- Affrontiamo la questione con Mario Pagliaro, che qualche anno fa ha ipotizzato l’aumento del prezzo del pane
Spesso non ci accorgiamo dell’aumento del prezzo del pane perché, soprattutto nelle città, si acquistano le forme di pane senza fare molto caso al peso, così un aumento del costo di una forma di pane di 10 centesimi passa quasi inosservata
Torniamo a scrivere dell’aumento del prezzo del pane. Affrontiamo il tema con Mario Pagliaro, che molto tempo fa, intervistato da noi, ha previsto che il prezzo
del pane sarebbe aumentato in modo drastico. E così è stato. Ormai acquistare il pane a 5 euro al Kg è quasi normale. Il dato sfugge a tanti consumatori perché, soprattutto nelle grandi città, si acquista il pane non facendo caso al prezzo di questo prodotto al Kg. Succede quando si è abituati ad acquistare una certa forma di pane e solo chi è attento si accorge che una forma di pane che – per citare un esempio – acquistava a 70 centesimi di euro è passata a 80 centesimi di euro. Lì per lì la novità non viene percepita. Lo percepisce, invece, la ‘tasca’, perché 10 centesimi di euro al giorno in un mese sono tre euro e in un anno sono 36 euro di spesa in più per una forma di pane. Se una famiglia media di quattro persone porta in tavola due forme di pane tra pranzo e cena l’aumento del costo del pane annuo per questa famiglia è stato di 72 euro. Se poi scopriamo – che è quanto avvenuto e quanto continua ad avvenire – che nel corso di un anno il prezzo della ‘forma’ di pane è cresciuto di 20 centesimi tutto raddoppia! Se poi pensiamo alle famiglie un po’ più numerose che consumano un Kg, un Kg e mezzo di pane al giorno, se facciamo quattro conti, capiamo che cosa significa convivere con l’inflazione che colpisce un prodotto di ogni giorno!
Ma proviamo a farci raccontare come stanno le cose da Mario Pagliaro, che segue da tempo l’andamento del prezzo del pane. Allora, Pagliaro, è una nostra sensazione oppure il prezzo del pane continua ad aumentare costantemente anche in Sicilia?
“Certo, è così, il prezzo del pane in Sicilia continua a crescere. Non lo sanno in molti, ma i prezzi dei generi alimentari di largo consumo vengono rilevati mensilmente dallo Stato, anche attraverso i Comuni, e pubblicati online sotto forma di prezzi minimi, massimi e prezzo medio all’interno del territorio provinciale. E’ sufficiente andare sul sito del Ministero (come potete leggere qui), e riscontrare come ad Ottobre del 2021, nella provincia di Palermo, il prezzo medio fosse 4.06 euro al chilo. Tre mesi prima, a Luglio, il prezzo medio era di 3,89 euro al chilo. Ad inizio di quest’anno, a Gennaio, il prezzo più alto era di 4 euro/kg. Nove mesi dopo era passato a 5 euro/kg. Siamo ormai alla fine dell’anno, e lei stesso si sarà accorto come in molti panifici il prezzo superi abbondantemente i 5 euro/kg”.
Il prezzo del grano tenero è diminuito. Dobbiamo dedurre che gli aumenti del prezzo del pane siano legati all’aumento spropositato del prezzo dell’energia. E’ così?
“E così. L’effetto dell’aumento fuori controllo del costo dell’energia, in particolare di quella elettrica, ha fatto schizzare all’insù i prezzi. E’ vero, il prezzo del grano tenero è diminuito. Ma il costo dell’elettricità è aumentato talmente tanto da far risultare i costi di produzione radicalmente aumentati. Per recuperarli, i molini vendono la farina ai panificatori a prezzi sempre più alti. Nello stesso sito del Ministero potrete verificare come, a inizio di quest’anno, il prezzo della farina venduta nei supermercati fosse di 0.79 euro al chilo a Gennaio e di 0,99 euro al chilo ad Ottobre. Naturalmente, i panificatori comprano grandi quantità di farina in sacchi da decine di kg, e non singole confezioni da 1 kg come le famiglie. Ma l’entità dell’aumento è la stessa: +25% in 9 mesi, e oltre”.
Foto di prima pagina tratta da Primo Comunicazione
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