Chi è che finanzia l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Agenzia del Farmaco Europea (EMA)? Le sorprese…

1 novembre 2022
  • Abbiamo chiesto a un economista che nella vita si occupa di Bilanci aziendali – Massimo Costa docente universitario – di illustrare chi finanzia l’OMS e l’EMA, cioè chi decide su medicinali, vaccini e via continuando. Articolo illuminante per capire tante cose…
  • L’OMS ha proventi pari a poco più di 4 miliardi di dollari. Gli Stati contribuiscono per il 17%, l’83% arriva da “contribuzioni volontarie”
  • Prima stranezza: l’82% dell’83% dei contributi volontari incassati dall’OMS proviene dai soli Stati Uniti d’America. Di fatto l’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia americana
  • All’EMA, l’Agenzia del Europea del Farmaco, sono più espliciti: l’86% dei proventi arriva dalle case farmaceutiche. A buon intenditor poche parole…

di Massimo Costa

L’OMS ha proventi pari a poco più di 4 miliardi di dollari. Gli Stati contribuiscono per il 17%, l’83% arriva da “contribuzioni volontarie”

 

Anni fa, quando Trump decise di fare uscire gli USA dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (non so se esattamente siano usciti e poi rientrati con Biden, ma non importa), si scoprì che il secondo “datore di lavoro” dell’OMS era la Fondazione Bill e Melinda Gates. Direte: che ti importa del bilancio OMS? Mah, non sono un medico, però sono un aziendalista, e per deformazione professionale per capire le dinamiche economiche e sociali credo i bilanci dicano tanto. E che dice l’ultimo bilancio OMS approvato (il 2021)? Ci dice che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avuto proventi per 4,066 miliardi di dollari. Di questi, solo il 17% vengono dalle quote di partecipazione degli Stati membri, mentre l’83% dipende da “contribuzioni volontarie” (di Stati e donatori privati), a sua volta quasi tutte (l’86% dell’83%) su programmi specifici. Ciò che significa? Significa che l’OMS può gestire liberamente solo ciò che resta: poco più del 30%, assorbito, immagino, in gran parte da costi di struttura (i costi del personale, per dire, sono il 32% dei costi complessivi). Quindi tutta, ma proprio tutta, l’attività dell’OMS è telecomandata dai programmi vincolanti dei donatori.

 

Prima stranezza: l’82% dell’83% dei contributi volontari proviene dai soli Stati Uniti d’America. Di fatto l’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia americana

 

Una prima stranezza è che di quell’83% di contributi volontari, quasi tutto, cioè l’82% proviene dai soli Stati Uniti. Ora, con tutto il potere economico degli Stati Uniti, non è che sia tanto normale che Paesi come l’Europa o il Giappone, per tacere dei Brics, non scuciano un dollaro e tutto venga dagli USA…La dipendenza del bilancio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità da donatori pubblici e privati USA è straordinariamente grande per poter dire che si tratta di un’istituzione indipendente. Chiunque segga alla Casa Bianca può prendere il telefono e dettare la linea all’OMS. Di fatto è un’agenzia americana. I numeri su questo sono impietosi e non ci vuole nessuna laurea in Medicina. A questo si aggiunge un piccolo mistero, forse un vero falso in bilancio (non me ne vogliano i prestigiosi revisori che lo hanno certificato). Leggo, infatti, che, di quell’83% di “donazioni”, il 58% verrebbe da Stati (quasi tutto USA), il 15% dalle Nazioni Unite ed altre organizzazioni internazionali (e come sono catalogate? come USA pure loro? perché altrimenti i conti non tornano…) e solo il 13% da “fondazioni filantropiche”… Ah beh… non è poi così importante il peso dei privati sull’OMS: il 13% dell’83% è poco più del 10%. Niente di poi così condizionante. Solo che i conti non tornano. Hanno infatti messo in linea i primi dieci donatori, Stati o privati che siano. E la Bill & Melinda Gates Foundation, dopo il Governo tedesco, è il secondo, con 375 milioni di donazione. Ora, se la matematica non è un’opinione, 0,375/4,066 = 0,0922. Cioè, da sola la fondazione di Bill Gates finanzierebbe quasi il 10% di tutta l’OMS, ma poi ci sono altri: la GAVI Alliance con 245, il Rotary International con 85, questi nei primi 10, e chissà quanti altri minori. Se sommiamo solo questi tre siamo già all’11,55%, cioè più del 10% che poche righe prima si dice che sia la quota di finanziamento di TUTTI i privati e non solo dei primi tre. C’è qualcosa che non va. E se sommiamo le donazioni dei tre primi Stati non USA (Germania, Canada e Norvegia, degli altri nulla sappiamo) già siamo al 20% dell’intera massa dei proventi. Ma poco prima si era detto che le donazioni volontarie degli Stati diversi da USA erano sì e no l’1%. Sarò l’ultimo dei revisori legali, ma un bilancio così non è buono neanche per avvolgere le panelle. Siamo in presenza di un bilancio opaco e contraddittorio. L’unica cosa che si capisce è che si cerca in qualche modo di nascondere, non capisco bene a mezzo di quali artifici contabili, la stretta dipendenza dell’agenzia ONU da donatori privati e americani in particolare, e la sua totale mancanza di indipendenza progettuale. Il resto mettetecelo voi.

 

All’EMA, l’Agenzia del Europea del Farmaco, sono più espliciti: l’86% dei proventi arriva dalle case farmaceutiche. A buon intenditor poche parole…

 

Andiamo al bilancio dell’EMA (European Medicines Agency), l’Agenzia Europea del Farmaco. Qui, candidamente, ammettono che l’86% dei proventi derivano da tariffe pagate dalle industrie farmaceutiche, e solo il 13 % da contribuzioni di natura pubblica dell’Unione europea. E, del resto, non c’è neanche bisogno di leggere i bilanci: basta guardare le posizioni organizzative, dove le posizioni di vertice sono occupate da ex manager delle stesse industrie farmaceutiche che quest’ente dovrebbe controllare. Anche qui, il resto mettetecelo voi.

Intelligenti pauca.

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