Il Canadair e i due piloti deceduti a Linguaglossa, parla il segretario regionale del Sifus operai forestali Giuseppe Fiore

29 ottobre 2022
  • Dolore per i due piloti deceduti. Ma non è il caso di cominciare a porsi e a porre qualche domanda sul come in Sicilia si affronta l’emergenza incendi boschivi? 

Si offende qualcuno se diciamo che il passato Governo regionale di Nello Musumeci nella lotta agli incendi boschivi ha fallito su tutta la linea? 

In queste ore, in Sicilia, si commenta la tragedia dell’areo anfibio Canadair esploso nelle campagne di Linguaglossa, sull’Etna. Due piloti sono morti e – com’è giusto che sia in questi casi – il cordoglio è generale. Però, forse, un dibattito sul come in Sicilia il Governo regionale uscente di Nello Musumeci ha affrontato il problema della tutela delle aree verdi – con particolare riferimento agli incendi boschivi – non sarebbe sbagliato. Il Governo Musumeci ha scelto di utilizzare a piene mani aerei, elicotteri e, nell’ultimo anno, anche droni. Non ci sembra che i risultati siano stati esaltanti. Anzi, se proprio dobbiamo essere sinceri, i risultati sono stati disastrosi. Sulla tragedia del Canadair e su altri aspetti legati alla lotta agli incendi boschivi abbiamo posto alcune domande a Giuseppe Fiore, segretario regionale del Sifus Confali operai forestali della nostra Isola.

Allora, segretario, cosa pensa il sindacato Sifus dell’incidente del Canadair?

“Siamo rammaricati per quanto è successo ed esprimiamo profondo cordoglio alle famiglie di quei due poveri piloti”.

La sensazione è che negli ultimi anni, in Sicilia, ci sia stato un eccesso di utilizzazione dei Canadair. E’ d’accordo?

“L’utilizzazione degli interventi aerei sono il risultato della mancanza di programmazione, di prevenzione, di gestione e di tutela dei boschi siciliani. L’attacco all’ambiente e la mancanza di operai forestali del settore manutenzione e del settore antincendio durante l’anno determina l’intervento aereo con i suoi rischi per gli operatori”.

Fino a qualche anno fa un Canadair costava da 14 a 15 mila euro l’ora. Oggi con la crisi energetica non sappiamo. Voi lo sapete? Alla fine chi è che paga il servizio dei Canadair?

“I costi di gestione degli interventi aerei sicuramente sono aumentati come tutto il resto. I costi vengono pagati dai contribuenti siciliani”.

Quindi paga la Regione siciliana? Sapete a quanto ammonta il costo annuo?

“La protezione e la valorizzazione dei boschi che hanno diverse funzioni per l’ambiente, il territorio e i cambiamenti climatici vengono gestiti per legge dalla Regione siciliana che ogni anno apposta nel proprio bilancio ingenti risorse finanziarie. Il costo annuo per gli interventi aerei si dovrebbe aggirare attorno i 5 milioni di euro, anche se il dato è di qualche anno fa”.

C’è un nesso tra il ricorso ad aerei anfibi ed elicotteri e la mancata assunzione degli operai forestali?

“Potrebbe essere. I boschi si tutelano e si difendono da terra attraverso l’intervento della manodopera forestale finalizzata ad interventi silviculturali, di protezione, prevenzione e repressione degli incendi”.

Come mai in Assemblea regionale siciliana nessun parlamentare – il riferimento è alla passata legislatura – ha mai chiesto ‘lumi’ su aerei anfibi ed elicotteri?

“Questo non lo sappiamo. Ci risulta che sporadicamente qualche parlamentare solleva il problema, chiedendo lumi rispetto alla gestione dello spegnimento degli incendi boschivi”.

A proposito di parlamentari regionali, una legislatura è passata senza la riforma del settore forestale. Oggi qual è la situazione?

“La passata legislatura è finita senza arrivare all’obiettivo di una riforma organica del settore forestale che fa sistema tra ambiente, lavoro, turismo, territorio come da noi richiesto. La legislatura è terminata con una riforma governativa annunciata e mai diventata legge. Una riforma che puntava a far risparmiare la Regione rispetto ai costi del personale afferente agli operai forestali. Noi del Sifus sino alla fine abbiamo puntato sul Disegno di legge 1009 firmato da parlamentari di maggioranza e di opposizione, un’iniziativa legislativa che punta alla stabilizzazione dei forestali in un’ottica di tutela e di salvaguardia dei boschi esistenti e di qualsiasi vicissitudine legata alla gestione del verde pubblico. Ad oggi aspettiamo i tempi della politica con la composizione del nuovo Governo regionale”.

Molti di voi hanno appoggiato Cateno De Luca alle recenti elezioni regionali. De Luca e i parlamentari eletti nelle sue liste vi aiuteranno?

“Nella passata campagna elettorale abbiamo appoggiato apertamente Cateno De Luca, senza nasconderci rispetto ad altri sindacati, su decisione del gruppo dirigente del Sifus. Una decisione che abbiamo adottato rispetto agli impegni pubblici presi De Luca in materia di stabilizzazione di tutti gli operai forestali della Sicilia, individuando nelle risorse finanziarie extra regionali un volano di sviluppo e tutela del settore agricolo-ambientale. Aggiungo che il Sifus, essendo un sindacato di scopo (Sifus uguale sindacato fondato per l’unità e la stabilizzazione) anche in questa legislatura porterà avanti l’idea di stabilizzazione di tutti i forestali cercando l’appoggio di qualsiasi parlamentare regionale”.

Foto tratta da mab sicilia

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