Sicilia greca: le colonie più famose

14 ottobre 2022

La Sicilia, come larga parte delle regioni del Mezzogiorno italiano, vanta una grande tradizione turistica: si trova costantemente ai primi posti delle preferenze per le mete estive, e anche quest’anno non ha fatto eccezione dopo i numeri del 2021 segnati da presenze in forte ripresa. Altro aspetto che accomuna le regioni meridionali, direttamente connesso a quello turistico, è poi quello della ricca eredità culturale: la Sicilia, sotto questo profilo, spicca tra le tante mete, grazie alla forte impronta lasciata dalle varie civiltà che si sono avvicendate sul territorio isolano. Arabi, normanni, bizantini, romani e soprattutto greci hanno lasciato in dote un patrimonio che da sempre rende la Sicilia una meta privilegiata per gli amanti della storia delle popolazioni mediterranee.

È quella greca, nello specifico, la civiltà ad aver lasciato le impronte più imponenti sull’isola, con tracce che continuano ad ammaliare chiunque, turisti o meno che siano. La cultura greca, d’altra parte, continua ancora oggi a esercitare un fascino irresistibile che traspare dalle più differenti opere popolari, da videogiochi come Assassin’s Creed Odyssey a slot online su siti dedicati come Rise of Olympus, fino ad arrivare a serie TV divenute iconiche in tempi non sospetti come Xena. La Sicilia è stata terra di numerosissimi insediamenti di cultura ellenica che ancora oggi sono visitabili, e al massimo del suo splendore formava il centro della Magna Grecia insieme ad altre località e colonie sparse anche in Calabria, Puglia e Campania. Uno scenario nel quale, inevitabilmente, alcune colonie si sono ritagliate un ruolo di primissimo piano nella storia del Mediterraneo, collocando la Sicilia al centro delle vicende di un’epoca lontana ma sempre affascinante.

Prima fra queste, immancabilmente, Agrigento. Fondata col nome di Akragas nel VI secolo a.C., la sua collocazione sulla costa meno interessata dalle colonie elleniche dimostra un rapporto privilegiato con le popolazioni siceliote native dei luoghi. Definita da un poeta dell’epoca come la più bella città abitata da mortali, l’odierna Agrigento è oggi nota principalmente per il suo tesoro storico custodito nella Valle dei Templi, visitatissimo parco archeologico che contiene i resti ottimamente conservati di numerosi templi e necropoli, l’agorà e un teatro, oggetto di recenti scavi.

Più antica è invece Siracusa, città protagonista della storia della Sicilia ellenica. Fondata come Syrakousai nel VIII secolo a.C., è nota principalmente per il ruolo avuto durante le guerre puniche: la città, presa in mezzo tra le ambizioni romane e cartaginesi, finì per fare le spese delle tensioni tra le due superpotenze dell’epoca, venendo conquistata dai romani nel famoso assedio che vide la morte di Archimede, celebre scienziato siracusano. Rimangono oggi resti che fanno della città una delle mete archeologiche più apprezzate: il duomo di Siracusa, nel centro storico, sorge su un preesistente tempio greco, del quale ha inglobato le colonne tutt’oggi visibili; degni di nota anche il teatro greco, nel parco archeologico della Neapolis, e l’orecchio di Dioniso, grotta artificiale in prossimità del teatro nella quale, secondo la leggenda, il tiranno Dioniso rinchiudeva i prigionieri per origliarne i discorsi grazie alla peculiare acustica.

Merita poi menzione Taormina: già insediamento nativo, fu rifondata come Tauromenion nel IV secolo a.C. ad opera dei superstiti di Naxos, prima colonia ellenica fondata in Sicilia e distrutta come riflesso di uno dei costanti giochi di potere nelle città greche, di cui le rispettive colonie seguivano le sorti. Il centro storico collinare a cui si deve il nome della città, fortificato fin dall’epoca ellenica, ha rappresentato il centro di potere per tutte le dominazioni successive: uno dei teatri greci più famosi d’Italia è proprio quello di Taormina, la cui felice collocazione continua ancora oggi a fornire un palcoscenico d’eccellenza per le esibizioni di numerosi artisti internazionali.

Impossibile non concludere con Selinunte, l’antica Selinùs fondata nel VII secolo a.C. in modo peculiare: i fondatori infatti erano originari di Megara Hyblaea, l’odierna Augusta, rendendo quindi Selinunte una sorta di colonia di seconda generazione. Non che questo abbia avuto peso nella sua storia, come dimostrato dal fatto che la sua fama crebbe fino a oscurare quella della città d’origine: legò la sua storia a quella di Siracusa, città con la quale condivise anche la difficile posizione geopolitica data dalla potenza cartaginese. A testimonianza del passato splendore rimane oggi il parco archeologico più esteso d’Europa, che comprende diversi tempi, l’acropoli e alcune necropoli.

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