Sul Titanic

Addio a Nino Mannino comunista di altri tempi e avversario dei mafiosi e primo Sindaco in Sicilia ad abbattere le ville abusive

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  • E’ stato un vero politico di sinistra e ha sempre lottato contro mafiosi e prepotenti 
  • Negli anni ’70 è stato in prima fila nel difendere gli operai del Cantiere Navale
  • Gli anni del ritorno di Pio La Torre in Sicilia, l’elezione alla Camera dei deputati e, negli anni ’90, la battaglia contro l’abusivismo edilizio da Sindaco di Carini
  • Nino Mannino e l’orlandismo

E’ stato un vero politico di sinistra e ha sempre lottato contro mafiosi e prepotenti 

Ha lasciato questo mondo Nino Mannino (nella foto in alto a sinistra con Gianni Parisi, altro dirigente storico del PCI siciliano) comunista di altri tempi, uno dei dirigenti più coerenti e più seri della sinistra di Palermo. Con lui se ne va un pezzo della storia politica del capoluogo siciliano e di Carini, la cittadina dove era nato e che ha amministrato da Sindaco negli anni ’90 combattendo mafiosi e speculatori. E’ bene ricordare – soprattutto alle giovani generazioni – che c’è stato un periodo in cui l’Antimafia politica è stata una cosa seria e rischiosa e non le pagliacciate tornacontiste iniziate nella seconda metà degli anni ’80 e ancora in parte operanti. Nino Mannino – che non sappiamo perché viene ricordato per i diritti civili – è stato un politico di razza. Nulla contro i diritti civili, anzi. Ma ricordare un dirigente politico del calibro di Nino Mannino per i diritti civili è riduttivo. Classe 1939, Nino Mannino ha cominciato a fare politica da ragazzo, ricoprendo nei primi anni ’60 la carica di segretario della FGCI. Al di là delle celebrazioni di queste ore, va detto che Nino Mannino è stato un personaggio scomodo, per la vecchia e per la nuova mafia, per la vecchia Antimafia e per la finta Antimafia. Uomo di partito, certo. Ma anche uomo contro. Capace di prendere posizioni impopolari, anche all’interno del suo partito.

Negli anni ’70 è stato in prima fila nel difendere gli operai del Cantiere Navale

Per quello che noi sappiamo, Nino Mannino, segretario del PCI di Palermo nel 1972, è stato in prima fila nel difendere i lavoratori del Cantiere Navale del capoluogo dell’Isola. Oggi il Cantiere Navale, in città, ha sempre un ruolo importante: ma negli anni ’60 e negli anni ’70 quando gli operai del Cantiere Navale scioperavano la città di riempiva di tute blu. Chi scrive, nei primi anni ’70, ha avuto la fortuna di vedere sfilare le tute blu per le vie di Palermo: una lunga fila che cominciava da via dei Cantieri e finiva in via Libertà: uno spettacolo! Del Cantiere Navale di Palermo di quegli anni si raccontavano tante storie: che c’erano le vere lotte per i diritti sociali, che c’erano anche i ‘crumiri’ chiamati i “mao mao”, che c’era la mafia che s’intrufolava nei sabappalti. Nino Mannino era con gli operai del Cantiere Navale e contro mafiosi e prepotenti, prima come segretario del PCI di Palermo, poi, nel 1974, da segretario della federazione provinciale del capoluogo della Sicilia. Si occupava anche del Comune di Palermo. Noi, nella metà degli anni ’70, lo ricordiamo come un vero e fiero avversario di Vito Ciancimino. Vero avversario perché, al Consiglio comunale e nella politica cittadina c’era chi, a parole, si diceva avversario di Ciancimino e poi, nei fatti, partecipava alle spartizioni. Nino Mannino non è mai stato tra questi ultimi. Una sera di fine anni ’90, quando da Sindaco di Carini era diventato la disperazione di mafiosi e ‘banditi’ vari, ci fece sorridere quando ci raccontò di un dirigente socialista di Palermo, suo grande amico, che, dall’auto sulla quale viaggiava insieme con lo stesso Nino Mannino, fece con la mano il verso della pistola all’indirizzo dell’auto sulla quale, nel sedile posteriore, viaggiava Vito Ciancimino che aprì il finestrino e cominciò a inveire contro di loro. Erano gli anni in cui a Palermo si sparava e Ciancimino non aveva gradito, come dire?, l’associazione…

 

 

Gli anni del ritorno di Pio La Torre in Sicilia, l’elezione alla Camera dei deputati e, negli anni ’90, la battaglia contro l’abusivismo edilizio da Sindaco di Carini

Oggi, si sa, nel ricordare Pio La Torre, il segretario del PCI siciliano trucidato il 30 Aprile del 1982 a Palermo, insieme con il suo autista Rosario Di Salvo, tutti, nell’ex PCI, si professano amici di La Torre. Nel 1980, quando La Torre torna in Sicilia, dove era stato dirigente del partito negli anni ’60, non tutti nel PCI apprezzano la scelta del partito. E, soprattutto, non tutti nel PCI siciliano plaudono alla sua nomina a segretario regionale. Agli atti, per chi ha un po’ di memoria storica, c’è anche qualche manifestazione di dissenso piuttosto rumorosa, perché La Torre faceva parte di un’ipotetica “destra del PCI”. Ebbene, pur essendo un uomo politico di sinistra a 24 carati, Nino Mannino non era tra questi dirigenti del PCI siciliano che criticavano la Torre, dirigenti dell’ormai ex PCI che oggi sembra non siano mai esistiti…  Ma noi, anche se eravamo appena ventenni, li abbiamo intravisti e qualcosa ricordiamo e qualche altra cosa l’abbiamo anche letta. Nel 1983 Nino Mannino viene eletto alla Camera dei deputati e va a fare parte della Commissione nazionale Antimafia. Verrà rieletto nel 1987 e resterà deputato nazionale fino al 1992.

 

Nino Mannino e l’orlandismo

Nino Mannino va ricordato anche per le posizioni che ha assunto durante gli anni di Leoluca Orlando Sindaco di Palermo. All’inizio ha appoggiato tale esperienza, come del resto tutto il PCI, da Palermo a Roma. Man mano che passavano gli anni il suo atteggiamento mutava. Anche perché veniva avanti una generazione di post comunisti molto diversi da Nino Mannino. Nomi non ne facciamo, anche perché parlano i fatti: mentre Nino Mannino, a Carini – caso unico allora in Sicilia – dava il via all’abbattimento delle ville abusive costruite in riva al mare che, oltre a deturpare il paesaggio, avevano, di fatto, privatizzato tratti di costa, a Palermo si salvavano le ville di Pizzo Sella e si dava il via alla ‘cementificazione’ selvaggia di Mondello e di altre aree del capoluogo siciliano con qualche piccola variazione sul tema rispetto alle speculazioni dei decenni precedenti. Negli ultimi quindici anni abbiamo incontrato Nino Mannino solo qualche volta, in genere in occasione di qualche convegno. Ogni volta rivederlo era un piacere. Era un vero uomo di sinistra, un vero avversario della mafia e dei prepotenti. E soprattutto della borghesia mafiosa. Era un saggio che conosceva molto bene la vita politica di Palermo e provincia. Una bella persona.

Foto Centro studi Pio la Torre  

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