Il tetto al contante a mille euro “sfavorisce la nostra economia. Siamo in un mercato europeo in cui il tetto al contante funziona solo se lo hanno tutti”, aggiunge.
“Negli ultimi 10 anni l’anno in cui si è registrato il più basso tasso di evasione è stato il 2010, quando il tetto al contante era di 5 mila euro. Per paradosso più è basso il tetto al contante e più si rischia l’evasione – spiega Meloni -. Se non posso spendere legalmente delle somme, che ho per mille ragioni, tenderò a farlo in nero. Quindi più abbassi il tetto al contante più favorisci l’evasione”.
Riguardo al Pos, “il governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare pagamenti elettronici per piccoli importi – dice ancora il premier -. Fino a 60 euro non vorremmo obbligare gli esercenti. La soglia è indicativa, potrebbe essere più bassa, ma questo è uno dei temi con cui è aperto un dialogo con l’Europa. Vedremo come andrà a finire l’interlocuzione con la Commissione europea”.
“La moneta elettronica è un servizio che ha un costo, che è a carico dell’essercente. L’obbligo per importi molto bassi incide tantissimo sui commercianti. Se posso dare loro una mano lo farò”, aggiunge Meloni.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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