Il Tram di Palermo ‘inghiottirà’ via Libertà così hanno deciso il Sindaco Lagalla e il Consiglio comunale/ MATTINALE 880

5 dicembre 2022
  • Ricordate cosa diceva il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla in campagna elettorale sul Tram in via Libertà? La coerenza prima di tutto… Bravissima come sempre la consigliere comunale Giulia Argiroffi
  • Centrodestra e centrosinistra insieme appassionatamente per spartirsi la ‘torta’ del Tram 
  • Dalle 300 moschee che Federico II fu costretto ad abbattere ad oggi, a Palermo, chi amministra la cosa pubblica deve eliminare una parte del passato. Si chiama legge del tanto peggio tanto peggio  

Ricordate cosa diceva il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla in campagna elettorale sul Tram in via Libertà? La coerenza prima di tutto… Bravissima come sempre la consigliere comunale Giulia Argiroffi

A Palermo, tranne rare eccezioni, gli amministratori cittadini successivi sono sempre stati uguali o peggiori dei precedenti. Alla legge del tanto peggio tanto peggio, che inizia con Federico II di Hohenstaufen, non sta sfuggendo l’attuale Sindaco Roberto Lagalla. Ricordiamo ancora un nostro amico direttore di una radio che, avendo letto un nostro articolo, dove scrivevamo con qualche settimana di anticipo che l’amministrazione Lagalla avrebbe detto sì al progetto del Tram in via Libertà, su Facebook, in privato, ci diceva: “Guarda che non è così, il candidato Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha detto di essere contrario al Tram di Palermo in via Libertà”. A noi, in realtà, era arrivata, nei giorni precedenti, una ‘soffiata’ su una riunione ‘riservata’ nella quale gli esponenti di centrosinistra si erano incontrati con gli esponenti del centrodestra per trovare la ‘quadra’ sugli appalti ferroviari di Palermo, Tram cittadino in testa. Si era ancora in campagna elettorale per le elezioni comunali ed era ancora in carica il vecchio Consiglio comunale. Ebbene, due settimane dopo o giù di lì, ecco che si riunisce il vecchio Consiglio comunale di Palermo. Ebbene, dopo aver bloccato per cinque anni il Tram in via Libertà e, in generale, dopo aver polemizzato, per cinque anni, sul progetto del Tram di Palermo – sulle cui procedure amministrative seguite pende ancora un ricorso presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA, che chissà perché non si pronuncia: già, perché ancora ritardi in questo pronunciamento? – che fa il Consiglio comunale uscente? Approva il progetto del Tram di Palermo in via Libertà! Potenza della spartizione degli appalti!  Pensate un po’, partiti politici come Fratelli d’Italia, la Lega, Italia Viva e Forza Italia che fino ad allora, almeno in maggioranza, si erano sempre opposti al Tram in via Libertà uscivano allo scoperto! Su 40 consiglieri comunali gli unici ad opporti al progetto sono stati Fabrizio Ferrandelli, Giulia Argiroffi, Ugo Forello, Cesare Mattaliano e Leonardo Canto. Questo avveniva a meno di 20 giorni dal voto per le elezioni comunali che poi sanciranno l’elezione di Lagalla Sindaco e la vittoria del centrodestra (o di Pirro, per i palermitani che pensavano di cambiare).

 

Centrodestra e centrosinistra insieme appassionatamente per spartirsi la ‘torta’ del Tram 

