Giuseppe Conte vuole ‘svuotare’ il PD prima delle elezioni europee 2024 puntando sulla sinistra-pacifista/ MATTINALE 824

25 ottobre 2022
  • Riuscirà Giuseppe Conte a far sparire il PD, magari inglobandolo? 
  • Un nuovo polo progressista?
  • Ma quanti danni hanno combinato e continuano a combinare i Democratici americani?

Riuscirà Giuseppe Conte a far sparire il PD, magari inglobandolo? 

A ragione o a torto Giuseppe Conte, leader della nuova versione del Movimento 5 Stelle, viene considerato tra i vincitori delle recenti elezioni politiche. Magari non è così, perché il Movimento, rispetto alle elezioni del Marzo 2018, ha dimezzato i voti. Magari non è così, perché il Reddito di cittadinanza – che in realtà è un Reddito fisso che non ha nulla a che vedere con l’inserimento nel mondo del lavoro di coloro i quali lo percepiscono – ha condizionato il voto, soprattutto nel Sud e in Sicilia (ne ha fatto le spese Unione Popolare di Luigi De Magistris). Fatto sta che Conte non solo passa tra i vincitori delle elezioni, ma sta spostando l’asse del Movimento a sinistra, nel nome del pacifismo, spiazzando il Partito Democratico che si ritrova ‘schiacciato’ dagli USA e dall’Unione europea che continuano nella loro politica anti-russa con le sanzioni: e le sanzioni, ovviamente, non portano verso la ricerca della pace nella guerra in Ucraina tra Russia e Occidente, ma nel proseguimento dello scontro che, anzi, come abbiamo raccontato ieri, sale di tono con l’ombra della “bomba sporca“. Assistiamo così a un paradosso politico: il PD, che avrebbe dovuto inglobare il Movimento 5 Stelle per farlo sparire rischia, nel giro di un anno, di essere inglobato dalla ‘macedonia’ di sinistra-pacifista-reddito-cittadinista di Conte. Stefano Fassina – economista, uomo di sinistra, già parlamentare nazionale del centrosinistra e sottosegretario del Governo Renzi (messo fuori dal Governo perché non era allineato con lo stesso Renzi) – pubblica sulla sua pagina Facebook l’ordine del giorno dell’assemblea nazionale del movimento ‘Verso il polo progressista’:

 

Un nuovo polo progressista?

 

“L’assemblea nazionale delle sottoscrittrici e sottoscrittori della lettera ‘verso il polo progressista per la pace, la giustizia climatica e sociale, il lavoro’, riunita a Roma Sabato 22 Ottobre, ascoltata l’introduzione, la discussione e l’intervento di Giuseppe Conte, approva il seguente ordine del giorno:
1. Avvio del “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra” (Coordinamento 2050), rete nazionale di percorsi territoriali e tematici che, con autonomia politica ed organizzativa, ma senza velleità di fondare l’ennesimo partitino, si relaziona con il M5S guidato da Giuseppe Conte al fine di promuovere un credibile polo progressista, adeguato alle sfide per il governo di Comuni, Regioni e dell’Italia.
2. Costituzione dell’associazione nazionale di cultura ed iniziativa politica “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra”.
3. Promozione ed avvio, su tutto il territorio nazionale, di coordinamenti locali di percorsi civici, ecologisti e di sinistra con il coinvolgimento di rappresentanti del MoVimento 5 Stelle .
4. Avvio di 4 workshop di elaborazione ed iniziativa politica dedicati al caro bollette e alla transizione ecologica e digitale; alla politica internazionale e alle iniziative per la pace; al riscatto del lavoro e alla giustizia sociale; all’Autonomia differenziata. I 4 gruppi preparano entro la metà di novembre un programma di lavoro per il trimestre successivo, con particolare attenzione al coinvolgimento di personalità della cultura, di comitati civici, delle rappresentanze delle associazioni del Terzo Settore e delle organizzazioni sindacali, del M5S e delle altre forze politiche progressiste.
5. Adesione alla manifestazione nazionale del prossimo 5 Novembre, promossa da “Europe for peace” per il cessate il fuoco subito e per un negoziato di pace.
6. Preparazione della prima assemblea nazionale del “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra” per la metà di Marzo 2023”.

 

Ma quanti danni hanno combinato e continuano a combinare i Democratici americani?

 

Fassina e altri esponenti della sinistra post comunista vanno prendendo posto con Conte. Di fatto, quello del leader dei grillini è il programma politico di un partito di sinistra: quel partito di sinistra che il PD non è mai stato, se è vero che è stato fondato, con Walter Veltroni, nel 2008, ammiccando ai Democratici americani di Barak Obama, il ‘Premio Nobel per la Pace’ che, in otto anni alla Casa Bianca, ha seminato guerre e disperazione in tutto il mondo. E sulla scia guerrafondaia di Obama si muove l’attuale presidente americano, anche lui democratico, Joe Biden (peraltro eletto con tanti punti interrogativi: quasi il 100% dei voti ‘postali’ sono andati a lui: una farsa degna della ‘democrazia’ di un Paese comunista) che, da quando è presidente degli Stati Uniti, neanche a dirlo, ha seminato guerre, morte e disperazione. Di questi falliti-banditi Democratici americani il PD si trova oggi ad essere allineato-alleato, insieme con un’Unione europea sempre più ‘scendiletto’ degli USA. Così, mentre il PD si ritrova con americani e Unione europea che continuano la guerra in Ucraina, Conte prepara l’ assemblea nazionale del “Coordinamento 2050. Civico, Ecologista e di Sinistra” per la metà di Marzo 2023, cioè un anno prima delle elezioni europee 2024. Un PD che – sempre per imposizione dell’Unione europea – non può nemmeno mandare a casa il segretario Enrico Letta, fedelissimo ‘europeista’, che alle elezioni politiche dello scorso 25 Settembre ha condotto il partito alla sconfitta. Per la cronaca, il PD ha preso poco meno del 20% dei voti controllando le caselle più importanti del Governo di Mario Draghi e quasi tutto il sottogoverno. Tra un anno e mezzo, quando si andrà a votare per il rinnovo del Parlamento europeo, il PD si troverà di fronte Giuseppe Conte alla guida di un partito di sinistra che, nel frattempo, avrà fatto proseliti in quel poco di sinistra che rimane nel PD. Non solo. Fratelli d’Italia, la Lega e Berlusconi non sono come i grillini che, nel 2018, lasciarono buona parte del sottogoverno al PD, per poi restituirglielo quasi tutto nel 2019 con il Governo Conte bis. Nei prossimi mesi il centrodestra oggi al Governo toglierà al PD, pezzo dopo pezzo, il sottogoverno. Insomma, continuando di questo passo, tra atlantismo e europeismo guerrafondai, Conte leader di un nuovo polo progressista e il centrodestra che avrà tolto a Letta e compagni quasi tutto il sottogoverno, del PD, in termini elettorali, non dovrebbe restare molto. Per dirla con parole crude, ai prossimi appuntamenti elettorali – soprattutto se nel PD non troveranno il modo di sostituire Letta – potrebbero arrivare nuovi dolori…

P.s.

Unica nota favorevole al PD: la dizione polo progressista nel centrosinistra non è nuova: la utilizzò Achille Occhetto nel 1994 e fu un disastro…

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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