Agricoltura

Mercati agricoli: crollano i consumi di uva da tavola zucchine e peperoni

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  • I dati – riportati da ITALIA FRUIT NEWS – fanno riferimento all’andamento degli acquisti nella grande distribuzione organizzata lo scorso Settembre
  • Male i volumi di zucchine e peperoni

I dati – riportati da ITALIA FRUIT NEWS – fanno riferimento all’andamento degli acquisti nella grande distribuzione organizzata lo scorso Settembre

Sotto il titolo “Ecco chi ha favorito l’Autunno caldo” va un’analisi delle vendite di frutta e verdura nella Grande distribuzione organizzata (Gdo). E’ una carrellata di dati importante, pubblicata da ITALIA FRUIT NEWS – per capire che cosa sta succedendo un un segmento del mercato agroalimentare in tempo di inflazione. I dati fanno riferimento al settembre di quest’anno. L’articolo utilizza la parola “baratro” per segnalare l’andamento non certo positivo dei consumi (- 5%). La frutta pè il settore che presenta maggiori problemi, con le eccezioni di pesche e nettarine che presentano “numeri di tutto rispetto: +2,5% a valore e +9,7% a volume”. Il perché questi due frutti siano andati bene viene spiegato dalle condizioni meteorologiche favorevoli e dai prezzi abbordabili. E’ andata male – e continua ad andare male – invece l’uva da tavola, che presenta un drastico calo dei consumi. – 17,2%. Di solito, a Settembre, i consumi di uva vanno su, mentre quest’anno c’è stato un calo vertiginoso. Perché? Questa è una bella domanda: ed è una domanda che dovrebbero cominciare a porsi i produttori di uva da tavola, a cominciare dagli agricoltori pugliesi e anche dai produttori di uva Italia della Sicilia, da Canicattì (provincia di Agrigento) a Mazzarrone (provincia di Catania). E’ evidente che, nei rapporti con i consumatori, qualcosa, per ciò che riguarda l’uva da tavola, non sta funzionando. Ma oltre ai produttori di uva da tavola, la domanda andrebbe posta ai consumatori: cos’è che non convince, oggi, dell’uva da tavola? Perché si registra un calo così marcato nei consumi? I prezzi sono troppo elevati? O i consumatori – per esempio – oggi preferiscono l‘uva da tavola apirene, cioè priva di semi. L’argomento merita di essere approfondito da un’analisi di mercato. Noi ci limitiamo a segnalare che mentre in Puglia, bene o male, la Regione sta intervenendo a sostegno degli agricoltori che producono uva da tavola, in Sicilia, in questo momento, non c’è nemmeno il nuovo assessore all’Agricoltura.

Male i volumi di zucchine e peperoni

Proseguendo con lo scenario di mercato dell’ortofrutta di settembre raccontato da ITALIA FRUIT NEWS, notiamo che banane e mele tutto sommato hanno tenuto la posizione (perdono l’1% del mercato), mentre i kiwi perdono 12,5 punti percentuali (che non sono affatto pochi!), seguiti a ruota da prugne e susine che perdono 11,4 punti percentuali. C’è invece un lieve aumento per le pere, che guadagnano 0,5 punti percentuali. Per le verdure si fa sentire l’inflazione, anche se gli effetti negativi non sono generalizzati. Le cipolle, per esempio, hanno guadagnato 1,7 punti percentuali nei volumi e lo 0,6 nel valore; ancora meglio le patate che segnano un +1,7% nei volumi e un 13,8% nel valore; ancora meglio le carote che si attestano a +5,6% nei volumi e un 7,8% nel valore. Il crollo maggiore nei volumi lo si registra nelle zucchine (-12,7%), seguite dai peperoni (- 10,55), dalle crucifere in generale (- 9,15); quasi -3% per i volumi delle verdure e un -2,2% per i volumi dei pomodori.

Foto tratta da Uva da tavola

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