutto nel settore della prevenzione degli incendi boschivi e nella gestione del Bilancio, ma i beni culturali sono stati gestiti bene: e questo gli va riconosciuto. Ma continuiamo a leggere i risultati  del 2022: “Numeri significativi anche per la Villa romana del Casale di Piazza Armerina visitata da 253.167 persone e per i parchi di Selinunte e Segesta con rispettivamente 252.500 e 239.381 biglietti staccati. Trend in crescita anche per musei e siti di rilievo come il Chiostro di Monreale, che sfiora le 250 mila presenze, il museo archeologico regionale Antonio Salinas, che chiude l’anno con 58.233 visitatori, e la Zisa di Palermo, con 49.761 ingressi. Triplicate le presenze al Museo regionale di arte moderna e contemporanea Riso del capoluogo siciliano, che passa da 6.559 a 21.246 ingressi. Bene anche il museo Interdisciplinare di Messina che con 22.419 visitatori, raggiunge quasi il 161% in più rispetto al 2021”.

 

L’ex assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà, al quale va il merito di questi risultati, aggiunge che negli uffici di questo assessorato ci sono vuoti di organico. Com’è possibile che ciò avvenga con oltre 17 mila dipendenti regionali?  

C’è anche un comunicato dell’ex assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà: “I numeri importanti di ingressi registrati nei parchi archeologici e nei musei siciliani nel 2022 sono la dimostrazione che, quando si dedica attenzione e amore verso il patrimonio culturale, insieme a una programmazione e ad una «visione», le risposte positive non tardano ad arrivare. È lo stesso principio per cui la Sicilia è risultata essere la prima regione d’Italia per risorse economiche del PNRR Cultura e la seconda in assoluto per numero di progetti approvati fra il 2021 e il 2022. E questo, grazie al grande lavoro che abbiamo fatto negli anni scorsi, che non è passato inosservato. Non esiste il caso, ma si tratta di risultati, che nonostante le oggettive difficoltà connesse alle chiusure dovute alla pandemia, sono l’effetto di scelte ben precise di politica culturale – aggiunge Samonà – e questa si costruisce con idee, metodo e competenza. È per questo che occorre partire da questi numeri per dare stabilità all’offerta culturale, facendo in modo che le politiche di valorizzazione del patrimonio culturale, che abbiamo messo in atto negli ultimi anni, divengano stabili e prioritarie nell’agenda di governo. Non si può, nel commentare questi dati, non fare un plauso ai direttori e al personale dei musei, delle soprintendenze e dei parchi archeologici che lavorano con passione e abnegazione in condizioni, a volte, di difficoltà. La crescita diverrà costante – conclude l’ex assessore Samonà – se, poi, oltre alle azioni di promozione e valorizzazione, si infonderà nuova linfa vitale al sistema dei beni culturali siciliani, attraverso procedure concorsuali che – come da me richiesto nel Marzo del 2022 con una nota inviata all’assessorato Funzione Pubblica – possano far entrare nei ruoli regionali archeologi, storici dell’arte, bibliotecari, restauratori e più in generale, professionisti del settore, che colmino i vuoti di organico che purtroppo nei decenni si sono fatti sempre più ampi e che rischiano di vanificare ogni sforzo. A questo proposito, la linea tracciata su scala nazionale in questi mesi dal Ministero della Cultura e dal Ministro, Gennaro Sangiuliano, costituisce un interessante e positivo esempio e un punto di riferimento da non sottovalutare”. Anche l’ex assessore Samonà, come l’attuale assessore alla famiglia e al Lavoro, Nuccia Albano, sottolinea i vuoti di organico. la cosa è alquanto strana: possibile che con oltre 17 mila dipendenti l’amministrazione regionale presenti vuoti di organico?

Foto Wikipedia

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