Due milioni di euro per i quattro Parchi archeologici della Sicilia. E i 9 miliardi di euro scippati alla sanità siciliana?

24 dicembre 2022
  • Si tratta dei fondi che fanno capo al Pnrr che solo per il 20% vengono destinati al Sud e alla Sicilia. L’80% di tali fondi va alle Regioni del Nord Italia 
  • La divisione di ‘sti quattro soldi ai Musei archeologici siciliani

Si tratta dei fondi che fanno capo al Pnrr che solo per il 20% vengono destinati al Sud e alla Sicilia. L’80% di tali fondi va alle Regioni del Nord Italia 

Ogni tanto il Ministero dei Beni culturali si ricorda che i fondi possono essere inviati anche in Sicilia. Non sono fondi ordinari dello Stato, che sono riservarti quasi tutto al Nord Italia. Si tratta di risorse del Pnrr: 2 milioni di euro del Pnrr per finanziare progetti di digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura all’interno di quattro Parchi archeologici della Sicilia. E’ importante non lasciarsi trarre in inganno: riordiamoci che, per ogni milione di euro, a valere sui fondi del Pnrr, che vengono assegnati al Sud e alla Sicilia, 4 milioni di euro vengono assegnati alle Regioni del Nord Italia. Questo schema riguarda tutta la spesa del Pnrr che, per l’80%, va al Nord Italia e solo per il 20% nel Sud e in Sicilia. Ricordiamoci, da siciliani, che i Governi di Giuseppe Conte e il Governo di Mario Draghi hanno penalizzato il Sud e la Sicilia per favorire il Nord Italia. La stessa cosa sta facendo il Governo di Giorgia Meloni, con la connivenza dell’attuale Governo regionale di Renato Schifani, che in queste ore ha deciso di rinunciare – a nome di 5 milioni di siciliani che non gliel’hanno chiesto – a circa 9 miliardi di euro che lo Stato ha scippato alla sanità pubblica siciliana firmando con il Ministro leghista-colonialista all’Economia, Giancarlo Giorgetti, un accordo che penalizza la sanità siciliana e gli stessi siciliani. Ciò posto, vediamo cosa racconta l’assessore regionale ai Beni culturali della Sicilia, Elvira Amata:

 

La divisione di ‘sti quattro soldi ai Musei archeologici siciliani 

“Il Museo Griffo, nel Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, diretto da Roberto Sciarratta, riceverà un contributo di circa 500 mila euro – leggiamo nel comunicato dell’assessore Amata -. Destinato circa lo stesso ammontare anche al Parco archeologico di Naxos-Taormina, diretto da Gabriella Tigano, che userà i fondi per rendere sempre più fruibili il museo e il sito archeologico di Naxos, e al Parco archeologico delle Isole Eolie, diretto da Rosario Vilardo, che provvederà ad abbattere le barriere fisiche, cognitive e sensoriali all’interno del Museo Luigi Bernabò Brea. Il coinvolgimento degli istituti scolastici ed universitari e delle associazioni di cittadini attive sul territorio, aiuterà, inoltre, a implementare servizi di didattica innovativa ed esperienze tattili, nell’ambito del concetto “Vietato non toccare. Il Parco archeologico di Segesta, diretto da Luigi Biondo, con circa 400 mila euro, propone invece un progetto destinato a migliorare l’accesso ai non vedenti e ad attivare laboratori per i non udenti. Le risorse consentiranno, attraverso l’uso di materiali eco-compatibili, di rendere più agevole il percorso per il tempio e riproporre il ‘propileo’, l’antico percorso sacro”. “Un’importante affermazione dei parchi archeologici della Sicilia – sottolinea l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata – che dimostrano di avere voglia di fare e progettare, nonostante le oggettive difficoltà operative. Queste risorse facilitano il processo di adeguamento delle strutture e di modernizzazione della proposta dei Parchi archeologici regionali che sempre più vogliono diventare centrali nella offerta culturale dell’Isola. Digitalizzazione, innovazione tecnologica e rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi sono lo strumento per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura”.

Imera foto Wikipedia

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