Quando in Calabria si producevano le più belle motociclette dell’epoca ma ci pensò l’Italia a distruggere Vincenzo Bruzzese

11 dicembre 2022
  • La storia di Vincenzo Bruzzese grande imprenditore della Calabria massacrato nell’Italia fascista

“I MERIDIONALI NON DOVRANNO PIU’ ESSERE IN GRADO DI INTRAPRENDERE”

Carlo Bombrini, genovese, amico di Cavour e Mazzini, governatore della neocostituita Banca d’Italia e fondatore dell’Ansaldo, diretta concorrente delle officine napoletane di Pietrarsa dalla quale dirotto’ tutte le commesse indirizzandole alla sua fabbrica. Questa è l’Italia miei cari. Mai smentitasi… cosi’ come si evince nell’ennesimo crimine qui di seguito ben narrato da un nostro conterraneo, Giovanni Vado.
“Nel 1931 la OMC 175 venne messa sul mercato, subito apprezzata e venduta in tutta Italia, in ragione dell’ottimo rapporto tra qualità e prezzo. L’anno seguente, 12 moto OMC aprirono la sfilata dei centauri su via dell’Impero, durante le celebrazioni per il decennale della Marcia su Roma (foto a destra tratta da Comitati delle Due Sicilie).
Il successo non intaccò minimamente il furore creativo di Bruzzese che già lavorava ai nuovi motori da 250 e 500 cm³, ad un misterioso velivolo a decollo verticale definito “motocicletta dell’aria” e ad un motore stellare per l’aereo, il cui progetto venne approvato, nel 1933, dal Ministero dell’Aeronautica che stanziò la cifra di ₤ 20.000.000 per la sua futura produzione.
Tutto sembrava procedere a gonfie vele, quando Vincenzo Bruzzese fu artatamente accusato per l’ammanco pari a ₤ 6.000.000 che aveva provocato il fallimento della Banca Popolare di Gerace. Immediatamente arrestato, l’industriale fu condannato e dichiarato il fallimento della OMC, nel tempo record di poche settimane.
Nonostante l’ostinata resistenza degli operai che rimasero sul posto di lavoro, anche senza stipendio, nel corso del 1934, il curatore fallimentare nominato allo scopo di riavviare la produzione, tale ing. Franco, smembrò l’azienda, vendette i macchinari, licenziò le maestranze e lasciò che la documentazione contabile e tecnica andasse dispersa o distrutta.
Terminava così, dopo un decennio di successi, la breve esperienza delle Officine Meccaniche Calabresi di LOCRI… Quattro anni dopo l’arresto, il Tribunale di Salerno riconobbe l’innocenza di Vincenzo Bruzzese, anche individuando i responsabili del fallimento della OMC tra i maggiori azionisti della banca fallita e addebitando loro la rifusione dei danni.
Purtuttavia, l’azienda era ormai scomparsa e le lungaggini burocratiche, la perdita del prezioso archivio tecnico, seguite dalla seconda guerra mondiale, tolsero a Bruzzese ogni possibilità di ricominciare. Durante la sua carcerazione, egli aveva amaramente e profeticamente scritto nei suoi diari:
« Mai più, ricordatevelo, nel vostro paese risorgerà un simile faro di civiltà e benessere. (…) E ricordate pure, voi abituati ancora a vivere sulla grettezza del sentimento “borghese”, che nulla sapete creare, benché straricchi, per il progresso civile della regione.»

Tratto dalla pagina Facebook Stato Magna Grecia – Due Sicilie

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