Oggi il Consiglio comunale di Palermo – quello che si è insediato dopo le elezioni comunali della scorsa Primavera – ha ribadito il sì al Tram in via Libertà. A Palermo, si sa, gli appalti sono appalti e cui picciuli un si babbia! Soprattutto se ‘a pentula vuggghi pi tutti… Da quello che leggiamo, una delle poche figure politiche cittadine che è rimasta coerente è la consigliera comunale Giulia Argiroffi che, sulla propria pagina Facebook posta una foto (che trovate sopra) con le seguenti parole: “Li avete votati perché avevano promesso di rivedere l’affare Tram? Tutte le battaglie in aula e le promesse elettorali, ieri sono state svelate per quello che erano: strumenti, che una volta raggiunto il potere possono essere calpestate. La tratta in via libertà del #tram, nonostante non si possa fare, non ci siano i soldi, non sia utile alla mobilità, non sia sostenibile, nonostante su questo si sono portate avanti battaglie e promesse… Ora anche per loro va bene!
#osopalermo #affaretram #palermo #consiglio”. Un’altra consigliera comunale che, nella passata consiliatura, si è battuta contro il Tram in via Libertà è Sabrina Figuccia, oggi assessore comunale della Giunta Lagalla. Ecco, noi siamo stupiti di vedere Sabrina Figuccia far parte ancora dell’attuale amministrazione comunale. Noi la conosciamo da anni: Sabrina Figuccia è una persona coerente e seria e, proprio per questo, riteniamo che non dovrebbe associare il suo nome a quello dell’attuale Sindaco di Palermo, Lagalla. E’ una questione di coerenza, che nella vita politica è tutto. Non si può restare nella Giunta di un Sindaco che in campagna elettorale diceva una cosa e poi, da Sindaco, si comporta in modo opposto. Il problema non è la Lega che, con il segretario Matteo Salvini Ministro delle Infrastrutture ormai si occupa solo di appalti. C’ì, ribadiamo, una questione di coerenza politica che trascende i fatti politici nazionali.

 

Dalle 300 moschee che Federico II fu costretto ad abbattere ad oggi, a Palermo, chi amministra la cosa pubblica deve eliminare una parte del passato. Si chiama legge del tanto peggio tanto peggio  

Così torniamo alla legge del tanto peggio tanto peggio. Torniamo indietro nel tempo, alla disperazione di Federico II, che non avrebbe mai voluto abbattere le 300 moschee di Palermo, tante se ne contavano allora. Ma il Papa era il Papa ed era un grande rompiscatole. O Federico abbatteva le moschee, o si beccava la scomunica. Alla fine Federico II la scomunica se la beccò lo stesso perché il Papa di allora, Gregorio IX, sosteneva che l’imperatore perdeva tempo e, forse, sottobanco, si voleva mettere d’accordo con il Sultano (cosa che poi si rivelò vera). Insomma, una Crociata – la sesta – senza spargimento di sangue per la Chiesa di allora non andava bene. Un po’ come oggi l’Unione europea che non invia più armi in Ucraina: non sia mai! La Crociata, Federico II, la fece come diceva lui, senza guerra, ma le 300 moschee di Palermo fu costretto ad abbatterle. Allora – come nella Palermo di oggi con i milioni di euro per gli appalti – con ‘ste cose non si babbiava. Da allora ad oggi, a Palermo, si è molto edificato e, contemporaneamente, si è molto distrutto. Noi non siamo molto bravi con il computer. In un programma di Google, per esempio, abbiamo osservato Mondello e Valdesi visti dall’alto nell’anno 2000 e poi la stessa area, sempre vista dall’alto, circa 20 anni dopo. Ebbene, è impressionante notare come il cemento in questa area sia quasi raddoppiato in appena vent’anni senza bisogno di Ciancimini, Limi e ‘Sacchi di Palermo’ vari! Superfluo aggiungere che Mondello era un’area paludosa bonificata nei primi del ‘900. E’ una zona fragile, che avrebbe bisogno di urgenti interventi idraulico-forestali, soprattutto in tempi di cambiamenti climatici. Invece cosa vuole fare il Comune di Palermo? La linea di Tram anche a Mondello al posto degli interventi idraulico-forestali! In pratica, altro cemento! Magari ne torneremo a parlare dopo qualche evento meteorico, non si sa mai… Così, oltre a sminchiare via Libertà si continua a cementificare anche Mondello…

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti